Le proposte della Lega Nord per gli Italiani all’Estero
Intervista all’On . Stefano Stefani presidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati e Responsabile Federale Italiani all’Estero della Lega Nord.
Presidente Stefani,
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– Come mai, oggi, rispetto al 2006, degli italiani all’estero si parla così poco?
La novità costituita dalla “prima volta al voto “ degli italiani residenti all’estero fece da grande catalizzatore di attenzione da parte dei media di casa nostra rispetto alle comunità di connazionali. Era un momento storicamente importante, sia dal punto di vista politico, che da quello della lunga e non sempre positiva storia dei rapporti tra gli italiani all’estero e la madrepatria. Come spesso accade, una volta che l’eccezionalità rientra nell’alveo della normalità, l’attenzione scema. Ma qui è bene parlare di un calo di attenzione dell’informazione, non certo della politica e sicuramente non da parte della Lega.
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– Come mai il Governo ha rinviato di un anno il rinnovo degli organismi rappresentativi delle nostre Comunità all’estero? Questo Governo farà in tempo ad approvare una legge di riforma degli organismi rappresentativi Comites e Consiglio degli Italiani all’estero per votare nel 2010?
Della situazione non sempre ottimale degli organismi rappresentativi degli Italiani all’estero di parla da moltissimo tempo. Da più parti si e’ auspicata una loro riforma. Ma la consapevolezza che le comunità italiane all’estero necessitano di una migliore e puntuale rappresentatività non deve spingere a soluzioni affrettate. Se si dovesse raggiungere un comune giudizio sulla necessità di cambiare qualcosa, meglio farlo prima che si voti.
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– Quali saranno le novità introdotte dalla riforma?
Quali saranno le linee lungo le quali la riforma di questi organismi si svilupperà non spetta a me ipotizzarle. Se la domanda è quali riforme io auspichi, ne cito solo una: l’elezione degli organismi rappresentativi deve portare a farne parte le persone migliori delle comunità, quelle che hanno qualcosa da dare, quelle che non interpretano tale ruolo come un posto dal quale esercitare un potere, piccolo o grande che sia. Solo chi si propone in spirito di servizio dovrebbe essere chiamato a rappresentare gli italiani all’estero.
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– Italiani all’estero e Federalismo : quali saranno le conseguenze dell’introduzione del Federalismo rispetto alle problematiche dei nostri connazionali all’estero in considerazione di una crisi economica difficile?
Il federalismo, per definizione ed essenza, non può riguardare gli italiani che vivono all’estero e agli Stati di residenza ai quali si devono rapportare. Di certo, il federalismo, agendo sul principio dell’equità nella redistribuzione delle risorse, darà alle Regioni italiane la competenza su molti settori in materia fiscale e, quindi, la possibilità di rendere migliori le condizioni delle popolazioni amministrate. Se questo accadrà, gli italiani all’estero non potranno che essere soddisfatti.
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– Come è organizzata la Lega all’estero ?
La Lega all’estero poggia su una organizzazione che si fonda esclusivamente sul volontariato. Con un’opera che va avanti ormai da qualche anno, siamo riusciti a istituire nostri presidi in 63 Paesi in tutto il mondo. Ribadisco, 63. Non vorrei dire cose sbagliate, ma penso che la nostra sia la rappresentanza più ampia, se non in termini numerici, certamente in termini di presenze. I nostri iscritti, ormai da due anni, si incontrano ciclicamente per fare bilanci e tracciare programmi. Questi ultimi sono ormai tanti, e in maggioranza attuati.
La LegaNordEstero, così viene denominata la sezione dei Padani all’estero, gestisce un sito www.leganordestero.org, attraverso la nostra radio con due appuntamenti settimanali, una finestra dal mondo con notizie in diretta da vari paesi.