di Massimo Castellani
La crisi economica in Italia si fa sentire anche nel calcio. Pochi acquisti ed alcune cessioni eccellenti, una soprattutto, quella di Kakà, che il Milan ha venduto incassando una barca di soldi; ma non è detto che tale cessione sia un male, ne riparleremo.
All’Inter Ibrahimovic e Maicon vorrebbero andarsene, ma non arrivano offerte sufficienti a far sorridere Moratti, che dovrebbe invece piangere dopo aver speso in questi anni una cifra vicina ai mille miliardi di vecchie lire senza riuscire a superare i quarti di finale in Champions League; i due probabilmente resteranno e i nerazzurri verranno nuovamente eliminati nella competizione europea per la quale era stato assunto Mourinho e si dovranno accontentare di lottare per il prossimo scudetto. Ma, vedrete, non sarà facile!
L’unico Presidente che sta spendendo a tutto spiano acquistando giovani in gamba per una squadra del futuro è De Laurentiis: è vero: ha comprato il portiere De Sanctis, bravo ma non più verde d’età (32 anni), però, si sa, per questo ruolo è meglio avere un giocatore d’esperienza; ha pure acquistato Quagliarella (26), Cigarini (23), Zuniga (23) e Campagnaro (29); è riuscito a tenere Lavezzi (24), Hamsik (22) e Gargano (25) appetiti da molte squadre; ha rinnovato con la Juventus la comproprietà di Zalayeta; sta trattando Pandev e De Ceglie. Insomma, sta allestendo una ottima squadra che lotterà per i primi posti se l’allenatore dimostrerà quello che ancora non ha dato a vedere: di essere bravo.
Il Bari, rotto il rapporto con l’allenatore che l’ha condotta in Serie A, Antonio Conte, si è affidato a Giampiero Ventura che avrà l’arduo compito di mantenerla nella serie maggiore. Nel frattempo ha perduto Guberti, forte sulla fascia, uno dei maggiori artefici della promozione, preso dalla Roma, ma ha quasi acquistato Brienza e Langella, quasi perchè manca solo la firma, e sta trattando Cerci.
La Fiorentina sta trattando Drenthe con il Real Madrid; il Catania Greene con il Feyenoord. Il Parma ha acquistato dal Siena Coppola dando in cambio la comproprietà di Galloppa; non ci giurerei che ci abbia guadagnato. Lucarelli sta per tornare al Livorno che ha rinnovato con l’Udinese il prestito di Candreva, forte centrocampista dell’Under 21, ed ha acquistato, sempre dai bianconeri friulani, Migliorini. Tirammolla tra l’Udinese e la Juventus per D’Agostino: troppo pochi i soldi offerti dai torinesi; il Presidente Pozzo vuole 20 milioni di euro e dichiara che non cederà; secondo me chiuderanno intorno ai 15, se chiuderanno.
Infine le romane. La Lazio confermerà Matuzalem, dando in cambio al Saragozza Carrizo (in prestito) e soldi, che con Ledesma forma una coppia di centrocampo fortissima; sta trattando l’attaccante d’area argentino Barrios che in Cile, nel Colo Colo, ha segnato 37 reti in 36 partite! Il Presidente Lotito, antipatico ai più, sta però dimostrando di saperci fare: dopo aver salvato la Lazio dal fallimento ha allestito una squadra giovane e forte; dovrebbe però rafforzare la difesa, se vuole lottare per le prime posizioni con il nuovo allenatore Ballardini, a mio parere molto bravo. Ma durerà l’idillio tra lui e Lotito, tutti e due con un bel caratterino?
La Roma non sarà più della famiglia Sensi perché l’Unicredit vanta con la Italpetroli, società a suo tempo creata dal defunto Franco e maggiore azionista della squadra romana, un credito di oltre 300 milioni di euro; e l’Istituto bancario sta premendo per la sua cessione. I Sensi resistono, ma quasi certamente dovranno andarsene. Nel frattempo la campagna acquisti è praticamente congelata: ha preso solo Guberti dal Bari e ha riscattato il capitano della nazionale Under 21 Motta. Ha assunto il fisioterapista ex Chelsea Silvano Cotti; dopo tutti gli infortuni patiti quest’anno dai giallorossi sembra un’ottima mossa. Se Rosella Sensi resta arriverà Shevchenko, che non è così “bollito” come si dice, e il portiere Sorrentino. Se la Roma verrà acquistata da Fioranelli questi si presenterà con il forte attaccante del Real Madrid Huntelaar. Se invece la società andrà all’asta, saranno dolori. Ma non credo che l’Unicredit arriverà a tanto!