Il divario fra Nord e Sud Italia
E’ dopo l’Unità del 1861 che comincia il divario profondo fra il Nord e il Sud Italia.
Sulle questioni aperte del Paese, si è scritto e si scriverà tanto, ma è venuto il momento di riflettere anche sulla nostra storia nazionale.
Sicuramente “la questione meridionale” è il problema centrale irrisolto
Ci chiediamo come mai, da più di un secolo ci portiamo questo problema senza che nessun governo ad oggi abbia provato se non altro a colmare un divario così disastroso. Negli altri Paesi europei, il divario fra le zone interne può essere al massimo di 7 o 10 punti percentuali, in Italia di 40 / 50 punti; allora visto il tempo trascorso i mali del divario evidentemente erano ancora anteriori all’unità del Paese.
Le cause storiche di questa patologia sono da attribuire alle preesistenti divisioni nei vari principati, ducati e regni e non ultimo lo Stato Pontificio, improvvisamente riunificati ma senza riunificarne le popolazioni. Il percorso storico che ha portato all’unità d’Italia, si è realizzato con tali e tante controversie, che, pur non essendo di nostra competenza se ne può comprendere la complessità.
Un recente studio di due esperti della storia della economia, Malanima e Daniele, da un loro saggio pubblicato sulla “Rivista di politica economica”, apprendiamo che la conclamata idea che il Sud fosse economicamente arretrato rispetto al Nord, almeno fino al 1861, non è riscontrabile, mentre da analisi di dati di bilancio statale il divario forte si ha tra il 1880 e i recenti anni ’50.
A questo punto, occorrerà rivedere e riscrivere la storia del Paese con dati certi, senza le mitologie comode di chi vuole dare spiegazioni appoggiate a dogmi come appunto l’insanabilità del divario Nord-Sud o per meglio dire la questione meridionale.
In prossimità del 2011, anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, dovremo cercare di sfatare certi banali luoghi comuni che hanno distorto la storia nazionale e incoraggiare un serio studio economico documentato su dati certi.