Ministro, perché si parla così poco dei nostri connazionali all’estero?
Caro Direttore, è cambiato il modo di parlarne ma se ne parla, e anche molto. Siamo tutti consapevoli dell’opportunità rappresentata dalla presenza di importanti e rispettate comunità italiane in tutti i principali paesi del mondo e del ruolo che i nostri connazionali hanno assunto tanto nel modo dell’economia che in quello della cultura e delle arti nei rispettivi Paesi di residenza. E’ indubbio che bisogna confrontarsi con una nuova identità dell’emigrazione italiana, con una diversa domanda di Italia e di partecipazione alla vita e allo sviluppo del nostro Paese. Tutto ciò in ragione dell’evoluzione delle nostre comunità all’estero, dell’apporto delle nuove generazioni lì nate, della nuova emigrazione di ricercatori, tecnici, operatori economici e studenti.
Sulla scorta di questa consapevolezza, il governo guarda agli italiani all’estero con orgoglio, come ad un valore aggiunto, ad una risorsa preziosa che aiuta il ruolo, l’identità e l’immagine dell’Italia a crescere. Gli italiani all’estero valorizzano le nostre qualità a livello internazionale e costituiscono un importante bacino di dinamismo e vitalità, grazie alla loro presenza in settori chiave negli affari, nel commercio, nel mondo della ricerca, dell’arte e della cultura.
Specularmente, gli italiani all’estero sono ormai perfettamente coscienti che il loro Paese di origine è profondamente cambiato. Che devono sentirsi parte di un’Italia nuova e moderna, che vive una stagione internazionale ricca di opportunità, ma anche piena di sfide complesse e difficili. Un’Italia che sta cambiando mentalità e che ormai è uscita, per scelta e per necessità, dalla sua dimensione euro-atlantica da “guerra fredda”, assumendosi il ruolo che le spetta in termini di responsabilità globali: che si tratti di contribuire alla sicurezza internazionale anche “lontano da casa”, schierando un contingente di prim’ordine in Afghanistan, oppure di tradurre in agenda europea e domestica sfide trasversali decisive per il futuro di tutti noi: dai cambiamenti climatici, all’energia nucleare, alla non proliferazione.
Consideriamo poi un altro aspetto: non dimentichiamo che l’Italia si è trasformata da paese di emigrazione a paese di immigrazione e di conseguenza è un fatto evidente che l’attenzione dell’opinione pubblica sia ora concentrata sulle opportunità offerte dalla presenza nel nostro paese di comunità straniere e sulle problematiche connesse alla loro integrazione nel nostro sistema sociale.
Cosa pensa del rinvio del rinnovo degli organismi rappresentativi delle nostre comunità all’estero?
Il Governo ha ritenuto opportuno rinviare le elezioni degli organismi di rappresentanza degli italiani residenti all’estero tenuto conto dell’esigenza rappresentata da più parti politiche di addivenire ad una riforma del Comites e del CGIE. Di conseguenza, il Decreto Legge n. 207 del 30 dicembre 2008 relativo alla proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti ha previsto all’art. 10 che “le elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero e conseguentemente del Consiglio generale degli italiani all’estero siano rinviate rispetto alla scadenza prevista all’articolo 8 della legge 23 ottobre 2003, n. 286. Tali elezioni avranno luogo entro il 31 dicembre 2010.” Il Decreto ha stabilito altresì che “Gli attuali componenti dei Comitati degli italiani all’estero restino in carica fino alla data di entrata in funzione dei nuovi Comitati.”
Cosa propone per la legge di riforma degli organismi rappresentativi (Comites e CGIE)
La questione è in discussione da tempo in Parlamento, diversi sono i disegni di legge presentati e sono in corso contatti per giungere auspicabilmente ad un testo condiviso in modo da varare il provvedimento in tempo utile perché le elezioni possano svolgersi entro il prossimo anno. Per il raggiungimento di questo obiettivo sta lavorando il Comitato ristretto istituito presso la Commissione affari esteri del Senato che è rappresentativo di tutte le parti politiche presenti in Parlamento.
Esiste una ipotesi di una nuova organizzazione del Ministero con l’applicazione del Federalismo? Cosa è previsto per gli italiani all’estero?
Al momento attuale non esiste alcuna discussione in proposito; in ogni caso, come sa, anche negli stati federali (ad esempio gli Stati Uniti d’America), la conduzione della politica estera è una delle prerogative principali del governo federale.
Ministro, cosa pensa della decisione europea di togliere i Crocefissi dalle aule scolastiche?
Sono convinto che sia necessario che l’Europa riscopra la sua anima, tornando a testimoniare con forza e convinzione i propri valori fondanti che sono, oltre alla dignità della persona e al rispetto dei diritti umani fondamentali, le sue radice cristiane. Per questo considero la recente sentenza della corte di Strasburgo sulla presenza dei crocefissi nelle scuole una deriva laicista con effetti nefasti sulla nostra identità. In un momento storico in cui cerchiamo la vicinanza tra le diverse religioni non possiamo tollerare questa picconata sulla religione cattolica. E’ importante avere la consapevolezza che quanto più forti saremo nel difendere la nostra identità tanto più forti saremo nella capacità di integrarci con le culture e le tradizioni altrui.
BIOGRAFIA DEL MINISTRO FRANCO FRATTINI
Nato a Roma il 14 marzo 1957
POSIZIONE ATTUALE
- Deputato del Popolo delle Liberta’ eletto nel collegio del Friuli Venezia Giulia (elezioni politiche del 15.4.2008)
- Ministro degli Affari Esteri dall’8.05.2008
- Consigliere di Stato, nominato per concorso pubblico dall’1.01.1986
STUDI E ATTIVITA’ PRECEDENTI
- Laurea in Giurisprudenza nel 1979
- Procuratore dello Stato dal 16.03.1981
- Avvocato dello Stato, presso l’Avvocatura Generale dello Stato, dall’1.09.1984
- Magistrato del T.A.R. Piemonte dal 15.11.1984 sino alla nomina a Consigliere di Stato (avvenuta nel 1986)
- Consigliere Giuridico del Ministro del Tesoro nel 1986
- Consigliere Giuridico del Vicepresidente del Consiglio negli anni 1990 e 1991
- Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Governo Ciampi – dal 15.05.1993 al 17.05.1994)
- Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (I Governo Berlusconi dal 14.05.1994 al 17.01.1995)
- Segretario Generale della Fondazione Giulio Onesti nel 1995
- Ministro per la Funzione Pubblica e per gli Affari Regionali nel Governo Dini dal 17.01.95 al 18.03.1996, data delle sue dimissioni
- Consigliere comunale a Roma da novembre 1997 ad agosto 2000
- Deputato del Polo per le Libertà, eletto nel Collegio uninominale di Bolzano Laives, lista Forza Italia (elezioni 21 aprile 1996)
Nel corso della XIII legislatura:
- Presidente del Comitato Parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato (17.09.1996)
- Membro della Commissione Affari Costituzionali
- Membro della Commissione Speciale per la repressione dei fenomeni di corruzione
- Membro del Comitato per la Legislazione
- Membro della Commissione Bicamerale Consultiva per la riforma amministrativa
- Membro della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul CERMIS
- Coordinatore del gruppo di lavoro permanente per le regioni governate dalla Casa delle Libertà
- Deputato della Casa delle Libertà, eletto nel collegio proporzionale del Veneto 2 (da maggio 2001 a novembre 2004)
- Ministro per La Funzione Pubblica e per il Coordinamento dei Servizi di Informazione e Sicurezza dall’11.6.2001 al 13.11.2002
- Delegato dal Presidente del Consiglio al coordinamento degli interventi del Governo per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006
- Ministro degli Affari Esteri dal 14.11.2002 al 18.11.2004
- Presidente della Commissione Scuole e Maestri di sci della Federazione Italiana Sport Invernali dal 1996 ad aprile 2007
- Vice Presidente Commissione Europea e Commissario responsabile per il portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza (dal 22.11.2004 al 7.05.2008)
ULTERIORI ATTIVITA’
- Ha collaborato alla cattedra di Diritto Civile della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”
- E’ redattore di riviste giuridiche
- Nel 1999 è nominato esperto del CONI per la stesura del nuovo Statuto Federale
- Pratica gli sport invernali, già maestro di sci alpino, ed ha profonda conoscenza della montagna e della realtà naturale e geomorfica alpina
- Presidente della Associazione di diritto Privato “Osservatorio del Mediterraneo”
- Presidente onorario “Circoli della Libertà”
- Vice Presidente Commissione Attività formativa della FISI per il triennio 2007 – 2010, rieletto nel luglio 2008 per un nuovo mandato.
- Membro della Commissione di esperti per la Riforma della Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport del Coni
LINGUE STRANIERE
Francese e Inglese.
PUBBLICAZIONI
Oltre a numerosi articoli e note a sentenza pubblicati su periodici di Giurisprudenza e dottrina (Giurisprudenza italiana, Rivista Giuridica del Lavoro, il Foro Italiano), è autore della voce “Atto Amministrativo” dell’Annuario della Giurisprudenza amministrativa, ed. MAGGIOLI nonché del capitolo Demanio Storico, artistico e ambientale “Relazione quinquennale 1976-1980 dell’Avvocato Generale dello Stato al Presidente del Consiglio”.
Ha altresì curato il commento della legge n. 979/1982 – Misure per la difesa del mare – sulla Rivista “LE NUOVE LEGGI CIVILI”, CEDAM 1985.
Ha curato il commento della disciplina del vigente regolamento delle forniture pubbliche di competenza del Provveditorato Generale dello Stato, pubblicato nella Rassegna trim. degli appalti, ed. MAGGIOLI.
E’ autore del contributo “Spunti di riflessione sulla tutela cautelare tipica nel processo amministrativo” in corso di pubblicazione nel volume “Atti per il centenario della IV Sezione del Consiglio di Stato”.
Ha curato il commento alle disposizioni degli artt. 38, 39 e 40 della convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di beni mobili (pubbl. in “LE NUOVE LEGGI CIVILI” CEDAM 1988).
E’ autore insieme a Carlo Panella del libro “CAMBIAMO ROTTA” Edizioni PIEMME 2004.