Intervista ad Alessandra Briganti – Rettore Università degli Studi G. Marconi

di | 1 Giu 2010

 


Rettore, perché è stata istituita l’Università G. Marconi?

E’ stata istituita in considerazione del fatto che la forma dell’università a distanza, che esiste in tutto il mondo da oltre 100 anni, in Italia non esisteva e quindi era una carenza molto grave soprattutto tenendo conto della natura del nostro paese. Bisogna considerare inoltre che vi è una forte presenza di italiani nel mondo che possono avere il desiderio di usufruire della nostra cultura, del nostro tipo di formazione. Tornando all’Italia sappiamo che è un territorio difficile, fatto di luoghi e di paesi che spesso non sono molto ben collegati con i luoghi dove sorgono le università. Abbiamo quindi pensato che la popolazione poteva essere particolarmente sensibile a ciò che abolisce le distanze, a ciò che può abolire anche le differenze di possibilità di occupazione, nel senso che se uno lavora ovviamente non può trasferirsi in una città dove c’è un’università. Insomma tutti i motivi che fanno parte della necessità sempre più presente di rendere la cultura disponibile per tutti e non solo per dei privilegiati.

Quali sono gli obiettivi?

Gli obiettivi sono un po’ quelli che le ho detto, far sì che la cultura sia un bene di cui partecipano tutti a prescindere da impedimenti legati alla loro condizione economica, o a quella fisica tenendo conto che esistono delle disabilità; insomma un’università che renda possibile a tutti a prescindere dalla loro situazione e condizione economica e/o fisica, di venire incontro a questa grande esigenza che tutti gli uomini hanno, di partecipare della cultura e di partecipare anche dello sviluppo della cultura che è, riteniamo, il compito più alto dell’essere umano.

Quali sono i principali punti di forza dell’offerta formativa della Marconi?

Io credo appunto che i punti di forza siano la disponibilità 24 ore su 24 a favore delle esigenze dello studente. Lo studente si può rivolgere al docente e al tutor che gli viene assegnato, quando si iscrive, per ogni materia – un tutor diverso, ovviamente, per ogni disciplina – quindi lo studente si può rivolgere a questi docenti in ogni momento. Questi docenti sono tenuti a dare allo studente, oltre la reperibilità presso l’università, anche la reperibilità del loro cellulare. E questo mi sembra un grande punto di forza in una situazione, appunto, in cui le università in genere non sono molto disponibili. In più poi l’università utilizza per raggiungere lo studente qualsiasi mezzo offerto dalla tecnologia; quindi oltre al web anche il cellulare, l’e-book… insomma tutto ciò che man mano viene inventato dalla mente umana nelle tecnologie per la comunicazione e viene messo a disposizione degli studenti; ognuno quando si iscrive farà la scelta dei mezzi a cui vuole accedere, quindi come comunicare con l’università.

Di quali strutture e tecnologie disponete?

Diciamo che, naturalmente, mentre molti pensano che un’università telematica abbia bisogno solo di un computer, un’università che basa in gran parte sulla tecnologia il veicolo comunicativo ha bisogno in primo luogo di un centro di ricerca aggiornatissimo con dei ricercatori che si occupano 24 ore su 24 di conoscere, sviluppare e vagliare tutte le tecnologie della comunicazione che man mano si presentano. Grazie a questo centro noi abbiamo già brevettato moltissimi elementi, modalità, che i nostri ricercatori hanno studiato e realizzato.
In secondo luogo un centro di produzione, dove si realizzano tutti i materiali, lezioni, simulazioni, supporti didattici di vario genere, prove di verifica, perché un elemento fondamentale è quello di andare a testare la conoscenza che man mano viene acquisita dallo studente e intervenire laddove si colgano dei vuoti; tutto questo presuppone un ufficio vastissimo che comprende centinaia di persone, in cui si mescola anche lì ricerca e servizio. Questi sono evidentemente elementi fondamentali. E poi c’è il corpo docente: un corpo docente che oltre ai docenti, come è normalmente in qualsiasi università, prevede anche che per un certo numero di studenti ci sia un tutor che viene assegnato. Quindi un corpo docente molto più ampio di quello delle altre università… Quindi non basta un computer…

Per iscriversi all’Università Marconi è necessaria una preparazione tecnologica avanzata?

Assolutamente no, le ho già risposto praticamente, perché è lo studente che sceglie… prima di iniziare il loro percorso di studi agli studenti viene richiesto di compilare un modulo che dice: di che cosa/quali strumenti tecnologici vuoi usufruire? Si segnala la scelta con delle crocette e nel caso in cui vi sia una scarsa familiarità con i mezzi tecnologici, pensiamo ad esempio a persone di una certa età, si può richiedere anche il materiale cartaceo. Possono scegliere insomma quello che per loro è più importante e fondamentale per apprendere.

L’Ateneo è molto costoso?

No perché i nostri costi sono assolutamente a livello delle università statali, perché formalmente diciamo il costo si aggirerebbe intorno ai 2.000 euro, in realtà con sconti per categorie o per luoghi (come per il sud, per esempio), e così via, si arriva mediamente sui 1.100 euro…

Quanto spazio avete dedicato alla ricerca?

Le ho già detto, noi non solo abbiamo dedicato e abbiamo un ufficio apposito di ricerca e sviluppo per tutto ciò che concerne la ricerca specifica sulle tecnologie della comunicazione, ma abbiamo anche il settore della ricerca legato a tutte le facoltà; ciascuna facoltà ha il suo settore di ricerca e in particolare siamo lieti di dire che partecipiamo anche a ricerche importanti a livello sia nazionale (per esempio abbiamo mandato due nostri ricercatori all’ENEA per fare studi sugli effetti delle radiazioni) che internazionale (altri due nostri ricercatori sono in partenza per Chicago per andare a svolgere per due o tre anni, o comunque per il tempo necessario, ricerche avanzatissime con il Fermilab che è il laboratorio di ricerca nell’area della fisica delle particelle tra i più avanzati in tutto il mondo). Questo per farle due esempi del livello della nostra ricerca, ricerca avanzatissima che insomma… se lei pensa che noi dallo Stato non prendiamo una lira, e paghiamo noi direttamente queste persone. Forse se facessero tutti la stessa cosa staremmo meglio anche a livello internazionale…

Chi si laurea o si specializza all’Università Marconi potrà trovare più facilmente lavoro?

Questo, diciamo, è un paradosso . Io devo dirle però che in Italia non manca il lavoro, il lavoro c’è… manca chi lo vuole fare e chi lo sa fare. Questo è il punto. Se si cominciasse a dire come stanno le cose, forse non avremmo 120.000 che vanno a fare un concorso a Napoli per posti al Comune e poi noi non avremmo le difficoltà che incontriamo a occupare dei posti da noi all’Università, dove si è pagati regolarmente ogni mese, ma non troviamo le risorse giuste, cioè che sanno effettivamente fare le cose. Quindi in Italia purtroppo si mira al posto statale o regionale o dell’ente pubblico, perché poi si sa che lì non si fa niente… diciamoci la verità se lei nei ministeri… la mattina qualcuno lo incontra, il pomeriggio è il deserto dei tartari. Quindi in Italia non manca il lavoro… il lavoro ce n’è, hai voglia se ce n’è, manca chi lo vuole fare e chi lo sa fare.
Volevo aggiungere un’altra cosa: a livello internazionale noi abbiamo creato un’associazione che si chiama “GUIDE – Global Universities in Distance Education” a cui aderiscono oltre cento università di tutto il mondo, che si propone di valorizzare proprio a livello globale l’esperienza dell’università a distanza attraverso la ricerca in comune, attraverso l’elaborazione di metodologie sempre più avanzate sia dal punto di vista comunicativo sia dal punto di vista pedagogico.
Noi facciamo all’incirca ogni anno un convegno internazionale a cui partecipano queste università sul tema che ogni volta viene prescelto e devo dire che questa iniziativa ha trovato un grande interesse e ha fatto sì che il nome dell’Italia – proprio perché italiani nel mondo è Italia nel mondo – sia visto come un punto di riferimento.
Per esempio noi adesso stiamo aprendo una sede, tra qualche giorno, in Russia, nella Federazione Russa, e raccogliamo continuamente altre proposte…
E poi voglio aggiungere una cosa, che poi resterà tra noi magari… perché noi non vogliamo mai attaccare nessuno. Molti anni fa noi abbiamo creato un corso di lingua italiana, in quell’epoca avevamo rapporti con il Sud America, lì ce ne sono tanti di italiani… e allora avevamo creato questo corso di lingua e cultura italiana, completo di tutti gli elementi per apprendere la lingua e per conoscere la cultura, dalla letteratura all’arte, alla storia, alle tradizioni e agli usi e costumi, insomma di tutto e di più. Praticamente lo offrivamo gratuitamente. Purtroppo, come spesso accade, per vari motivi non è stato ben accolto dal nostro Ministero che avrebbe dovuto invece promuovere l’iniziativa, ma siamo riusciti comunque a stabilire accordi, ad esempio in Brasile, ma sempre nel settore privato.

BIOGRAFIA

Alessandra Briganti, professore ordinario di “Letteratura italiana moderna e contemporanea” all’Università “La Sapienza” di Roma e, dal 1992, anche presso la Facoltà di Lettere della Terza Università di Roma, dove ha ricoperto, per affidamento anche l’insegnamento di “Teoria della comunicazione”.
Nel triennio 1993-96 ha svolto per affidamento l’insegnamento di "Teoria delle comunicazioni di massa" presso la Facoltà di Lingue straniere dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli.
Dal 1985 al 1998 ha diretto il Centro Interuniversitario di Teoria e storia dei generi letterari, la cui sede si trova a Roma all’interno dell’Università degli Studi "La Sapienza".
Ha curato, per il Dipartimento di scienze dell’educazione (Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma “La Sapienza”) la progettazione e la gestione dei curricula di studio sulla base delle metodologie della formazione a distanza (FAD), con particolare attenzione per la ricerca e lo sviluppo di curricula di formazione e di aggiornamento professionale soprattutto nel segmento post-lauream e per l’educazione continua.
Ha fatto parte del Consiglio direttivo del CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca per i Paesi in Via di Sviluppo PVS) con sede presso l’Università di Roma "La Sapienza".
Dal 1989 al 1992 ha svolto le funzioni di Coordinatore della Commissione per il Counselling dell’Università di Roma "La Sapienza", promuovendo numerose iniziative organizzative e di ricerca.
Presso l’Università "La Sapienza" e la Terza Università di Roma, ha svolto attività di formazione continua, come Direttore dei Corsi di Perfezionamento post-lauream riguardanti la Didattica delle discipline, attivati sulla base delle metodologie dell’istruzione "a distanza" e diretti alla formazione dei formatori.
Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione per la Qualità della Formazione, costituita tra consorzi, aziende ed operatori della formazione nell’area aziendale.
È membro del Consiglio direttivo dell’ISICT (Istituto Superiore di Studi in Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) dell’Università di Genova.
E’ stata nominata rappresentante per l’Italia presso l’European Training Foudantion Managing Board dal Ministero degli Affari Esteri italiano.

Ha diretto la pubblicazione del quadrimestrale IAD (Istruzione a Distanza) edito da Tecnodid.
È direttore della collana “Il testo ritrovato” edita da Angeli.
È direttore responsabile della rivista scientifica internazionale “FormaMente” edita dall’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”.
Ha collaborato a numerose trasmissioni culturali RAI.
Collabora con l’Enciclopedia italiana, al Dizionario Biografico degli italiani dell’Enciclopedia italiana, al Dizionario Biografico delle Italiane pubblicato a cura del Ministero delle Pari Opportunità.
È, inoltre, autrice di numerosi saggi e articoli scientifici relativi a diversi settori della ricerca e della didattica.