Intervista a ENRICO MORANDO – Senatore del Partito Democratico

di | 1 Set 2010

Senatore, è vero che l’attuale crisi economica, così come sostiene il ministro Tremonti, è da considerarsi esterna alla nostra economia? Faremo la fine della Grecia?

La crisi che attraversiamo è stata causata da gravi squilibri dell’economia globale (enorme deficit commerciale USA; enorme attivo degli "emergenti", in primis la Cina) e dell’area dell’Euro (enorme attivo commerciale tedesco; enorme disavanzo di Grecia, Spagna e Portogallo). Su questi squilibri, non governati, si è innestata la speculazione, gonfiando enormi "bolle", in particolare nel settore immobiliare. A questi fattori di crisi, l’Italia concorre con suoi, più specifici problemi: crescita troppo bassa, crescente disuguaglianza, debito pubblico che torna ad aumentare. Possiamo farcela, ad uscirne? Certamente sì. Ma solo con nuove sedi e strumenti di governo "globale" ed europeo. E, per ciò che riguarda l’Italia, con una politica economica e di bilancio che affronti contemporaneamente tutti e tre i problemi fondamentali: competitività, uguaglianza, risanamento della finanza pubblica. La Grecia, infine, non ha una situazione paragonabile alla nostra. Loro stanno molto peggio, perché hanno fatto un uso irresponsabile della lunga fase di stabilità finanziaria e monetaria garantita dall’ingresso nell’Euro.

La recente manovra economica del Governo di circa 25 miliardi di euro è solo l’aperitivo di una manovra ancora più pesante?

Se si realizzerà davvero la correzione da 25 mld, non ci sarà bisogno di una nuova, grande manovra tra qualche mese. Certo, dei dubbi sono legittimi. Ad esempio: ci saranno davvero 8,5 mld in più di gettito da lotta all’evasione fiscale, dopo "l’ammorbidimento" subito dal Decreto in Senato? Io, francamente, non lo credo. E, per ciò che riguarda i risparmi, funzionerà la tecnica dei tagli lineari? Io penso che bisognerebbe cambiare strada: revisione radicale di tutta la spesa, giustificando dall’inizio ogni Euro. Comparazione tra costi e perfomances di ogni segmento della Pubblica Amministrazione, per obbligare i peggiori ad imitare i migliori. Obiettivi di risparmio nel lungo periodo, applicati al 100% della spesa, non solo alle sue componenti "rimodulabili" (meno del 10% della spesa). A quel punto, premi e penalizzazioni.

Le "lacrime e sangue" riguarderanno tutti gli Italiani?

Questa manovra non combatte la disuguaglianza. Anzi, la accresce. Inoltre, non chiama a partecipare al necessario sforzo secondo i mezzi di ciascuno: a uno come Berlusconi, per dire, non chiede niente. Ad un giovane ricercatore universitario, chiede diverse centinaia di Euro annui.

E per gli Italiani all’estero?

Io penso che i nostri concittadini nel mondo siano una straordinaria potenzialità di crescita, per il Paese. Non sono loro ad aver bisogno di noi, ma noi di loro. In questo senso, per l’ennesima volta, bisogna constatare una pigrizia del Governo, un atteggiamento "miope". Abbiamo provato a proporre innovazioni coraggiose (ad esempio: via le sedi straniere dell’ICE, unificando la nostra presenza all’estero, per risparmiare e migliorare i servizi forniti dalle nostre sedi diplomatiche), ma non c’è stato nulla da fare. Non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire.

Perché l’Opposizione fa poco per le rendite da capitale?

Sul trattamento fiscale delle rendite da capitale, abbiamo proposto l’aliquota unica al 20%, elevando il 12,5% e abbassando il 27% che grava sui magri attivi dei conti correnti. Inoltre, alla dimensione almeno europea, sosteniamo l’idea di un prelievo sulle transazioni finanziarie a breve. Infine, da più di un anno abbiamo proposto una tassa sulle dimensioni eccessive della leva finanziaria degli istituti di credito. Non mi sembra poco. Anzi.

Il federalismo fiscale sarà un toccasana? Quanto ci costerà il suo avvio?

 Il federalismo fiscale è utilissimo, perché introduce responsabilità e consente di far emergere – dove ci sono – sprechi e situazioni di insufficienza dei servizi. Per questo, non "costa" di più. Il resto, è propaganda mal fatta.

Cosa pensa di quanto ha affermato il Governatore della Banca d’Italia circa l’evasione fiscale che sarebbe la causa prima della "macelleria sociale"?

L’evasione fiscale è una cancrena, che va combattuta con determinazione. Chi ha fatto condoni a raffica, non è credibile. Ma i risultati conseguiti nella lotta all’evasione, debbono essere usati per ridurre il prelievo su chi paga tutto quel che deve, e paga troppo. Il Governo, con la manovra, fa l’opposto: prevede 8,5 mld di gettito in più, e non restituisce un Euro ai contribuenti leali.

Circa ad altri rimedi alla crisi proposti dal Governo quali l’abolizione delle province, la riduzione dei costi della poltica e la riduzione delle spese della pubblica amministrazione, e della proposta di ridurre gli stipendi ai magistrati, cosa ne pensa?

Tutti i costi della Pubblica Amministrazione possono e debbono essere ridotti. E, soprattutto, possono e debbono essere migliorati i risultati ottenuti. I costi della Politica stanno in questo contesto: bene, per esempio, ridurre del 10% le indennità dei parlamentari. Ma non basta: il costo complessivo di Camera, Senato, Corte Costituzionale, Presidenza della Repubblica e Presidenza del Consiglio dei Ministri, può e deve essere ridotto del 10%. E allora non si tratterebbe di cifre "simboliche".

Cosa succede nel PD? Le anime popolari e quelle DS sono ai ferri corti? Pensate ad una nuova leadership?

Non è questione di ex DS ed ex Margherita. Il fatto è che la linea politica che ha vinto il recente congresso (le alleanze al posto della vocazione maggioritaria) appare già sconfitta dai fatti. Non si sono scorciatoie, e non è solo un problema di leadership: il PD deve proporre un preciso progetto per il Paese e convincere la maggioranza degli italiani della sua bontà. Ora, per farlo, possiamo contare sulla verticale caduta di credibilità di Berlusconi e del centrodestra.