Il degrado della politica

di | 1 Ott 2010

Foto tratte dal sito www.camera.it della Camera dei Deputati

   Aula di Montecitorio

Nel 2011 ricadrà il 150°Anniversario dell’Unità d’Italia. Se continueremo di questo passo, quale unità festeggeremo?
Sono, sotto gli occhi di tutti, tante e tali divisioni di ogni natura che giorno per giorno imperversano ed aumentano. Siamo sempre bersagliati dal gossip a scapito della soluzione delle gravi questioni che affliggono
Il nostro Paese e non solo. Che brutto spettacolo!

Per quanto possano essere importanti le vicende personali dei nostri politici, non si può cadere nell’univoco dileggiare del “privato” con aspetti discutibili e non ricondurre invece tali comportamenti al più generale decalogo morale del buon senso in particolare dei cittadini eletti, i quali debbono essere comunque giudicati dalla magistratura per loro eventuali illeciti appurati. Siamo stanchi di assistere a politici i cui unici intenti sono sistemare mogli, fratelli, parenti etc…! Questi vanno mandati via senza se e senza ma!

Poi quelli che si erigono a paladini della moralità e della legalità, che, una volta attaccati si nascondono dietro le larghe spalle delle cariche politiche o istituzionali ricoperte, senza sentire il bisogno di scusarsi con la gente, andrebbero invitati a non partecipare più a nessuna competizione elettorale. Così come chi utilizza la propria influenza per dirottare su amici e accoliti appalti, gare e quant’altro non è sicuramente degno di rappresentare nessuno, specie la volontà popolare di chi li ha eletti.

Una crisi economica mondiale che ancora incombe in Italia e nel mondo, che, acutizza ai limiti della sopravvivenza le disagiate condizioni di gran parte della popolazione. Manca il lavoro, i giovani fuggono all’estero, la sanità fa buchi ovunque, l’insicurezza avanza ed intanto non arretrano le pretese e i costi delle caste, chiedo scusa per il gioco di parole. Fa male vedere i leader nostrani alle prese con preoccupazioni così personali di mantenimento del loro orticello che fa inorridire. C’è chi promise di andare a lavorare nel sociale in Africa, dopo cocenti sconfitte elettorali ed oggi immagina di riciclarsi come futuro di “papa della sinistra”. Vogliamo finalmente fare gli interessi reali del Paese senza benefit personali? Ritorniamo ai valori dei Padri della Costituente, che scrissero gli articoli della Costituzione Italiana nel rispetto del cittadino, della famiglia, del diritto al lavoro, del diritto alla salute e della dignità, del diritto della libertà di informazione e di religione.                    
                                                                                                            
Corridoio di Montecitorio "Il Transatlantico"

Si pensi solo che oggi, tanto si parla tanto di ritorno all’immunità parlamentare, dimenticando che furono proprio i Costituenti ad inserire per i parlamentari l’immunità per difendersi dalla magistratura che era allora considerata ancora propaggine fascista. Questo esempio di lungimiranza politica nato come tutela istituzionale a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia dell’eletto del popolo, vale oggi più che mai. Occorrerebbe invece cambiare l’attuale legge elettorale, la quale, con la pretesa di premiare un presunto bipolarismo, finisce col favorire gli eletti dell’eletto, portandoci alla situazione in cui siamo dove molti parlamentari contano pressoché nulla, vista la cerchia ristretta di fedelissimi voluta dai capipartito a scapito della democrazia e degli interessi dei rappresentati.

Si è parlato di una riduzione dei rappresentanti in Parlamento , di una riduzione incisiva di rappresentanti nelle autonomie locali, ma nulla si è verificato! Pensiamo solo all’abolizione delle province, ritornello delle campagne elettorali di tutti i partiti e alla fine: nulla! La nostra democrazia sta subendo delle trasformazioni , ma l’obiettivo principale rimane la politica al servizio del Paese e non al servizio di pochi che se ne servono impropriamente, bisogna pertanto riappropriarsi del territorio attraverso la partecipazione popolare e spingere i partiti a configurarsi nuovamente sul territorio per ritrovare la voglia di discutere per un confronto democratico, indice del buon funzionamento del rapporto elettori > eletti.
Che sia il federalismo, il momento propizio per raggiungere questo risultato? Lo speriamo tutti per migliorare il nostro amato Paese.