Ora che il soldato Matteo Miotto non c’è più, l’Italia si gloria di un altro eroe alla memoria, ma che sicuramente ne avremmo fatto a meno. Come gli altri “Eroi silenziosi” morti in Afghanistan, Matteo, Alpino, è stato ucciso il 31 dicembre da un cecchino che lo ha colpito, mentre era di guardia nella torretta d’avvistamento della piccola base battezzata snow, in mezzo al Gulistan, nella zona ovest del paese.
Il caso Battisti. Nel mese di gennaio 2011 è in programma a Bruxelles una conferenza stampa del Partito Popolare Europeo sul caso Battisti, caso che ha portato la gente a manifestare nei giorni scorsi a Roma, Milano, Palermo. Il Premier italiano Berlusconi ha asserito che questa vicenda non riguarda i buoni rapporti tra l’Italia e il Brasile, ma un caso di giustizia per cui i nostri rapporti non cambieranno a causa di questa situazione. Intanto il rumore delle manifestazioni ha fatto sì che il Presidente del Supremo Tribunale Federale, Cezar Peluzo, ha ordinato di riaprire il dossier relativo all’estradizione del caso Battisti presso l’Alta Corte brasiliana a seguito della richiesta di scarcerazione dei legali dell’ex terrorista rosso e del ricorso presentato dagli avvocati italiani per bloccare tale richiesta. Oggi il governo italiano ha chiesto che Cesare Battisti rimanga in carcere fino all’esame da parte dei Ministri della Corte. Intanto il Ministro degli Esteri italiano ha ricevuto l’ambasciatore italiano in Brasile e il rappresentante italiano presso l’Unione europea per esaminare da vicino i seguiti dell’azione giudiziaria del Governo Italiano in relazione al caso Battisti e le ripercussioni in ambito europeo. Il Ministro degli Esteri Franco Frattini considerando il caso Battisti molto complesso probabilmente si farà portavoce presso la Unione Europea per intraprendere una iniziativa europea sulla questione. Le iniziative europee a sostegno dell’Italia sarebbero viste a Brasilia come una offesa ai rapporti che si costruiscono tra nazioni in materia di autonoma sovranità. E’ naturale che ci siano degli applausi e critiche ad una difficile e complessa decisione come quella a riguardo di Battisti, ma questo non significa che si possa e si debba mettere in questione l’autorevolezza del Brasile in una questione su cui ha tutto il diritto di decidere.
Tommaso Padoa Schioppa è deceduto il 18 dicembre scorso per un arresto cardiaco. Padoa Schioppa, 70 anni, è stato ministro dell’economia nel secondo governo Prodi. Economista dalla vocazione europeista. Aveva fatto scalpore per alcune esternazioni forti a favore delle tasse e contro i giovani “bamboccioni”. Celebre e controversa anche la sua politica fiscale per l’inasprimento della tassazione. Dopo l’incarico ministeriale, Padoa Schioppa, era entrato nel Cda di Fiat industrial, una delle società nate dalla scissione del Lingotto. Prestigioso il suo ruolo in Bankitalia. E’ stato Presidente della Consob. Infine l’impegno diretto in politica, con la chiamata di Prodi nel 2006 fino alla sfiducia due anni dopo.
Il Premier ha vinto la sua battaglia personale sul Presidente della Camera Fini. La vittoria non è stata travolgente, ma la sconfitta dei suoi avversari è indiscutibile. A questo punto il Presidente della Camera dovrà chiedersi se la sua presenza al vertice della Camera non abbia contribuito a rendere la sua azione meno credibile e convincente. Al vincitore questa battaglia vinta dovrebbe suggerire qualche riflessione. Prima della votazione del 14 dicembre il problema non era formale o procedurale. Le dimissioni, se Berlusconi fosse stato a presentarle, avrebbe nei fatti, permesso a Fini e Casini di affrontare i negoziati per la formazione del nuovo governo da posizioni di forza. Ora che Berlusconi ha vinto, anche se in termini risicati, il Paese sta aspettando cosa intende fare di questa vittoria.
Il Presidente Berlusconi può compiacersi del successo, infierire sugli sconfitti, lasciare le cose come stanno e dichiarare che governerà sino alla fine della legislatura. Certamente i tre voti di maggioranza non gli permetteranno di evitare gli innumerevoli trabocchetti che gli si apriranno sotto i piedi alla Camera e nelle commissioni, in gran parte delle quali la maggioranza non c’è. Ma gli forniranno l’occasione per sostenere che l’impotenza del governo è colpa delle opposizioni e di recitare di fronte agli elettori, se e quando riuscirà a ottenere lo scioglimento delle Camere, la parte del leader tradito. Il Paese, se Berlusconi adottasse questa linea,sarebbe condannato a un supplemento dell’indecoroso spettacolo a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi: polemiche, litigi, sberleffi e una grande disattenzione per i problemi economici e finanziari che il Paese sta attraversando. Se invece vi saranno nuove elezioni in questo clima, poco importa chi vince e chi perde, l’Italia ne uscirà perdente.
La seconda via d’uscita è la ricomposizione della maggioranza su basi completamente nuove. Oggi la prospettiva può sembrare improbabile, ma diverrà praticabile soltanto se Berlusconi saprà rinunciare ai lodi personali, alle continue polemiche contro la magistratura, agli aspetti più discutibili della sua diplomazia personale. Sul piatto dovrà mettere la nuova legge elettorale. Gli italiani sono stanchi di mandare in Parlamento gli eletti dei partiti e vogliono il diritto di scegliere. Tocca ora a Berlusconi trasformare una vittoria numerica in una vittoria del Paese.
L’appello di Benedetto XVI per la pace e la libertà religiosa. Durante l’Angelus di Natale il Papa ha fatto un invito ai cattolici italiani a prendere decisioni in nome del bene comune. Prima delle festività di Natale i cattolici in Cina hanno vissuto momenti durissimi perché perseguitati e il Vaticano ha denunciato la violazione della libertà religiosa. Nel messaggio di Natale il Papa ha inoltre incoraggiato la Chiesa sotterranea della Cina. “La nascita del Redentore rafforzi lo spirito della fede, di pazienza e di coraggio nei fedeli della Chiesa, nella Cina continentale” ha detto il Papa. Il Papa ha aggiunto, rivolgendosi ai cattolici del Medioriente,”a mantenere viva una fiamma di speranza, dove da anni è in atto un esodo nascosto dei cristiani perseguitati”. Benedetto XVI formula un appello ad abbandonare le vie dell’odio per trovare soluzioni pacifiche dei conflitti per donare alle popolazioni sicurezza e serenità.
EURES. Eures-European employement services. Cosa è Eures.
Eures consiste in una rete di servizi pubblici per l’impiego e associazioni datoriali e sindacali promossa dalla Cee e opera nei Paesi dello Spazio Economico europeo (sono compresi tutti i paesi europei, più Islanda, Liechtenstein e Norvegia, a cui si è aggiunta la Svizzera. Il suo principale obiettivo è promuovere e facilitare la libera circolazione dei lavoratori nello spazio economico europeo. Eures offre un servizio totalmente gratuito e si rivolge sia alle persone che alle imprese. Eures ha una propria rete di consulenti diffusa capillarmente nel territorio nazionale e internazionale e garantisce:
-Informazioni
-Orientamenti
-Incontro domanda/offerta.
Eures è un servizio istituito e coordinato dall’Unione europea e per facilitare l’incontro domanda/offerta è stato creato un sistema di autocandidatura eures cv-search sul sito Eures. Per saperne di piu visitare il portale della mobilità professionale, oppure rivolgersi al servizio eures a te piu vicino, troverai l’elenco sul sito
www.welfare.gov.iteures.
Da 2011 lo Stato spenderà meno soldi e il problema delle future pensioni d’ora in avanti sarà nelle mani cittadini lavoratori. Retibutivo, contributivo, scaloni, scalini, coefficenti. Ci sono voluti venti lunghi anni per portare a termine questa annosa riforma. Con il sistema contributivo a regime, l’assegno previdenziale verrà calcolato sui contributi effettivamente versati durante la vita lavorativa. D’ora in avanti tutti avranno la buona abitudine di controllare l’estratto conto previdenziale con la stessa cura con la quale si controllano il conto in banca. La pensione è il salvadanaio del nostro domani. Per i giovani di oggi che andranno in pensione con il sistema contributivo, è assolutamente fondamentale avere consapevolezza di ciò che hanno messo da parte. Anche e soprattutto per integrare la pensione con la previdenza complementare che sarà sempre più importante.
Dopo tante polemiche e manifestazioni di piazza, il Senato della Repubblica Italiana ha approvato la riforma universitaria. Il cosiddetto decreto Gelmini, ora attende la firma del Presidente Napolitano prima di entrare in vigore.
La riforma prevede misure volte a promuovere la fusione e la federazione tra sedi universitarie territorialmente vicine in modo da limitarne i costi. La riforma prevede anche che ogni ateneo potrà offrire al massimo dodici facoltà universitarie e la metà dei cosiddetti settori tecnico scientifico. Il decreto interviene pesantemente sulla gestione amministrativa degli atenei:
il senato accademico elettivo diverrà un organo con limitati poteri consultivi di caratteri scientifico, mentre i poteri gestionali passeranno alla nuova figura del direttore generale e soprattutto al consiglio di amministrazione. La gestione dell’università somiglierà sempre di più a quella di una azienda e non a caso i consigli dim amministrazione saranno integrati con tre membri esterni provenienti dal mondo dell’imprenditoria, esterni al mondo accademico. Al tempo stesso i rettori dureranno al massimo sei anni.
Nuove norme sono previste per la nomina dei nuovi professori ordinari e associati. La riforma introduce una lista di abilitazione scientifica nazionale. In seconda fase le singole università potranno selezionare i nuovi professori attraverso appositi concorsi risevati ai candidati inseriti nella lista. Non potranno invece insegnare e quindi essere chiamati a lavorare come professori in una università coloro che abbiano un legame di parentela fino al quarto grado con il direttore generale, il rettore e i professori dell’ateneo. Curiosamente questa regola è prevista per i nipoti e i cugini ma non per le mogli e i mariti. Altra novità della riforma è l’introduzione della meritocrazia per la determinazione degli aumenti economici dei professori ordinari e associati. Infine si introduce l’obbligo per i professori di rendere conto delle loro presenze ed assenze alle lezioni con possibiltà di sottoporli a procedimenti disciplinari.
La riforma dell’università prevede che i ricercatori non siano più assunti con contratto a tempo indeterminato ma con contratto della durata di sei anni al massimo, successivamente ai sei anni avranno la possibiltà, in presenza di una valutazione positiva, di essere assunti come professori associati.
Con la riforma cambiano i parametri del finanziamento pubblico degli atenei: non più finanziamenti a pioggia, ma ponderati sulla base del merito e commisurati alla qualità della ricerca e della didattica. Nuove regole uniformi per tutte le università sono previste anche in materie di gestione finanziarie con la possibilità di commissariamento in caso di dissesto.
Dipendenti pubblici. Allarme della CGIL. “Si perderanno 1600 euro in quattro anni”. Il potere d’acquisto è diminuito di 1600 euro. Lo perderanno i lavoratori del pubblico impiego con il blocco degli stipendi pubblici fino al 2013 deciso dalla manovra economica. La nota della CGIL spiega come 1200 euro lordi si perderanno nel triennio 2010-12 per il mancato rinnovo dei contratti, mentre altri 400 euro di aumenti complessivi mancheranno all’appello nel 2013 a causa del blocco ulteriore previsto dalla stessa manovra.
Decreto legge in materia di spettacolo e di attività culturali. Dopo averlo mandato al Consiglio dei Ministri per i correttivi, il Presidente Napolitano ha firmato il decreto legge recante “disposizioni urgenti in materia di spettacolo e di attività culturali”. Il piano studiato dal Ministro deiBeni Culturali Sandro Bondi propone una distribuzione dei fondi agli Enti lirico-sinfonici presenti in Italia. Ora si attende un incontro tra il Ministro e i sindacati, dopodichè partirà l’iter parlamentare che trasformerà entro 60 giorni il decreto in legge dello Stato.
Multe più salate. Dal 1° gennaio 2011 gli importi delle contravvenzioni cresceranno del 3,5 per cento. Questo vale solo per le multe che non sono state già inasprite negli ultimi 2 anni dal pacchetto sicurezza del 2009, e dalla riforma del codice della strada dell’estate scorsa.
Attestato di lucidità. Dal 13 agosto per ottenere il rilascio per qualsiasi tipologia di patente o rinnovo/revisione di quelle dei guidatori di professione, bisogna presentare un certificato medico che dimostri il non abuso di alcol e la non assunzione di droghe.
In microcar con la patente. Da ottobre chi vorrà guidare una microcar dovrà superare una prova pratica.
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Novità sul fronte dei quiz per la patente: il numero delle domande sale da 30 a 40 e a ciascuna si dovrà rispondere con vero o falso.
Neo patentati con le briglie. Dal 9 febbraio, nel corso del primo dell’anno del conseguimento della patente B, si potranno guidare solo veicoli con una potenza massima di 70 kw e un rapporto potenza/peso di non oltre 55Kw/t.
Esame “raccatta punti”. Nel 2011 non basterà piu frequentare un corso per recuperare i punti della patente, sarà necessario sostenere anche un esame quiz.
Dal 1° gennaio sarà possibile targare solo auto “euro 5”.
Rinnovo contratti. Gli accordi riguardano 3 milioni di cittadini lavoratori. Nei primi mesi del 2010 sono stati chiusi 23 accordi per rinnovi contrattuali che hanno interessato poco più di 3 milioni di dipendenti. Nella maggior parte dei casi (15 su 23) gli accordi adottano il nuovo modello triennale. I contratti rinnovati quest’anno nell’industria sono stati tutti siglati secondo le regole del nuovo modello, mentre nei servizi di mercato solo tre dei cinque accordi siglati appartengono a questa tipologia. Nel settore della pubblica amministrazione con i rinnovi degli accordi dei conservatori (primo e secondo biennio), della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle forze dell’ordine (ordinamento militare e civile), tutti relativi al secondo biennio, risulta quasi esaurita la tornata contrattuale relativa al quadriennio 2006-2009 mentre rimane ancora in attesa di ratifica il rinnovo per i vigili del fuoco (biennio 2008-2009).
2011 – Due italiani nello spazio. L’anno si annuncia molto interessante. Due italiani per la prima volta si troveranno insieme sulla stazione spaziale internazionale e negli stessi giorni si celebreranno i 50 anni del primo volo umano nello spazio. L’astronauta italiano Paolo Nespoli ha cominciato il 15 dicembre la lunga missione che lo terrà sulla stazione spaziale internazionale per 512 giorni, fino al 16 maggio. Un altro italiano Roberto Vittori arriverà sulla stazione spaziale internazionale se i nuovi controlli sullo shuttle discovery confermeranno il lancio per il primo di aprile. In precedenza solo altri due astronauti,Guidoni e Cheli, erano stati insieme nello spazio, ma sullo shuttle. Con lo shuttle discovery arriverà uno strumento scientifico senza precedenti: il cacciatore di antimateria, frutto di di una eccezionale collaborazione internazionale guidata dal Cem di Ginevra, con il Nobel Ting, e alla quale l’Italia partecipa con l’istituto nazionale di fisica nucleare. L’arrivo di questo strumento darà alla stazione spaziale il suo aspetto definito di un laboratorio scientifico in orbita a disposizione di tutti i ricercatori della terra. Tra le altre missioni del 2011, in agosto sarà la volta di Juno, diretta a Giove, mentre è atteso l’arrivo della sonda della Nasa Messenger nell’orbita di Mercurio dopo un viaggio di sei anni e mezzo.
All’Onu continua a rafforzarsi il fronte dei paesi contrari alla pena di morte. Per la terza volta l’Assemblea Generale ha approvato in queste ore una risoluzione per una moratoria universale della pena di morte. Nel 2007 i voti a favore erano104, i contrari 54 e le astensioni 29, l’anno scorso i voti a favori sono stati 106, i contrari 46 e si sono astenuti in 34. Hanno fatto passi avanti votando positivamente, Kiribati, Maldive e Mongolia. Il Guatemala ha confermato il suo voto positivo. C’è stata qualche marcia indietro, come l’Etiopia che è passata dal si al no. Si è ridotto comunque il numero complessivo dei no,passati da 46 a 41.
Borse europee in rialzo con l’indice paneuropeo Stoxx (+0,23) che viaggia ai massimi di settembre del 2008. A guidare gli acquisti è il comparto delle costruzioni. La migliore piazza del vecchio continente è quella di Parigi che cresce dello 0,6% al fianco di Francoforte e Milano.
Entro la fine di questo anno è atteso l’approdo del decreto Milleproroghe in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento prevede anche il cosiddetto bonus fiscale per i benzinai, una misura annunciata già dal Ministro dello Sviluppo economico. Si tratta di una deduzione fiscale forfettaria di 24 milioni che sarà scaglionata in due tranches: il bonus viene infatti prorogato dal decreto fino al 31 marzo del 2011, mentre è previsto che un apposito dpcm si farà carico di prorogarlo fino alla fine del prossimo anno. All’annuncio dell’introduzione della misura, inizialmente non inserita nel Milleproroghe, i gestori della rete carburanti hanno revocato lo sciopero minacciato a ridosso del Capodanno.
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Istat: distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia. Nel 2009 circa il 16% delle famiglie italiane ha presentato tre o più sintomi di disagio economico tra quelli previsti dall’indicatore sintetico definito dall’Eurostat. Questo valore non presenta variazioni statisticamente significative rispetto all’anno precedente e si conferma molto più elevato tra le famiglie con 5 componenti o più, residenti nel Mezzogiorno e tra le famiglie con tre o più minori.
La Santa Sede emana una legge ad hoc e costituisce un’Autorità di informazione finanziaria a contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Il Papa Benedetto XVI ha diffuso una lettera in cui dice: La sede Apostolica ha sempre levato la sua voce per esortare tutti gli uomini di buona volontà e soprattutto i responsabili delle Nazioni, all’impegno nell’edificazione, anche attraverso una pace giusta e duratura in ogni parte del mondo, della universale città di Dio verso cui avanza la storia della comunità dei popoli e delle nazioni. Sottolinea il Papa, la pace però, ai nostri tempi, in una società sempre più globalizzata, è minacciata da diverse cause, fra le quali quello di un uso improprio del mercato e dell’economia e, quella, terribile e distruttrice della violenza che il terrorismo perpreta, causando morte, sofferenza,odio e instabilità sociale. Dunque “molto” opportunatamente la comunità internazionale si sta dotando di principi e strumenti giuridici che permettono di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.