Gli Eventi culturali. Mostre ed eventi in Italia
Link utili
L’OTTOCENTO ELEGANTE. ARTE IN ITALIA NEL SEGNO DI FORTUNY, 1860-1890

FERNANDA GATTINONI. MODA E STELLE AI TEMPI DELLA HOLLYWOOD SUL TEVERE

MELOZZO DA FORLI’. L’UMANA BELLEZZA TRA PIERO DELLA FRANCESCA E RAFFAELLO

ARTE IN MEMORIA 6 – MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMPORANEA
In occasione della Giornata della Memoria 2011, domenica 30 gennaio è tornato nella Sinagoga di Ostia Antica l’appuntamento biennale con Arte in memoria, la rassegna di arte contemporanea di respiro internazionale, a cura di Adachiara Zevi, organizzata dalla Fondazione VOLUME!. La mostra, alla sua sesta edizione, è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e dalla Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; dall’ Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma e dal Municipio Roma XIII. La mostra si avvale del patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e del contributo dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia. Gli artisti invitati ad intervenire quest’anno sono: Jochen Gerz, Richard Long, Liliana Moro, Giuseppe Penone. Come per le edizioni precedenti, le opere, sono realizzate appositamente per la Sinagoga di Ostia Antica, una delle più antiche testimonianze archeologiche dell’ebraismo della Diaspora (I secolo d.C.). L’idea prende avvio dall’iniziativa promossa dalla Sinagoga di Stommeln, in provincia di Colonia, sopravvissuta al nazismo, dove dal 1990 ogni anno un artista è invitato a creare un lavoro originale per il luogo. Arte in memoria partecipa alla Giornata della Memoria, istituita dai Parlamenti europei nella data di apertura dei cancelli di Auschwitz, con la convinzione che un progetto sulla memoria non debba attestarsi a un livello meramente simbolico e commemorativo, ma trovare una continuità nel tempo, impegnando ogni volta artisti diversi a cimentarsi con un tema così drammaticamente attuale e con un luogo così significativo dal punto di vista storico, artistico e simbolico. Fino al 3 aprile 2011.
"SANT’AIUTUZZA" DI PARRINELLO, VIAGGIO FOTOGRAFICO IN BIANCO E NERO PER LA "PICCOLA" AGATA
Bianco e nero. Come i palazzi del centro storico di Catania, come la porta Garibaldi che a ovest della città sigla ogni giorno l’arancio dei tramonti etnei, come l’abito dei devoti di Sant’Agata, la patrona della città ai piedi dell’Etna celebrata ogni anno in febbraio da una grande festa popolare, un rito collettivo e trasversale per centinaia di migliaia di persone. Bianco e nero, su pellicola, è il linguaggio scelto dal fotoreporter Antonio Parrinello per la mostra, organizzata in collaborazione con l’Assessorato Comunale alla Cultura e ai Grandi Eventi, e ospitata nel Palazzo Platamone di Catania dal 31 gennaio al 20 febbraio 2011. S’intitola “Sant’Aituzza”, come il tenero e familiare appellativo con cui i fedeli si rivolgono alla Patrona, la fanciulla cristiana di nobile famiglia che nel 251 d.C., per sfuggire alle insidie del governatore Quinziano, fu arrestata e torturata: le venne strappato il seno prima di morire in carcere. In mostra trentacinque istantanee di medio formato (50×70) stampate su carta per un effetto molto più naturale. Nei giorni 3, 4 e 5 febbraio – in occasione della festa della patrona – la mostra sarà aperta fino alle 24.
L’ARTE DELLA CALLIGRAFIA PERSIANA
Grande evento al Museo Nazionale d’Arte Orientale "Giuseppe Tucci" di Roma: grazie al generoso sostegno dell’Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran, sarà aperta al pubblico una interessante mostra dedicata all’arte della calligrafia persiana. Le 38 opere esposte sono state realizzate in caratteri Nasta’liq dal Maestro Zahra Abbassi. La scrittura iraniana moderna utilizza una versione modificata di quella araba, che si afferma in Iran circa un secolo e mezzo dopo la conversione all’Islam, con l’aggiunta di quattro lettere non presenti nella lingua araba e con la modifica di altre due lettere.Lo stile Nasta’liq, nasce dalla fusione di quello Naskh con quello Ta’liq alla fine del XIV secolo, elaborato da Mir Ali Tabrizi e da suo figlio Mir Abdollah. Perfezionato da Mir Emad al- Hasani nella costruzione delle lettere e nella definizione più rigorosa della linea di base, fu adattato nella seconda metà dell’800 per la stampa grafica. Lo stile, caratterizzato da un’inclinazione verso destra delle lettere e da un uso equilibrato delle linee curve del Ta’liq e di quelle diritte del Naskh, è realizzato con un calamo di canna tagliata. La punta con cui si scrive, tagliata in obliquo, ha una inclinazione appena visibile. L’inchiostro nero o colorato è preparato con vari pigmenti, mescolati con acqua depurata, profumato qualche volta con acqua di rose. Una volta pronto, è versato su uno stoppaccio di seta, posto nel calamaio; ciò permette di dosare meglio la quantità d’inchiostro presa dal calamo. I testi che ispirano le opere calligrafiche esposte in mostra sono tratti dal Libro Sacro (il Corano) e dalla grande poesia persiana. Vernissage e inaugurazione: sabato 5 febbraio ore 11.00.
DALL’ICONA A MALEVICH. CAPOLAVORI DAL MUSEO RUSSO DI SAN PIETROBURGO
Le numerose iniziative che avranno luogo nel 2011, in occasione dell’ Anno della Cultura e Lingua Russa in Italia e della Cultura e Lingua Italiana in Russia, godranno di un preludio a Firenze, dove alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti si apre il prossimo 8 febbraio, per chiudere il 30 aprile 2011, la mostra Dall’icona a Malevich. Capolavori dal Museo Russo di San Pietroburgo. La mostra è promossa dal Ministero della Cultura della Federazione Russa con il Museo Russo di San Pietroburgo e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, ed è stata realizzata con il contributo dello sponsor unico Morgan Stanley. L’Andito degli Angiolini ospiterà una selezione di 40 dipinti provenienti dal prestigioso Museo Russo, un numero dimensionato agli spazi non vasti ma seducenti di questi ambienti lorenesi, e scelto in modo da offrire un affascinante florilegio del percorso dell’arte russa dall’epoca delle icone fino alle avanguardie del primo Novecento. Dalla collezione di icone, imponente per numero, è stato intenzionalmente selezionato un unico pezzo, il Cristo Pantocrator in trono fra le potenze del XVI secolo, dato che le icone sono forse l’espressione artistica dell’arte russa più nota in Europa, si è inteso dedicare maggior spazio all’arte del XVIII e XX secolo. Questa mostra è occasione per far conoscere al pubblico internazionale che visita i musei fiorentini un’infinitesima parte dei tesori del Museo Russo di San Pietroburgo, che possiede la più ampia collezione al mondo di arte russa: oltre 400.000 opere, dalle icone alle creazioni degli artisti contemporanei.