FOCUS-LIBIA: UE, Consiglio Nazionale Transitorio interlocutore politico chiave

dal sito www.esteri.it del Ministero degli Affari Esteri
 
I Ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles: “Il Cnt rappresenta le aspirazioni del popolo libico. Soddisfazione per l’apertura di un ufficio a Bengasi, ne sarà aperto uno anche a Tripoli quando sarà possibile. Ok al meccanismo finanziario temporaneo per il sostegno a medio termine della popolazione”.

Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) libico è un "interlocutore politico chiave" che rappresenta "le aspirazioni del popolo libico": lo dichiarano i Ministri degli Esteri della UE, nelle loro conclusioni sulla Libia, approvate oggi a Bruxelles, nelle quali si riconosce l’importante ruolo giocato dal Consiglio dei ribelli di Bengasi.

Dopo l’apertura ieri dell’ufficio di rappresentanza europea a Bengasi – accolta con favore da tutti gli stati membri – l’UE "sostiene gli sforzi del Cnt per soddisfare la sua responsabilità di fronte al popolo libico", in particolare rispondendo ai bisogni sociali, economici e amministrativi essenziali". L’ufficio di Bengasi, è sottolineato, serve a "migliorare l’assistenza della Ue in coordinamento con gli stati membri e altri attori" ed è un "segnale di solidarietà della Ue con il popolo libico". Inoltre, l’Unione Europea aprirà una propria sede di rappresentanza anche a Tripoli "appena le circostanze lo renderanno possibile", per riaffermare il "il principio dell’integrità e dell’unità della Libia".

La UE dà il benvenuto al meccanismo finanziario temporaneo (Tfm) che "dovrebbe provvedere un canale trasparente per il sostegno finanziario a medio termine e i bisogni strutturali"; si offre di assistere questo processo "con suoi esperti tecnici" e si invita i partner "a contribuire al Tfm". Il Consiglio lascia in sospeso la richiesta del Cnt di potere usufruire di parte dei fondi congelati a Gheddafi e a personalità del regime libico, ma "riconosce la necessità di esplorare le possibilità legali" per l’utilizzo degli asset bloccati a scopi umanitari. A Bruxelles è stato anche deciso di allungare la lista delle entità della Libia sotto sanzione.

L’Italia intanto ha dato il via ad una nuova operazione umanitaria. Oggi è partito un C130 diretto a Bengasi – con a bordo anche il Direttore Generale della Cooperazione Elisabetta Belloni – per riportare in Libia 17 feriti curati a Roma e tre loro accompagnatori. Al rientro, verranno trasportati in Italia 8 minori libici e relativi accompagnatori al fine di prestare loro appropriate cure specialistiche presso l’Ospedale Pediatrico "Bambino Gesù". Sul volo c’è anche un team medico del San Camillo che opererà nelle prossime settimane presso l’Ospedale Generale della città di Bengasi per proseguire il programma di formazione degli operatori sanitari libici in situazioni di emergenza.

L’iniziativa è maturata nella scia delle intese intercorse fra il Ministro Franco Frattini ed il Presidente del CNT libico, Mustafa Abdul Jalil e si avvale del supporto operativo e logistico del Ministero della Difesa ed il coinvolgimento attivo della Regione Lazio – tramite l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini – e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, nonché della Regione Lombardia che ha mobilitato, già dai primi di aprile, le proprie strutture sanitarie regionali.

 
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