
E’ un Paese che soffre sotto tutti gli aspetti, sia per molteplici motivi nazionali che internazionali. La crisi economica e la mediocrità della nostra classe politica non ci aiutano a vedere in breve tempo un radioso futuro nè per noi nè per i nostri figli.
Nei giorni scorsi abbiamo letto e ascoltato che la Lega ha fatto una richiesta di trasferimento di tre Ministeri importanti da Roma al Nord senza minimamente tenere in conto del parere degli Italiani o di una parte di essi in rappresentanza dell’elettorato. Il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato quello di chiedermi se viviamo in uno Stato democratico, dove una parte politica, pensa di poter decidere ciò che le fa comodo, tanto più per privilegi e favori. Ma questa parte politica non conosce il principio costituzionale che vuole l’unità del Paese? Si dimentica forse che questa Costituzione è stata scritta da una Assemblea che rappresenta l’intera nazione?
Viviamo purtroppo in un Paese in cui la manovra economica è stata approvata da pochi giorni ed invece doveva essere approvata da molti tempo onde evitare situazioni critiche quale la Grecia, il Portogallo, la Spagna. Sentire vergogna per i rifiuti della città di Napoli è qualcosa di intollerabile in una società moderna che ha tutti i mezzi tecnici e organizzativi per poterli spazzare via.
Questo è un peso enorme da portare sulle spalle, è una umiliazione perenne, una società dove le cose che funzionano sono davvero molto poche, un malessere che incrementa continuamente a dismisura. Un Paese come il nostro, che ha prodotto storicamente quella cultura che ha fatto crescere la civiltà mondiale, perché si deve sentire “dominato” da altri Stati non è affatto piacevole, e la guerra in Libia lo ha dimostrato. Sembra una condanna storica per il nostro Paese e sicuramente un destino immeritato pagare pedaggi ingiusti o fare sacrifici non dovuti.
Gli improvvisi mutamenti del Ministro dell’Economia mi hanno impressionato per il modo repentino di giudizio e per la totale assenza di autocritica, per tre anni infatti ha ripetuto che la crisi non c’era e che comunque non avrebbe travolto l’Italia come era avvenuto per le altre economie occidentali.
Purtroppo non è così, anzi c’è il rischio imminente di sprofondare sotto il debito pubblico, andando incontro ad un possibile default dell’Italia che sarebbe il più grande naufragio economico del secolo.