Oltre 10 anni di internet

Come il web ha modificato la comunicazione

Rimanendo in tema di Internet, analizzeremo i rischi che si nascondono dietro i falsi miti del progresso e la direzione verso cui il web e le nuove tecnologie stanno conducendo il mondo. Un’analisi dei tempi moderni, tra iper-mediaticità e digitalizzazione, con l’obiettivo di comprendere quant’è cambiata la comunicazione negli ultimi dieci anni.

Da Johann Gutenberg (inventore della stampa, 1400) a John Logie Baird (inventore della televisione, 1900), fino ad Antonio Meucci e Alexander Graham Bell (inventori del telefono, seconda metà del 1800); dal formarsi di una vera e propria "professione" nel mondo della comunicazione al riconoscimento delle Lauree in Scienze della Comunicazione, all’avvento dei cellulari e la nascita del web, da Virgilio, Yahoo e Google ai social network, il nostro modo di comunicare nei secoli è cambiato profondamente, raggiungendo il culmine con l’avvento di Internet.
Il progenitore della rete Internet è considerato il progetto ARPANET, finanziato dalla Advanced Research Projects Agency (ARPA), un’agenzia del Dipartimento della Difesa statunitense. In una nota del 25 aprile 1963, Joseph C.R. Licklider aveva espresso l’intenzione di collegare tutti i computer e i sistemi di sharing in una rete continentale. Questo progetto venne successivamente ripreso e approfondito da altre aziende, collegando dapprima pochi computer per uno scambio di informazioni militari fino ad arrivare, con il passare del tempo, al modello attuale.
La comunicazione, sia essa verbale intesa come linguaggio, sia essa intesa come vera e propria maniera di comunicare, ha subìto dei cambiamenti non irrilevanti. Basti pensare all’invenzione del primo cellulare e fare un paragone con gli “ultimissimi” smartphone. Dimensioni a parte, permettono di comunicare con l’altra parte del mondo comodamente e velocemente, a costi infimi se non addirittura gratis tramite l’uso del collegamento internet. È possibile appunto chiamare, video-chiamare, mandare sms, e-mail, audio-messages, per non parlare della condivisione istantanea di foto e video, e il tutto con un semplice click stando seduti davanti al nostro pc. Oppure camminando, facendo la spesa, durante una festa o una riunione, con un semplice touch dei nuovi smartphone touch-screen, ultima frontiera della tecnologia.
È facile notare l’influenza di queste nuove tecnologie anche nel linguaggio di tutti i giorni. Numerose parole, spesso sconosciute alle generazioni precedenti, sono entrate con forza a far parte del “dizionario giornaliero”: hacker, cliccare, crakkare, scrollare, caduto, zippare, postare, nickname, online/offline, account, bannare, loggarsi, smanettare, spam, kikkare, bug, sono solo alcuni degli infiniti termini facenti parte della comunicazione diaria dei più giovani. Alcuni potrebbero essere misconosciuti ai più, ma non è detto che nel giro di pochi anni entrino a far parte del linguaggio quotidiano. Come mai accaduto prima, sembra che la tecnologia stia influenzando in modo impressionante la nostra cultura: una cosa che non accadeva dall’epoca dell’invenzione della stampa.

Nonostante tutto, nell’accezione generale, sembra che oggi il linguaggio si sia impoverito mentre eravamo convinti che i nuovi mezzi di comunicazione negli anni ci avrebbero arricchito culturalmente. Certo, dobbiamo anche riconoscere gli aspetti positivi: per esempio, se oggi non si sa qualcosa, si ha un vuoto di memoria riguardo una data o non si è a conoscenza di un argomento, basta avere a disposizione internet per risolvere il problema mentre fino a qualche anno fa si doveva necessariamente andare in biblioteca; insomma una prima conoscenza è assicurata, per approfondire non è mai troppo tardi.

Altro vantaggio è caratterizzato dal risparmio di tempo, poiché questo nuovo modo di comunicare diventa oggi molto importante anche all’interno dell’ambiente lavorativo, che vede il formarsi, ad esempio, del telelavoro, in cui l’individuo adempie ai suoi doveri e interagisce con i colleghi o il datore di lavoro attraverso l’utilizzo del pc. Ancor prima del telelavoro, la cosiddetta online job-interview (ovvero il colloquio di lavoro online), che permette di sostenere, appunto, un colloquio di lavoro con un’azienda che ha sede a mille, duemila o anche diecimila chilometri di distanza stando comodamente seduto sulla poltrona di casa grazie a programmi di video-chiamata in alta definizione.

La comunicazione non è cambiata solo nei mezzi che si usano con tecnologie sempre più avanzate, ma anche per aver percorso nuove strade, apportando innovazione nell’utilizzo di diverse e più evolute “tecniche di comunicazione”. I progressi che ci sono stati in questo ambito si possono paragonare solo a quelli nella medicina; peccato però, che ciò non abbia portato contemporaneamente a un’evoluzione dei comportamenti umani. È assurdo che questa genialità sia stata investita per la scoperta di nuove tecnologie e si sia perso di vista l’aspetto etico.

Le tecnologie stanno anche esasperando una serie di aspetti negativi, ciò risulta particolarmente evidente nel linguaggio in cui si assiste ad un grave impoverimento (argomento che non riaffronteremo in quanto già preso in considerazione precedentemente). Bisogna porre maggiore attenzione al rispetto e all’uso intelligente delle tecnologie, prendere i vantaggi che queste possono offrirci senza trasformarle in motivo di svantaggio. Sulle tecnologie abbiamo fatto del progresso ma sul loro uso abbiamo ancora molto da imparare.

Tuttavia, soppesando vantaggi e svantaggi, non possiamo negare che, rispetto agli anni novanta, l’apporto del web e della tecnologia, quindi della possibilità di comunicare qualunque cosa in qualunque momento, ha apportato veri benefici. I primi vanno dalla velocità alla possibilità di avere sotto mano tutta una serie di cose prima inimmaginabili, come il cellulare. I vantaggi della tecnologia sono dunque enormi e continueranno a crescere nel tempo, soprattutto dal punto di vista della comodità e della tempestività. Tuttavia, come dice il dott. Enrico Cogno: “… ci sono anche grossi svantaggi che potrebbero essere tranquillamente evitati, in particolare l’invadenza. Oggi c’è un enorme vortice che ci invade e che non risparmia sostanzialmente nessuno, prodotto dalla pervasività di questi mezzi. Non è più possibile fare un viaggio in treno senza ascoltare decine di conversazioni telefoniche, che spaziano dai tradimenti alle telefonate di lavoro, dette ostentatamente ad alta voce perché tutti le possano sentire, in una totale mancanza di riservatezza”.

Oggi siamo talmente abituati all’esistenza del web e della Comunicazione che, entrati prepotentemente nell’uso quotidiano, ci consentono di conoscere in tempo reale fatti che accadono dall’altra parte del mondo.
Dobbiamo però fare attenzione poiché il problema non è il mezzo ma l’uso che ne viene fatto, e l’abbondanza di notizie e di messaggi spesso provenienti da fonti poco attendibili crea un surplus d’informazione e spesso satura la comunicazione, rischiando di dare più importanza alla “fruibilità” della notizia che al suo contenuto.

 

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