E’ giunto alla X edizione il Premio nazionale intitolato alla memoria di Paola Sarro, un riconoscimento che intende segnalare alla comunità persone, istituzioni ed associazioni che hanno fatto del volontariato un principio di vita.
L’appuntamento, come di consueto, è a Pontecorvo (FR), la cittadina del basso Lazio di cui Paola Sarro era originaria. L’evento ha avuto luogo presso la Basilica Cattedrale di Pontecorvo, aperto con un convegno dedicato al “Ruolo del volontariato oggi” e seguito con il conferimento dei premi a volontari e personalità di diversi settori.
L’intera iniziativa ruota intorno alla figura eroica di Paola Sarro, scomparsa tragicamente a Pristina il 12 novembre 1999 nello schianto di un aereo dell’ONU in cui perirono, oltre all’equipaggio, altre 21 persone di varie nazionalità che si recavano in Kosovo per una missione umanitaria.
«Questo premio – spiegano dal Comitato promotore, composto da A.N.VV.F.C. Delegazione Pontecorvo, associazione di volontariato e protezione civile “La Torre” di Pontecorvo, Centro di servizio per il volontariato SPES di Frosinone, Centro Umanistico di Ciampino – è nato e si è imposto all’attenzione collettiva perché si basa sulla convinzione che l’esempio di grandi anime, come quella della mai abbastanza rimpianta Paola, non cada nel limbo dell’oblio, ma possa sopravvivere e passare di generazione in generazione».
Nel corso delle edizioni passate sono state premiate associazioni, volontari e personalità del mondo della politica, dello spettacolo, dello sport e delle istituzioni.
In occasione della X Edizione, il 25 novembre sono stati insigniti del Premio:
• Tenente Colonnello Cristiano Congiu, alla memoria
• Gianfranco De Angelis, ex Dirigente Regionale di Protezione Civile
• Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
• Redazione del programma TV di Canale 5 “Striscia la notizia”
• Roberto Scozzi, in arte Anonimo Italiano, cantautore. Vincitore del “Disco di platino”
• Stefano Piccirillo, deejay del network “Radio Kiss Kiss”, presentatore e scrittore.
All’evento sono intervenute personalità del mondo istituzionale, politico, dello spettacolo e del volontariato. Ha presieduto il Presidente della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini.
BIOGRAFIA
PAOLA SARRO
(Pontecorvo 1957- Pristina 1999)
Paola Sarro consegue la maturità classica nel 1976 presso il Liceo Ugo Foscolo di Albano (RM) e si Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1983 con il massimo dei voti e la lode, con una tesi sul “Maltrattamento ed abuso nell’Infanzia”, tesi di ricerca relativa ad una problematica ancora tabù e sulla quale, ancora negli anni Ottanta, mancavano in Italia dati e statistiche.
Nel 1984 è tirocinante in neurologia infantile presso il reparto CRMI dell’Istituto di Neuropsichiatria infantile (Università La Sapienza) e ricercatrice del CNR presso l’Ospedale civile di Fondi, sul Child Abuse.
Nel 1987 consegue la specializzazione in neuropsichiatria infantile.
Dal 1991 è dirigente di I° livello, Psichiatria, presso il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’Ospedale G.B. Grassi, di Ostia.
Nel 1996 si iscrive alla scuola di specializzazione in Psichiatria dell’università di Roma “Tor Vergata”, dove avrebbe dovuto consegnare la tesi al suo ritorno dalla missione in Kosovo, utilizzando anche l’esperienza e il materiale raccolto.
Pubblicazioni:
1984 Recensioni su “Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
1986 Atti del convegno di Neurologia VII° Edizione Comunicazione sulla Sindrome di Rett.
1990 “Prevenzione, rilevamento, trattamento dell’abuso all’Infanzia”. Ed Borla.
1995 Psicologia forense Paragrafo “I maltrattamenti all’infanzia”.
1995 Oslo V° Convegno internazionale Child Abuse: prevention today.
1998 Bologna Convegno internazionale sull’Adolescenza dal titolo “Trauma in Adolescenza”.
1998 Screening sul disagio della prima adolescenza e valutazione della fattibilità di interventi di prevenzione: uno studio multicentrico. “Adolescenza” volume 9, gennaio-aprile 98
IL PROGETTO KOSOVO DI PAOLA SARRO
«Un centro di salute mentale per bambini e adolescenti»
La realizzazione del Centro di salute mentale per bambini ed adolescenti per il quale Paola Sarro si recava a Pristina, era la sintesi di anni di studio e di approfondimento sull’infanzia abusata, nell’ambito della neuropsichiatria infantile, e rappresentava l’inizio di un impegno, da lei ricercato da tempo, nella solidarietà internazionale.
Il progetto, redatto per la Fondazione Terre des Hommes dopo una ricognizione effettuata nel settembre 1999, era finanziato dalla Missione Arcobaleno per un anno. La durata particolare, rispetto agli altri progetti della Missione Arcobaleno che non dovevano superare i sei mesi, era stata accordata, come ha più volte affermato il responsabile della gestione dei fondi, dott. Marco Vitali, solo grazie alla valutazione della professionalità di Paola Sarro che riteneva necessario un tempo lungo per il trattamento dei minori.
In Kosovo, Paola Sarro si prefiggeva di avviare un programma di monitoraggio e cura dei disturbi dei bambini in stato di trauma, causato dalla guerra, dall’abbandono della casa, dalle stragi di cui erano stati testimoni, e l’attuazione del progetto si sarebbe configurata come sostegno alla Clinica Pediatrica dello Ospedale di Pristina, in quanto mirava a creare un servizio di neuropsichiatria infantile con la formazione dei medici e degli operatori dell’ambulatorio pediatrico.
Oggi tale servizio esiste, è dedicato a Paola Sarro, è l’unico centro che si occupa di questi temi nell’intero Kosovo, è il coronamento di una vita dedicata al miglioramento delle condizioni dei bambini traumatizzati e resta come il suo testamento.
Il 1° dicembre 2001 l’Ordine dei Medici di Frosinone ha conferito a Paola Sarro la Medaglia d’Oro alla memoria.