La Politica che non c’è…
Alla Rai in particolare, in barba e a spese dei cittadini, tutto è lottizzato, non solo i vertici. Una dirigenza squalificata e scaduta anche giuridicamente, resta a galla comunque, proseguendo imperterrita in totale contrasto con quella che dovrebbe essere la sua natura e missione di servizio pubblico. Quanto accaduto del resto a Milano e a Roma, praticamente nelle stesse ore, ne è terrificante conferma. Le nomine per le commissioni di garanzia e lo stato di impotenza o di indifferenza compromissoria dei partiti – ciascuno attento a garantirsi uno spazio, una presenza per condizionare a vantaggio della propria parte e continuare a spartire – esprimono solo tracotanza e purtroppo non fanno più scandalo.
Come in Rai, così a Milano o in Parlamento. Palazzo Madama nega l’arresto del senatore De Gregorio accusato di riciclaggio per le vicende esemplari di Lavitola mentre con analoga alleanza Lega-Pdl il consiglio regionale lombardo respinge la richiesta di dimissioni del presidente Formigoni, attore incontrastato delle cronache di questi giorni, per le sue vacanze esotiche e le gite in panfilo tra le scogliere sarde, tutto pagato dal suo amico Daccò in carcere da mesi per truffa e intrallazzi vari.
Questo è purtroppo lo stato in cui i partiti hanno ridotto la politica, campo di lotta o di accordi sottobanco per la sopravvivenza purchessia, senza alcun pudore e senza legittimazione.
Che senso ha lamentarsi di Grillo, quando la sua protesta è alimentata proprio da simili comportamenti? Del resto non mancano irresponsabili – anche Stefano Fassina e non solo Giuliano Ferrara – che vorrebbero elezioni anticipate e mandare a casa Monti il prima possibile.