INTERVISTA A BRUNO MICOLI, ITALIANO DI SUCCESSO IN BRASILE
Ci parli della sua scelta di lasciare l’Italia e di trasferirsi in Brasile.
In Italia ero titolare di una impresa di prodotti e servizi informatici ed insegnavo informatica, la mia condizione era positiva, nel 2002 feci un investimento immobiliare a Fortaleza dopo una breve vacanza, le cose andarono bene, vidi che vi erano buone opportunità nel ramo immobiliare e nel 2007 decisi di trasferirmi e aprire una società, oggi amministro la ”Goldmedia Empreendimentos Imobiliários Ltda”, ed esercito anche come da libero professionista; sono correttore di immobili e tecnico in transazioni immobiliari, iscritto all’ordine professione dello stato del Cearà (CRECI-CE).
Il cambiamento vi è stato ed è avvenuto in un tempo ridotto. Il Brasile oggi è la sesta economia del mondo, in un paese grande quanto mezzo continente sudamericano, con enormi risorse naturali ancora da sfruttare, si pensi al esempio alle enormi quantità di petrolio del pre sal, alle risorse dell’Amazzonia e ad enormi estensioni delle aree interne praticamente ancora quasi disabitate; un potenziale enorme ma in un paese ancora con diversi problemi sociali; cattiva è la distribuzione della ricchezza, tanta ricchezza affiancata a tanta povertà, che soprattutto nelle grandi metropoli genera seri problemi sociali di insicurezza e criminalità, una corruzione dilagante che sembra far parte del sistema e che, nonostante gli sforzi dell’attuale governo, è difficile da ridurre, situazione di scuola pubblica e sanità pubblica preoccupante; chi non ha i soldi per pagare una assicurazione sanitaria o una scuola privata corre il rischio di morire o rimanere quasi analfabeta. Tuttavia l’economia presenta crescita e sempre numeri positivi; tutti i brasiliani oggi hanno fiducia nel futuro; consumano, investono e si indebitano con finanziamenti a tassi di usura normalmente e legalmente praticati dalle banche, comprando di tutto, questo è un momento buono, almeno per chi ha il potenziale economico per viverlo, perché chi, ed è la maggioranza della popolazione, percepisce un salario minimo di circa EURO 250 mensili ha serie difficoltà a sopravvivere.
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Io ho un rapporto quasi quotidiano con l’Italia, con la mia famiglia, con quello che succede, sono solo un Italiano che lavora in Brasile, io conservo molta passione per il mio paese.
Se il vostro sito è uno dei più visitati sul Brasile da parte degli Italiani, potete annoverarvi tra i leader nella gestione del turismo a Fortaleza, inoltre questa crisi come ha influenzato il vostro operato?
Non siamo leader del turismo in Fortaleza, la nostra clientela turistica italiana è oggi molto limitata mentre è cresciuta molto quella interna del Brasile, sia turisti che investitori. Ci siamo concentrati di più sulle gestioni immobiliari e investimenti per gli stessi brasiliani, che oggi giungono numerosi dal sud del paese per investimenti nel nordest. Il nostro sito in italiano www.fortalezavacanze.net nasce nel 2002, con i nostri primi investimenti nella città di Fortaleza, nel corso degli anni si è arricchito di tante articoli e interessanti informazioni di vario tipo, probabilmente è un sito abbastanza visitato dal pubblico italiano per i contenuti ma non per le offerte turistiche presenti.
Conosce altre persone che, come lei, hanno deciso di lasciare il Bel Paese per spostarsi in Brasile e realizzare iniziative imprenditoriali?
Il Brasile storicamente accoglie l’immigrazione italiana, da sempre Italia e Brasile sono paesi amici, si contano a milioni i brasiliani di origine italiana, a San Paolo, ad esempio, vi è una numerosissima comunità italiana. A Fortaleza vivono molti imprenditori italiani e sono ben integrati e presenti in vari settori economici. Vi sono imprese di italiani ben affermate e conosciute nella ristorazione, attività turistiche, ricettive, immobiliari e anche servizi vari che vanno dalla lavanderia all’officina per auto.
Come vive la sua condizione di Italiano all’estero?
Come dico nella precedente risposta io conservo un rapporto quasi quotidiano con l’Italia, sono solo un italiano che lavora in Brasile, sento orgoglio di essere italiano, mi presento normalmente come italiano, qui ho applicato le cose che ho imparato in Italia, ho lavorato e vissuto in questi anni secondo il mio stile italiano e questo ha dato successo ed è in genere apprezzato, sono ben integrato qui, lavoro bene con i miei colleghi brasiliani.
Intravede un futuro di crescita in Italia, soprattutto per i giovani?
Questo non è un momento buono per l’Italia, vi è crisi, molte persone passano difficoltà ad arrivare a fine mese, e vi è mancanza di fiducia nel futuro, i giovani italiani oggi hanno poche prospettive per realizzarsi. Per me è strano vedere in crisi un paese come l’Italia con un patrimonio artistico, storico e culturale unico, con una imprenditoria che ha prodotto e produce il meglio del mondo, le auto più belle, i vestiti più belli, il miglior design, culinaria e tanto altro, l’immagine del nostro paese nel mondo è ancora ottima; ma viviamo una crisi uguale a quella di altri paesi europei che non hanno nulla di tutto questo. Tuttavia non vedo l’Italia in fallimento, penso sia un momento negativo che sta attingendo varie economie europee; si è arrivati ad un punto critico in cui la politica deve dare le soluzioni, e le capacità e potenzialità le abbiamo, molto più di altri paesi possiamo uscire da questa fase negativa e ridare fiducia sul futuro soprattutto ai giovani che intraprendono una nuova attività o entrano in una università.