L’incertezza e l’attesa non giocano a favore dell’Italia e all’avvio di quella seconda fase tanto indispensabile e tanto in ritardo dal trovare concretizzazione. Crescono così le pressioni sul governo accresciute dalle tensioni tra i partiti della larga maggioranza e dalla confusione al loro interno. Il mancato accordo sulla legge elettorale è lo scandalo maggiore, ma pesa in misura notevole lo scontro sulle norme contro il progetto del ministro Severino di contrasto alla corruzione. Tutte materie che appaiono allo stato non componibili e su cui da tempo fanno campagna elettorale Di Pietro e Grillo con iniziative aggressive e spregiudicate.
Perciò il peso sulle spalle di Monti potrebbe alla lunga diventare insostenibile e la tentazione di scorciatoie elettorali sempre meno controllabile. Si tratterebbe però di un grave errore e di un pessimo calcolo – sia a destra che a sinistra – pensare che una caduta anticipata del governo sarebbe un vantaggio per l’Italia.