Un Paese smarrito
Monti bis o Monti basta: che senso ha porre la questione? Un governo tecnico è per sua natura un fatto straordinario, un’eccezione a durata limitata.
Il dopo lo decideranno i partiti, soprattutto gli elettori, con conseguenti schieramenti. La cronologia degli schieramenti è segnalata clamorosamente dallo stallo della nuova legge elettorale, in mancanza della quale è ancora più velleitario interrogarsi sul dopo voto di primavera, condivido quanto scrive Petrucci nel suo pezzo.
Per troppe ragioni non siamo la Germania, dove il voto consente subito di capire che cosa gli elettori hanno scelto e che governo vogliono. Da noi prevale un rumoroso e inconcludente chiacchiericcio, così come per i timori sempre più diffusi sui possibili consensi al movimento Cinquestelle, massimo trionfo dell’anti politica che sgomenta i partiti. Anche il sistema dei media vi contribuisce come per la presunta trattativa stato-mafia e il protagonismo dei pm di Palermo enfatizzato da settori dell’informazione con una campagna irresponsabile contro il Quirinale.
Il Paese segue in modo distratto e sfiduciato, alle prese con i problemi reali di una crisi a cui le chiacchiere “prevalenti” non sembrano offrire elementi utili di possibile soluzione.