Questo l’appello di padre Paolo Dall’Oglio, gesuita espulso dalla Siria il 12 giugno scorso in un’intervista di Maurizio di Schino, nella rubrica dedicata all”Ottobre missionario’, all’interno dello spazio Azzurro di "Nel cuore dei giorni" di Tv2000.
Dall’inizio della guerra in Siria (marzo 2011) padre Dall’Oglio ha sempre denunciato i massacri e i soprusi perpetrati dal regime di Bashar al Assad che lo ha espulso dalla Siria.
”La Siria – ha aggiunto il gesuita – può tornare a diventare la sorgente dell’armonia interculturale e interreligiosa Mediterranea. Così voglio sostenere la pace”.
”Abbiamo sperato – ha ricordato padre Dall’Oglio – che il regime potesse evolvere verso una democrazia matura e che una società civile emergesse” per questo ”musulmani e cristiani hanno lavorato insieme. Poi è venuto un tempo di crisi in cui soprendentemente i nostri giovani si sono assunti la responsabilità del cambiamento a partire dalla Tunisia, Egitto e ultima la Siria. La massa dei siriani sperava che il presidente prendesse la guida del cambiamento e che fermasse la ‘mafia’ di famiglia e i meccanismi dittatoriali purtroppo è stato lui stesso vittima della struttura di casa ed è diventato il capo della repressione”.
”Alcuni settori della civiltà siriana – ha concluso padre Dall’Oglio – sono rimasti con il regime e quindi la società si è spaccata ed è andata in frantumi”.