Riscoprire l’America per ritrovare i nostri valori di Patria

di | 1 Dic 2012

Disegno di Carla Morselli

Traduzione di Daniel Moist                                                                                               ENGLISH VERSION IN "Documenti"
La significativa compostezza di sconfitto del candidato repubblicano Romney alle presidenziali Usa che hanno visto la vittoria di Obama, rappresenta un momento molto alto della politica: il pensiero della Patria è più importante rispetto a tutto e il presidente, in quel Paese, è la patria! Niente riconteggi, contestazioni o altro, per “il bene comune” il candidato sconfitto ha accettato la volontà popolare.
                                                                                                 Mitt Romney e Barack Obama durante la campagna elettorale
  I semplici discorsi elettorali e soprattutto il ringraziamento di Obama a Chicago, hanno sottolineato la maturità dei leader di fronte ad un popolo (intimidito nel 2001 dagli attacchi terroristici e afflitto oggi da seri problemi economici), leader che parlano di valori e di riscossa e, prima di ogni cosa, di tenuta compatta della democrazia.

Questa breve introduzione è per mettere in luce la differenza fra noi e gli Usa. Siamo un Paese diviso in tutto e la politica ne è la prova lampante. Finora non ho letto un programma politico che abbia avuto una sua attuazione pratica. L’alto senso della Patria, da noi palesato dall’esposizione del Tricolore e dall’Inno nazionale alle competizioni sportive, è un solo mero atto coreografico, manca di “cuore”. Sì, il cuore palpitante di chi crede e di chi vuole ricostruire un Paese senza steccati.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dovuto incaricare, un anno fa, un tecnico come Monti per poter affrontare la prorompente emergenza economica per portare avanti un programma di risanamento, mediando fra i partiti più spaccati che mai. I provvedimenti economici stanno ulteriormente spaccando l’Italia privandola di crescita e creando un clima di tanti poveri contro i pochi ricchi, lasciando pressoché inalterati i privilegi di parlamentari e degli amministratori locali, che hanno la faccia talmente tosta di fare i paladini della moralità!
 

   Rissa in Parlamento italiano
Ecco un Paese diviso che non va in nessuna direzione. Ma quale antipolitica? Grillo cavalca lo sdegno della malapolitica, facendo l’imbonitore, senza uno straccio di soluzione.
Il Partito Democratico fa le primarie e nessuno degli “imbalsamati” D’Alema, Bindi, Finocchiaro, etc., accettano Renzi “il rottamatore”, che, comunque, rappresenta più di un terzo dei votanti almeno dalle preferenze.
Che dire dell’implosione del Popolo delle libertà, dove con i tira e molla di Berlusconi, non sappiamo ancora se faranno le sue primarie? Che dire degli altri partiti in profonda crisi a causa di ruberie e per assenza di leadership?

Ma dove andiamo così? Manca ancora la riforma elettorale, perché? Siamo sicuri di volere un Paese unito? Vogliamo cantare ancora “Fratelli d’Italia” guardandoci in cagnesco e assistendo all’inesorabile declino del Paese?