Al punto di partenza
Questa orribile campagna elettorale ha talmente estremizzato le posizioni politiche da rendere impossibile le alleanze necessarie per governare. Uno scenario osceno che ha visto, spesso con la complicità di facinorosi uomini della Segreteria di Stato del Vaticano e della Cei, una commistione fra potere e politica. Comunione e Liberazione e La Comunità di Sant’Egidio stanno perdendo quell’autentica capacità di promozione e di impegno umanitario per correre dietro alla politica. Il clamoroso gesto di rinuncia di Papa Benedetto XVI doveva far capire, a chi ha bisogno di capire, che il potere fine a se stesso non porta mai a nulla di buono.
I tentativi di taluni voraci prelati che hanno pompato a dismisura convegni e seminari nella verde Umbria con le “famose energie del mondo cattolico”, hanno solo dimostrato di essere solo uno sgangherato serbatoio di voti per Monti, che in cambio ha candidato qualche bramoso esponente di quella provenienza.
Invece di volare alto, offrendo realmente l’idea di un Paese migliore con energie sane e attive, si è passati ai soliti standard di bassa qualità di politicanti in carriera. E allora perché ci meravigliamo del grande successo di Grillo?
Dal momento successivo ai primi risultati elettorali, la stampa statunitense e quella tedesca non fanno che scrivere di “pericolo instabilità economica”, dimenticando quanto scritto fino a qualche settimana fa che ha portato alla demonizzazione ora di Berlusconi, ora di Bersani (non di Grillo che non avevano nemmeno preso in considerazione), cercando di mettere praticamente l’uno contro l’altro.
Brutta, brutta situazione! Se poi pensiamo che le forze politiche appena votate dovrebbero eleggere a breve il Capo dello Stato ci sarà da rabbrividire…