Gli orrori di Videla

di | 21 Mag 2013

Il 24 marzo 1976 all’una di notte viene arrestata Isabel Perón, primo ministro dell’Argentina.  Prende il suo posto un comando delle tre forze armate del paese, ancora un golpe….

Così comincia il "Processo di riorganizzazione nazionale" il quale è presieduto dal Generale Jorge Videla.  Il processo aveva come obbiettivo principale la lotta contro la sovversione, e per portarla avanti si ordinarono il sequestro, la tortura e l’assassinio di migliaia di persone.

Il Generale Videla governò il paese tra il 1976 ed il 1981, gli anni più cruenti del golpe, ed è morto venerdì scorso in un carcere delle provincia di Buenos Aires, nel sonno, non si è mai pentito dei suoi crimini.  Qualche giorno prima aveva dichiarato per l’ennesima volta all’ennesimo processo per lesa umanità  che in quegli anni il paese era in guerra, ed in guerra certe decisioni sono giustificate.  In un’intervista alla TV argentina ha risposto alla domanda sui diritti umani e i diritti in generale delle persone sequestrate e detenute senza processo dicendo "quelle persone sono un’incognita, non hanno entità, non ci sono, non sono ne morti ne vivi, sono DESAPARECIDOS"

Alla fine anche lui è morto da solo in una cella come molti desaparecidos.

Oggi più che mai sono vive e condivise le parole di Julio Strassera, PM nel processo contro i militari responsabili del golpe, che ha concluso la sua requisitoria così:

Signori Giudici, rinuncio ad ogni pretesa di originalità per chiudere questa requisitoria.  Voglio utilizzare una frase che non mi appartiene perché appartiene ormai a tutto il popolo argentino. Signori Giudici, MAI PIÙ.