Il “divisivo” che unisce…
Immagini dal sito www.cgil.it
Divisivo è il termine più usato dai parlamentari in questa fase politica. Ci poniamo la domanda di quale sarebbe il contrario nella nostra lingua, “unitivo” forse? A tale proposito consiglio di leggere il delizioso pezzo di Bartezzaghi su L’Espresso. Quando si parla di qualsiasi posizione contraria all’altra parte politica, la si definisce come divisiva, che bizzarria… Divisiva è stata la manifestazione a Milano dei parlamentari del Pdl a sostegno di Berlusconi, divisiva l’arringa del Pubblico Ministero Bocassini sempre su Berlusconi.
E’ vero ingoiamo slogan con una tale ingordigia che non badiamo al loro significato, ammesso che lo abbiano. Perché dimentichiamo che il confronto politico si sostiene con posizioni contrapposte? Perché tutto quello che non è unitario è considerato “divisivo”? In particolare, l’attuale maggioranza che regge Letta composta da Pd e PdL , si diletta in un gioco di tremende contraddizioni, le quali riflettono incertezze e incoerenze che mettono ora per ora in fibrillazione lo stare in piedi del Governo. La saggezza del Presidente Napolitano, ha spinto i partiti a cooperare per fronteggiare la tragica crisi economica e per realizzare le riforme e in modo particolare quella elettorale e del lavoro, ma ad oggi assistiamo solo timidi tentativi parlamentari. Invece di dare un segnale forte come l’approvazione di una riforma per il voto, se non nuova almeno di ritocco di quella proposta da Mattarella, si corre dietro ai bizantinismi dell’opportunismo politico. Sull’emergenza lavoro, giovani e occupazione, siamo solo alla proposta di micro interventi che lasciano il tempo che trovano , invece di rivedere la bislacca riforma del Governo Monti portata avanti dalla Fornero. L’unico provvedimento realizzato da Letta è stato il rinvio del pagamento dell’Imu per fronteggiare le cattive intenzioni del PdL che ne aveva fatto il cavallo di battaglia in campagna elettorale. Letta, nel suo compito difficilissimo, deve tener presente che tutto non è sempre mediabile. Fuori dal Parlamento tanti suicidi di persone che non ce la fanno più a tirare avanti e tanti, e sempre di più, che non vanno a votare. Sul tema del lavoro, anche Papa Francesco poi ripreso dal Presidente di Confindustria Squinzi, ha lanciato un appello per il lavoro dove esprime “l’umana dignità” coltivando tutti i beni della creazione.