Traduzione di Maria Rivas
Ci si dimentica che la Repubblica è una soltanto, sempre la stessa, sia che cambino gli uomini o i partiti o la legge elettorale! Proprio perché la Repubblica è sempre la stessa i conflitti di fondo sono sempre gli stessi.
Partiamo da tale ragionamento: se gli uomini da 25 anni sono questi, anche in magistratura come in tutti i campi, lo squilibrio vige non da ora ma in coincidenza dagli gli anni 1980-90.
Come dato di fatto si constata che la sinistra cerca di abbracciare la magistratura tanto quanto la destra
abbraccia Berlusconi.

Questa richiesta potrebbe avere una risposta seria se chi la richiede è credibile di fronte alle istituzioni, di fronte al Popolo Italiano.
Un domani ci potrebbe essere la riforma della giustizia, tanto invocata, se da parte di tutti c’è la volontà di fare ma ciò può avvenire solo se la classe politica sia degna di essere Classe Politica, se crescerà e se non ci saranno continui attacchi frontali, solo cosi si può colmare questo squilibrio.
Senza dimenticare che anche la magistratura ne andrebbe a guadagnare in quanto il magistrato sarebbe visto non più come un giustiziere ma come un alto operatore con compiti di giustizia, imparziale anche agli occhi di chi da tempo non ama questa magistratura.
Guardare in faccia il futuro con lealtà, con coraggio, questo è ciò che si chiede a tutti, avere il grande dono della lungimiranza.