Cortona (AR), Centro convegni S. Agostino, 19-21 settembre 2013
Il contesto in cui viviamo è fortemente condizionato dalla crisi finanziaria, che ha pesanti ripercussioni sull’economia e mette in luce i limiti della politica nel governarla.
La crisi economica è l’inevitabile cornice di riferimento in cui si collocano gli interrogativi culturali della nostra epoca, la prospettiva da cui guardare allo scenario generale. Essa ha disvelato una ben più profonda crisi sociale, culturale e, quasi, antropologica. In questo quadro appare in affanno perfino il significato dello stare insieme, evidenziando la centralità della “questione democratica”.
Le Acli e l’Incontro nazionale di Studi
La crisi apre spazi di novità anche per le Acli.
Un’organizzazione per ritrovare se stessa ha il compito di aprirsi e mettersi in gioco per il Paese, riscoprendo la propria identità in relazione.
Crisi economica, crisi politica, crisi culturale, crisi ambientale mostrano un travaglio della società, dal quale, però, possono emergere i primi germogli di un tempo nuovo. Oggi come ieri, le Acli sono chiamate a dare il loro contributo alla democrazia e alla società italiana, ma anche europea e mondiale.
Senza un’adeguata riflessione su partecipazione e democrazia diviene arduo garantire, nel mondo globalizzato, uguaglianza e diversità, come pure conciliare libertà e giustizia sociale, rispondere alla sfida rappresentata dai flussi migratori e dalla loro integrazione; saper gestire la tutela dell’ambiente e dei beni comuni..
Il cittadino è scoraggiato dall’immagine che il Paese oggi restituisce: la società individualizzata, l’apatia della politica, la mancanza di legalità, il deficit di ethos civile, gli sprechi delle “caste” affaticano e appannano la partecipazione. Tuttavia, i cittadini non hanno abbandonato la partecipazione e, anzi, mostrano segnali incoraggianti di un ritorno di interesse nei confronti delle questioni collettivi.