Famiglia, vivi la gioia della fede! Famiglie di tutto il mondo in Piazza San Pietro
Sono arrivate in migliaia da oltre 75 paesi dei cinque continenti in occasione del pellegrinaggio delle famiglie al sepolcro di Pietro nell’anno della fede. Papa Francesco è arrivato in piazza San Pietro tenendo per mano dieci bambini, affiancato dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, segretario del pontificio consiglio della famiglia. "Ciao Papa ti voglio tanto bene", ha detto una bambina nel saluto di benvenuto. Centinaia di palloncini colorati sono stati liberati in cielo dai tanti bambini presenti. Oltre centomila persone sono davanti la Basilica, sotto il cielo coperto da puntini colorati.
"E lei non ha portato nessun palloncino?", ha chiesto Bergoglio al reggente della Casa Pontificia, padre Leonardo Sapienza, arrivando sul sagrato della Basilica di San Pietro dove insieme al prelato e al presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia c’erano ad attenderlo una decina di bambini ognuno con un palloncino su cui era scritto "Ti vogliamo bene". Una di queste – la piccola Federica – ha rivolto un breve saluto al Papa raccontando di sua nonna Angela e delle cotolette che sa cucinare, ma anche delle preghiere che le insegna. E il Papa ha colto l’assist per chiedere ai piccoli se sanno farsi il segno della Croce.

Un coro ha cantato "We are the world". E la musica oggi è protagonista. Canteranno il gruppo Gospel degli Hope Singer, il pianista Giovanni Allevi, il Piccolo Coro Antoniano e il Coro Hope fondato su iniziativa della Pastorale giovanile della Chiesa italiana, e ancora il cantante Gospel Junior Robinson, il cantautore italiano Luca Barbarossa e Sarah Hart, cantante simbolo della musica cristiana degli Stati Uniti.
Papa, famiglie di tutto il mondo in piazza San Pietro: "Bisogna saper chiedere scusa"
Tra le famiglie anche una fuggita dalla Siria, e una di Lampedusa che ha accolto gli immigrati sbarcati oltre che un profugo della Nigeria. Durante l’evento, si chiederà di aiutare con un sms solidale, al numero 45594, i siriani in difficoltà, grazie a un progetto promosso dalla Caritas.
In piazza anche i Fratelli Taviani: "Siamo qui perché, anche se siamo laici, crediamo che papa Francesco rappresenti una speranza per tutta questa nostra umanità, una umanità dolente che soffre. Noi due per comunicare con gli altri, col mondo, ci affidiamo al linguaggio del cinema. Nel nostro lavoro abbiamo raccolto e dato immagine ad alcune di queste immagini dolenti", ha detto Vittorio Taviani rivolgendosi al Pontefice. Accanto a lui il fratello Paolo: "Accanto a lei santità vedo tanti bambini e bambine – è intervenuto -. Il cinema – ha aggiunto – penso che debba avere il coraggio di parlare dell’amore che c’è nella famiglia, ma anche delle sue contraddizioni. La famiglia secondo me non è un dono, bisogna inventarla e costruirla giorno dopo giorno".