Civiltà è ripudiare le guerre!
Traduzione di Maria Rivas
VERSIÓN EN ESPAÑOL en "Documenti"
Sono cinquanta milioni nel mondo le persone in fuga dalle guerre, in drammatiche condizioni di privazione da ogni sicurezza personale, di ogni bene. A cominciare dalla casa, spesso umili baracche e attendamenti di fortuna esposti ad ogni precarietà e inclemenza.Nei media in questi giorni grande spazio è dedicato a Lampedusa e allo spettacolo di quelle docce disinfettanti sui corpi ignudi dei ricoverati nel centro di prima accoglienza. Un fatto da condannare che ha ricevuto una narrazione forse troppo enfatica, financo rilievi esorbitanti da Bruxelles, attenta a cogliere per Lampedusa la pagliuzza trascurando da sempre le enormi travi delle migrazioni e dei morti in fondo al Mediterraneo. Nell’inseguimento dell’immediato, nell’amplificazione della tessera che smarrisce il mosaico, del frammento che non sa cogliere l’insieme, trascuriamo le disumane condizioni che vive la maggioranza dell’umanità : per fame, mancanza di acqua, tribalismi e fondamentalismi. Soprattutto sono però le guerre la causa maggiore di ogni sofferenza, dello sradicamento di intere popolazioni, di vere e proprie migrazioni bibliche. Per la guerra in Siria sono ormai oltre un milione i profughi ammassati in campi della disperazione in Turchia e in Libano. Né questo esodo è destinato a fermarsi a causa della persistente ferocia armata delle squadre della morte di Assad e la crescente sanguinosa contrapposizione delle milizie di Al-Qaeda provenienti dall’esterno.

"Guernica", Picasso – 1937
Le vittime maggiori sono tra la popolazione civile, specie donne e bambini, ma anche minoranze di cristiani usati come ostaggio e possibile merce di scambio. Crudeltà non minori nel Sudan e nella stessa Nigeria dove si temono nuovi assalti terroristici in occasione dei riti del Natale. Le iniziative politiche e diplomatiche restano la strada obbligata, come mostra anche la difficile trattativa con l’Iran, a cui significativamente cerca di dare un contributo il nostro paese con la recente visita del ministro Bonino. Sul piano generale però serve una mobilitazione permanente dell’opinione pubblica, per affermare il principio della nostra Costituzione che ripudia la guerra per la soluzione dei conflitti internazionali. E’ una proclamazione di principio che non bisogna stancarsi di far vivere concretamente nella ricerca di soluzioni pacifiche per i gravi conflitti in atto e nelle istituzioni e nelle varie forme di rapporti umani e civili all’interno dei singoli Stati.
Nel profondo è questo il vero significato del Natale, più del panettone e delle troppe luminarie che ci circondano. A nome di tutti i diseredati del mondo ce lo ricorda ininterrottamente Papa Francesco con un messaggio insistito e non edulcorato, che dovrebbe giungere al cuore e alla coscienza di tutti.
Nel profondo è questo il vero significato del Natale, più del panettone e delle troppe luminarie che ci circondano. A nome di tutti i diseredati del mondo ce lo ricorda ininterrottamente Papa Francesco con un messaggio insistito e non edulcorato, che dovrebbe giungere al cuore e alla coscienza di tutti.
Immagini di Carla Morselli