MARO’ – SOSPESO IL PROCESSO. PROSSIMA UDIENZA TRA 4 SETTIMANE

di | 1 Mar 2014

MARO’ – SOSPESO IL PROCESSO. PROSSIMA UDIENZA TRA 4 SETTIMANE
Nel caso Marò si intravede qualche spiraglio. La corte Suprema indiana ha accolto il ricorso presentato dalla difesa dei due Marò italiani contro l’utilizzo della Nia, la polizia antiterrorismo, sospendendo il processo a loro carico. La prossima udienza si terrà tra 4 settimane. L’Italia punta a una azione internazionale non riconoscendo la giurisdizione indiana sul caso. Questa decisione per il momento è a favore dell’Italia.
Immagine dal sito ilfoglio.it
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SPENDING REVIEW: ENNESIMA BEFFA?
La parola d’ordine è tagliare la spesa pubblica nel triennio 2014-2016 giungendo a risparmiare lordi massimi per 34 miliardi in tre anni con riforme strutturali da varare subito.
Il premier Renzi ha affermato che la nota c’è, ora bisogna decidere ciò che va tagliata , ecco in sintesi :
-7,2 miliardi-Risparmi sui beni e servizi
-0,2 miliardi-Pubblicizzazione telematica degli appalti pubblici
-500 milioni-Razionalizzazione nella gestione degli immobili
-400 milioni-Riduzione dei costi della riscossione fiscale
-2 miliardi-Fabbisogni standard dei comuni
-300 milioni-Dai tagli a consulenze e auto blu
500- milioni-Riduzione stipendi dirigenti
-100-milioni-Corsi di formazione per dipendenti pubblici
-300 milioni-Riduzione inquinamento luminoso
-700-milioni-Altri risparmi da un mix di proposte
-500 milioni-Riforma delle Province
-1,7 miliardi-Sinergie tra i corpi di polizia
-300 milioni-Riduzione spese enti pubblici
-2,5 miliardi-Dalla fatturazione ai pagamenti elettronici
-400 milioni-Misura di organizzazione per Prefetture, Vigili del Fuoco e Capitanerie di Porto
-400 milioni-Per altre sedi periferiche dello Stato
-100 milioni-Comunità montane
400 milioni per il Divieto di cumulo delle pensioni con le retribuzioni per cariche pubbliche
500 milioni-Tagli agli organi Costituzionali
-2,2 miliardi –Sforbiciata ai trasferimenti dello Stato alle imprese
-800 milioni-Trasferimento delle regioni alle imprese
-200 milioni-Prova di reddito per l’indennità di accompagno
-200 milioni-Battere gli abusi sulle pensioni di invalidità
-200 milioni-Microstanziamenti
-2 miliardi-Partecipazioni locali
-1,5 miliardi-Trasporto ferroviario
-2 miliardi-Spesa sanitaria escluso acquisti di beni e servizi
-0,5 miliardi-Contributo temporaneo sulle pensioni
-1,5 miliardi –Indicizzazione delle pensioni
-1 miliardo-Allineamento contribuzione delle donne
-300 milioni-Revisione pensioni di guerra
-100 milioni-Pensioni di reversibilità
Immagine dal sito ilfattoquotidiano.it
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LA CRIMEA PROCLAMA L’INDIPENDENZA. INTERVIENE L’UE: SANZIONI PER 21 PERSONE
"I risultati del voto: il 96,77% per la secessione. L’Ucraina mobilita l’esercito.
Bruxelles trova l’accordo per negare i visti e congelare gli asset all’estero"
Ufficializzati i dati definitivi del referendum sulla riunificazione alla Russia (96,77% di sì), il parlamento ha proclamato la Repubblica di Crimea come Stato sovrano indipendente nel quale la città di Sebastopoli ha uno status particolare. A favore 85 deputati.
Nella dichiarazione, pubblicata sul sito del parlamento, si legge che contestualmente si è deciso di nazionalizzare le proprietà statali ucraine situate in Crimea e di adottare il rublo come moneta nazionale.
PRIME SANZIONI
I ventotto ministri degli Esteri dell’Ue hanno concordato a Bruxelles di infliggere sanzioni a 21 personalità russe e della Crimea considerate coinvolte nell’intervento di Mosca. Tra le misure la negazione dei visti ed il congelamento degli asset detenuti all’estero. Ulteriori misure seguiranno nei prossimi giorni, ha chiarito il ministro degli Esteri lituano, Linas Antanas Linkevicius. Al termine di un vertice durato tre ore i Ventotto hanno raggiunto un accordo sulla lista nera iniziale delle 21 personalità da colpire. «(Il Consiglio Affari Esteri) ha concordato sulle sanzioni, divieto di viaggio e congelamento di beni, contro 21 funzionari ucraini e russi», che hanno cointribuito all’invasione della Crimea e al referendum di domenica che ne ha sancito l’annessione della penisola ucraina alla Russia, ha spiegato il lituano Linkevicius su Twitter. Il ministro ha aggiunto che le ulteriori misure saranno adottate giovedì e venerdì quando a Bruxelles si riuniranno i capi di Stato. L’attesa è per un allargamento della lista nera, includendo membri dell’inner circle di Vladimir Putin. Eventuali ulteriori misure restrittive destinate a altre persone potranno essere decise già nelle prossime ore «a seconda dell’evoluzione della situazione» in Crimea. Lo confermano fonti del Servizio di Azione esterna guidato dall’alto rappresentante Catherine Ashton mentre i ministri degli Esteri Ue sono ancora riuniti nel Consiglio.
IL POST REFERENDUM
Mosca muove intanto i primi passi per l’annessione. La Duma, la “camera bassa” del Parlamento, adotterà rapidamente un atto che autorizza la Crimea ad unirsi alla Russia. «I risultati del voto in Crimea mostrano chiaramente che gli abitanti vogliono il loro futuro solamente in seno alla Russia. Gli abitanti hanno votato per la riunificazione del popolo, con il quale hanno sempre vissuto insieme», ha detto il vicepresidente della Camera, Serghei Neverov.
Dura la reazione dell’Ucraina il cui parlamento ha approvato la mobilitazione parziale dell’esercito con 40.000 riservisti. E il ministro della Difesa ucraino Igor Teniukh ha spiegato che i militari ucraini resteranno in Crimea nonostante il referendum di ieri.
KIEV: UNA FARSA
Duro il commento del presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turchynov, che ha liquidato il referendum come «una grande farsa». Parlando in Parlamento, Oleksandr Turchynov, ha condannato «la prolungata aggressione in Crimea che la Russia -ha detto- sta tentando di nascondere con questa grande farsa che loro chiamano “referendum” e che non sarà mai riconosciuto né dall’Ucraina né dal mondo civilizzato». Il presidente ha dunque invitato i deputati a dare il “via libera” alla parziale mobilitazione delle truppe ucraine.
LE REAZIONI DELLE BORSE
Le vicende ucraine hanno ripercussioni anche sulle Borse europee. Alla preoccupazione della Borsa di Tokyo per l’esito del referendum in Crimea fa da contraltare l’entusiasmo della piazza di Mosca con l’indice Micex che guadagna oltre l’1%. Nelle sedute precedenti il voto nella regione dell’Ucraina, la piazza finanziaria moscovita aveva registrato pesanti perdite per i timori di sanzioni economiche dell’Occidente in caso di annessione della Crimea. Dall’inizio dell’anno sul mercato dei cambi il rublo ha perso il 12% nei confronti dell’euro.

dal sito www.lastampa.it 
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UE: CONTI SQUILIBRATI, ITALIA NEL MIRINO. PADOAN: MONITO SEVERO, ORA CRESCITA, RIFORME E RISANAMENTO
Le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono «un monito severo ma vanno nella direzione che abbiamo deciso. Mette in evidenza i nostri problemi strutturali ma ci incita anche a far ripartire l’economia e quindi l’occupazione». Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ai microfoni del Gr1 Rai, riferendosi all’avvertimento arrivato ieri dalla Commissione europea.
«L’Italia ha squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono uno speciale monitoraggio da parte della Ue che farà rapporto all’Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno deciderà ulteriori passi», ha scritto Bruxelles. Tra gli squilibri indicati: debito alto, scarsa competitività, aggiustamento strutturale insufficiente.
Padoan – che presenterà lunedì all’Eurogruppo le priorità economiche del nuovo Governo – ha poi sottolineato che l’avvertimento di Bruxelles «mette in evidenza problemi strutturali che conosciamo da tempo, ci incita a far ripartire la crescita, quindi l’occupazione, ed in questo modo a correggere gli squilibri. Non nego che è più o meno quello che dicevo quando ero all’Ocse».
«Il governo ha una strategia ambiziosa di crescita, riforme e risanamento della finanza pubblica in un arco di tempo di medio termine, ci accingiamo a vararla e poi ad implementarla», ha continuato il ministro dell’Economia. Sull’accento posto anche su Francia e Germania dal Rapporto Ue Padoan dichiara: «Il mal comune non è mezzo gaudio, dobbiamo tutti avviare politiche che rilancino crescita ed occupazione» in modo che in vista del semestre di presidenza Ue«possiamo auspicabilmente rilanciare la crescita in tutto il continente, non solo da noi».
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UCRAINA-LA RUSSIA OCCUPA LA CRIMEA. IL G7 ISOLA MOSCA: STOP AL G8 DI SOCHI
Obama ottiene un primo successo politico riuscendo ad unire su una piattaforma comune i suoi alleati occidentali e i vertici di Bruxelles al fianco di Kiev piegando le resistenze europee soprattutto tedesche circa il futuro del summit del G8 in programma proprio in Russia, a Sochi, a giugno 2014.
Nella nota il G7 invita la Russia a risolvere eventuali preoccupazioni circa la sicurezza o tutela dei diritti umani nei confronti dell’Ucraina con negoziati diretti o tramite una mediazione internazionale sotto l’egida dell’Onu o la Cooperazione in Europa.Intanto la procura generale ucraina ha aperto una inchiesta sul deposto presidente ucraino Yanokovich dopo la conferenza stampa in Roma.
Immagine dal sito repubblica.it
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VENEZUELA-MADURO CONVOCA UNA CONFERENZA DI PACE PER METTERE FINE ALLE PROTESTE CONTRO IL SUO GOVERNO
Venezuela in subbuglio. Migliaia di persone continuano a manifestare a Caracas e in altre città. La situazione rischia di erodere la stabilità e la tutela dei diritti umani .Il paese è attanagliato da una crisi economica galoppante e con un tasso di omicidi piu’ alto al mondo.La popolazione scesa in piazza chiede a gran voce le dimissioni di Maduro ritenuto responsabile delle violazioni dei diritti umani, della repressione degli oppositori e della crisi economica .L’inflazione ha superato il 50% e nel paese c’è carenza di beni di prima necessità come il latte. Negli ultimi 15 giorni i morti accertati sono stati 15 e 150 i feriti durante le proteste antigovernative. Il braccio di ferro tra Venezuela e Usa continua. Maduro ha accusato esplicitamentegli Usa di appoggiare l’opposizione con l’obiettivo di effettuare un golpe per deporlo.
Immagine dal sito rainews.it
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GUERRA CIVILE IN SIRIA
Gli scontri tra il regime di Bashar al Assad e la galassia dei combattenti ribelli va avanti da quasi tre anni. I negoziati continuano ma ad oggi c’è un nulla di fatto. La seconda tornata dei negoziati intrattenuti a Ginevra si è concluso senza molti progressi. Le parti hanno deciso di rivedersi , lo ha annunciato l’inviato dell’Onu e della Lega Araba. L’inviato Onu ha chiesto scusa al popolo siriano per i pochi risultati ottenuti. Le ultime cifre diffuse dall’osservatorio nazionale per i diritti umani certificano oltre 140 mila morti durante questi ultimi tre anni di cui 4951 civili, 7626 bambini e 5064 donne. Il prossimo incontro che si terrà quanto prima sarà incentrato sul “terrorismo”, poi della formazione di un nuovo governo transitorio e in ultimo della riconciliazione nazionale.
Immagine dal sito lastampa.it