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Il premier Renzi ha affermato che la nota c’è, ora bisogna decidere ciò che va tagliata , ecco in sintesi :
-7,2 miliardi-Risparmi sui beni e servizi
-0,2 miliardi-Pubblicizzazione telematica degli appalti pubblici
-500 milioni-Razionalizzazione nella gestione degli immobili
-400 milioni-Riduzione dei costi della riscossione fiscale
-2 miliardi-Fabbisogni standard dei comuni
-300 milioni-Dai tagli a consulenze e auto blu
500- milioni-Riduzione stipendi dirigenti
-100-milioni-Corsi di formazione per dipendenti pubblici
-300 milioni-Riduzione inquinamento luminoso
-700-milioni-Altri risparmi da un mix di proposte
-500 milioni-Riforma delle Province
-1,7 miliardi-Sinergie tra i corpi di polizia
-300 milioni-Riduzione spese enti pubblici
-2,5 miliardi-Dalla fatturazione ai pagamenti elettronici
-400 milioni-Misura di organizzazione per Prefetture, Vigili del Fuoco e Capitanerie di Porto
-400 milioni-Per altre sedi periferiche dello Stato
-100 milioni-Comunità montane
400 milioni per il Divieto di cumulo delle pensioni con le retribuzioni per cariche pubbliche
500 milioni-Tagli agli organi Costituzionali
-2,2 miliardi –Sforbiciata ai trasferimenti dello Stato alle imprese
-800 milioni-Trasferimento delle regioni alle imprese
-200 milioni-Prova di reddito per l’indennità di accompagno
-200 milioni-Battere gli abusi sulle pensioni di invalidità
-200 milioni-Microstanziamenti
-2 miliardi-Partecipazioni locali
-1,5 miliardi-Trasporto ferroviario
-2 miliardi-Spesa sanitaria escluso acquisti di beni e servizi
-0,5 miliardi-Contributo temporaneo sulle pensioni
-1,5 miliardi –Indicizzazione delle pensioni
-1 miliardo-Allineamento contribuzione delle donne
-300 milioni-Revisione pensioni di guerra
-100 milioni-Pensioni di reversibilità

Bruxelles trova l’accordo per negare i visti e congelare gli asset all’estero"
Ufficializzati i dati definitivi del referendum sulla riunificazione alla Russia (96,77% di sì), il parlamento ha proclamato la Repubblica di Crimea come Stato sovrano indipendente nel quale la città di Sebastopoli ha uno status particolare. A favore 85 deputati.
Nella dichiarazione, pubblicata sul sito del parlamento, si legge che contestualmente si è deciso di nazionalizzare le proprietà statali ucraine situate in Crimea e di adottare il rublo come moneta nazionale.
PRIME SANZIONI
I ventotto ministri degli Esteri dell’Ue hanno concordato a Bruxelles di infliggere sanzioni a 21 personalità russe e della Crimea considerate coinvolte nell’intervento di Mosca. Tra le misure la negazione dei visti ed il congelamento degli asset detenuti all’estero. Ulteriori misure seguiranno nei prossimi giorni, ha chiarito il ministro degli Esteri lituano, Linas Antanas Linkevicius. Al termine di un vertice durato tre ore i Ventotto hanno raggiunto un accordo sulla lista nera iniziale delle 21 personalità da colpire. «(Il Consiglio Affari Esteri) ha concordato sulle sanzioni, divieto di viaggio e congelamento di beni, contro 21 funzionari ucraini e russi», che hanno cointribuito all’invasione della Crimea e al referendum di domenica che ne ha sancito l’annessione della penisola ucraina alla Russia, ha spiegato il lituano Linkevicius su Twitter. Il ministro ha aggiunto che le ulteriori misure saranno adottate giovedì e venerdì quando a Bruxelles si riuniranno i capi di Stato. L’attesa è per un allargamento della lista nera, includendo membri dell’inner circle di Vladimir Putin. Eventuali ulteriori misure restrittive destinate a altre persone potranno essere decise già nelle prossime ore «a seconda dell’evoluzione della situazione» in Crimea. Lo confermano fonti del Servizio di Azione esterna guidato dall’alto rappresentante Catherine Ashton mentre i ministri degli Esteri Ue sono ancora riuniti nel Consiglio.
IL POST REFERENDUM
Mosca muove intanto i primi passi per l’annessione. La Duma, la “camera bassa” del Parlamento, adotterà rapidamente un atto che autorizza la Crimea ad unirsi alla Russia. «I risultati del voto in Crimea mostrano chiaramente che gli abitanti vogliono il loro futuro solamente in seno alla Russia. Gli abitanti hanno votato per la riunificazione del popolo, con il quale hanno sempre vissuto insieme», ha detto il vicepresidente della Camera, Serghei Neverov.
Dura la reazione dell’Ucraina il cui parlamento ha approvato la mobilitazione parziale dell’esercito con 40.000 riservisti. E il ministro della Difesa ucraino Igor Teniukh ha spiegato che i militari ucraini resteranno in Crimea nonostante il referendum di ieri.
KIEV: UNA FARSA
Duro il commento del presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turchynov, che ha liquidato il referendum come «una grande farsa». Parlando in Parlamento, Oleksandr Turchynov, ha condannato «la prolungata aggressione in Crimea che la Russia -ha detto- sta tentando di nascondere con questa grande farsa che loro chiamano “referendum” e che non sarà mai riconosciuto né dall’Ucraina né dal mondo civilizzato». Il presidente ha dunque invitato i deputati a dare il “via libera” alla parziale mobilitazione delle truppe ucraine.
LE REAZIONI DELLE BORSE
Le vicende ucraine hanno ripercussioni anche sulle Borse europee. Alla preoccupazione della Borsa di Tokyo per l’esito del referendum in Crimea fa da contraltare l’entusiasmo della piazza di Mosca con l’indice Micex che guadagna oltre l’1%. Nelle sedute precedenti il voto nella regione dell’Ucraina, la piazza finanziaria moscovita aveva registrato pesanti perdite per i timori di sanzioni economiche dell’Occidente in caso di annessione della Crimea. Dall’inizio dell’anno sul mercato dei cambi il rublo ha perso il 12% nei confronti dell’euro.

Padoan – che presenterà lunedì all’Eurogruppo le priorità economiche del nuovo Governo – ha poi sottolineato che l’avvertimento di Bruxelles «mette in evidenza problemi strutturali che conosciamo da tempo, ci incita a far ripartire la crescita, quindi l’occupazione, ed in questo modo a correggere gli squilibri. Non nego che è più o meno quello che dicevo quando ero all’Ocse».

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