Campidoglio, scandalo doppi stipendi…..

di | 1 Mar 2014

 

“Marino intervenga e li cancelli”. Fucito e Morgante sotto accusa. Sindacati: “In Campidoglio non ci sono i fondi per i servizi sociali…”

 
Dopo la notizia sui doppi stipendi nell’Amministrazione Marino, c’è chi grida allo scandalo. E stavolta non è solo l’opposizione. Destra e sinistra stavolta sono concordi: è una questione di opportunità.
Lo scandalo investe peraltro alcune tra le personalità più in vista dell’amministrazione Capitolina.

Vediamo di chi si tratta.

Il vicesindaco Nieri cumula i 4.500 euro mensili con il vitalizio di circa 5.000 euro che percepisce dalla Regione Lazio (ma lui smentisce dicendo di aver rinunciato all’indennità da vicesindaco);
Il Capo di Gabinetto Luigi Fucito, a tempo pieno in Campidoglio, cumula i 190.000 euro di funzionario del Senato con i 73.000 del Comune.
Gli aiutanti che Fucito si è portato, tali Maria Frati e Giampiero Bistoncini, provenendo anch’essi dal Senato, cumulano lo stipendio di Palazzo Madama con quello del Campidoglio.
L’Assessore Daniela Morgante (ma non era quella rigorosissima sulle spese del Campidoglio? ndr) percepisce uno stipendio dalla Corte dei Conti di 90.000 euro (perchè magistrato di ruolo) sommato ai 37.500 euro dell’indennità dimezzata da Assessore.
L’Assessore Luca Pancalli appare invece il più ingordo perché pare che di indennità ne assommi addirittura tre: quella intera di Assessore, circa 75.000 euro, quella di Presidente del Comitato Paraolimpico Italiano, circa 45.000 euro e un rimborso di 7.000 euro perché membro della Giunta del CONI. Pancalli sostiene di aver rinunciato ai denari del CIP ma risulta che quei soldi gli vengano ancora accreditati.

E lo scandalo è servito.

Inutile dire quali possano essere state le reazioni: su Facebook fioccano le richieste di dimissioni degli assessori ed anche fra i militanti del PD c’è chi grida allo scandalo.
Gli fa eco una dichiarazione del Capogruppo democratico in Assemblea Capitolina, Francesco D’Ausilio che si dice “turbato” dalla vicenda: “Mai come in questa fase è necessaria, oltre che la trasparenza, la sobrietà in chi svolge funzioni pubbliche”. Il Consigliere Marco Palumbo chiede chiarimenti: “…è arrivato il momento di smettere di predicare bene, chiedendo sacrifici ai cittadini, e di razzolare male, cumulando stipendi e indennità”. Dal canto suo il Sindaco Ignazio Marino si dice all’oscuro della vicenda e di aver chiesto di accertare e verificare la fondatezza delle circostanze riportate dalla stampa.
Le grida più alte provengono ovviamente dall’opposizione: il capogruppo di FDI, Fabrizio Ghera annuncia di aver presentato un’interrogazione: “questa pratica, oltre a indignare i romani, dovrebbe soprattutto far vergognare il sindaco”. Forza Italia, per bocca di Cantiani, si rivolge al sindaco apostrofandolo con l’epiteto di ipocrita, mentre Alessandro Onorato, della lista Marchini, fa notare un altro grave aspetto: “oltre al doppio stipendio, il gravissimo conflitto di interessi della Morgante. Come può l’assessore al Bilancio essere contemporaneamente anche un magistrato della Corte dei Conti in piena attività? In pratica il controllato è anche il controllore. Così vacilla la credibilità delle istituzioni: sia quella del comune sia quella della corte dei conti”.
Le dichiarazioni più pesanti arrivano però da chi ormai considera lacerato il rapporto con l’amministrazione capitolina, i sindacati: “Fa male sapere che mentre in Campidoglio non c’è un euro per garantire i servizi sociali, i servizi educativi e più in generale i servizi ai cittadini, possano esistere e siano stati tenuti ben nascosti doppi stipendi per le più alte cariche amministrative e politiche di Roma capitale” affermano in una nota i segretari romani della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Che continuano: “Fa ancora più male che nel frattempo, invece di mettere in atto azioni concrete per rilanciare la Macchina Capitolina, il Sindaco Marino, paladino della trasparenza, non chiarisca su questa vicenda mentre si accanisce ed alimenta il battage mediatico su quegli sparuti impiegati infedeli, gettando così pesanti ombre sulla dignità e sul lavoro delle migliaia di lavoratori che nonostante tutte le difficoltà ogni giorno permettono alla Capitale di andare avanti. Ci saremmo aspettati invece che il Sindaco si fosse assunto le sue responsabilità, anche gestionali e fosse stato molto più attento nel dare risalto alle politiche di valorizzazione del Personale annunciate in questi mesi e che tardano ad arrivare. Diciamo basta infine al circo mediatico della politica sulle spalle e a discapito delle “tasche” dei dipendenti e alle continue strumentalizzazioni mirate forse a creare una cortina fumogena per nascondere i veri problemi che ormai soffocano il Comune di Roma. Continuiamo a ripeter che abbiamo bisogno, invece, che tutta la politica si assuma le sue responsabilità, affronti seriamente i problemi e tiri fuori un vero progetto di sviluppo e rilancio per garantire ai cittadini servizi degni di una Capitale”.
È la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da una parte un Sindaco che si accanisce contro i dipendenti capitolini annunciando misure severe per gli assenteisti, tagli delle retribuzioni accessorie e punizioni esemplari, dall’altra retribuzioni sproporzionate per il cosiddetto “cerchio magico”. In mezzo i cittadini il cui rapporto con il loro Sindaco è ormai irrimediabilmente rotto.