Sorrentino poi ha parlato del cinema italiano. "Spero che questo film e questa vittoria siano una porta aperta affinché il cinema italiano diventi più cinema per il mercato internazionale". Il regista ha detto poi di sentire ora un senso di responsabilità dopo questa vittoria che lo fa diventare rappresentante del cinema italiano nel mondo. "È una sensazione che ho provato negli ultimi giorni perché tanta gente parlava del mio film e voleva che vincessi, e quindi mi sentivo sotto pressione. È stato un momento non facile da vivere, ma ora sono felice. Non è facile descrivere cosa sto provando".
Quanto alla musica, elemento importante del film, "è un semplice mix fra musica sacra e profana – ha spiegato Sorrentino – perché Roma è la città che combina sacro e profano, la chiesa cattolica e il profano della città che vive fuori dal Vaticano. La musica del film riflette questo".
Il massimo riconoscimento arriva a coronare un percorso straordinario iniziato al festival di Cannes. Se sulla Croisette il film non ha ottenuto nessun riconoscimento (è stato premiato invece con la Palma d’oro il suo rivale, il francese La vita di Adele), in seguito è stato un susseguirsi di premi. Ha ottenuto quattro Efa (gli Oscar europei: miglior film, migliore attore, miglior regista e miglior montaggio), ha conquistato il Golden Globe come miglior film straniero (non accadeva dal 1989 con Nuovo cinema paradiso di Tornatore) e ha vinto il Bafta (l’Oscar del cinema inglese) battendo ancora una volta il rivale Kechiche.
The great beauty, titolo con cui il film è uscito negli Usa, ritratto appassionato e amaro di una Roma bellissima e decadente, ha per protagonista Jep Gambardella (Toni Servillo, attore feticcio di Sorrentino), viveur di sessantacinque anni e scrittore di un solo libro che si muove tra cultura alta, mondanità e situazioni surreali in una città santuario di meraviglia e grandezza. Oltre a Servillo il cast corale è composto da Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Isabella Ferrari, Pamela Villoresi, Carlo Buccirosso, Galatea Ranzi, Massimo Popolizio, Iaia Forte, Giorgio Pasotti, Roberto Herlitzka.