E NON S’ARRENDONO… CIRIACO DE MITA SINDACO A 86 ANNI, STRAVINCE A NUSCO CON L’80%
E NON S’ARRENDONO…
CIRIACO DE MITA SINDACO A 86 ANNI, STRAVINCE A NUSCO CON L’80%
L’ex presidente del Consiglio ha raccolto 1.136 preferenze, mentre la sfidante Secchiano 336 voti
Ciriaco De Mita è il sindaco di Nusco, sua città natale collocata in Irpinia. La vittoria di Ciriaco De Mita non e’ stata mai in discussione dai compaesani, anche se l’86enne leader della Dc ai suoi piu’ stretti collaboratori aveva confidato che se si fosse andati sotto l’80% sarebbe stata una sconfitta.
Una campagna elettorale poco social e molto ‘porta a porta’, vecchio stile, vecchio stampo, come i manifesti, comparsi sulle cantonate di Nusco appena una settimana fa. Niente faccione sorridente che si affacciava sul panorama delle campagne elettorali nazionali.
Ha scelto un grande scudo crociato sul fondo blu, il nome per esteso De Mita Luigi Ciriaco e uno slogan che non si leggeva da anni "Vota lista numero 1". A presidiare il seggio, la figlia Antonia che si lancia un grande abbraccio quando arrivano il padre e la madre Annamaria, vestita di rosso, come ai tempi della visita di Raissa Gorbaciova. Qualcuno lo accoglie con l’esclamazione "il nuovo sindaco di Nusco" e De Mita, ironizzando sulle tante critiche alla sua eta’, ribatte pronto "il vecchio sindaco".
E con i cronisti per il commento a caldo sulla vittoria riprende il tono formale per lo stesso concetto. "Voglio ringraziare gli elettori di Nunsco – dice – perche’ un cosi’ largo consenso dimostra che hanno afferrato che la novita’ vera sta nella continuazione della storia. Il nuovo lo si costruisce continuando la storia".
CIRIACO DE MITA SINDACO A 86 ANNI, STRAVINCE A NUSCO CON L’80%

Ciriaco De Mita è il sindaco di Nusco, sua città natale collocata in Irpinia. La vittoria di Ciriaco De Mita non e’ stata mai in discussione dai compaesani, anche se l’86enne leader della Dc ai suoi piu’ stretti collaboratori aveva confidato che se si fosse andati sotto l’80% sarebbe stata una sconfitta.
Una campagna elettorale poco social e molto ‘porta a porta’, vecchio stile, vecchio stampo, come i manifesti, comparsi sulle cantonate di Nusco appena una settimana fa. Niente faccione sorridente che si affacciava sul panorama delle campagne elettorali nazionali.
Ha scelto un grande scudo crociato sul fondo blu, il nome per esteso De Mita Luigi Ciriaco e uno slogan che non si leggeva da anni "Vota lista numero 1". A presidiare il seggio, la figlia Antonia che si lancia un grande abbraccio quando arrivano il padre e la madre Annamaria, vestita di rosso, come ai tempi della visita di Raissa Gorbaciova. Qualcuno lo accoglie con l’esclamazione "il nuovo sindaco di Nusco" e De Mita, ironizzando sulle tante critiche alla sua eta’, ribatte pronto "il vecchio sindaco".
E con i cronisti per il commento a caldo sulla vittoria riprende il tono formale per lo stesso concetto. "Voglio ringraziare gli elettori di Nunsco – dice – perche’ un cosi’ largo consenso dimostra che hanno afferrato che la novita’ vera sta nella continuazione della storia. Il nuovo lo si costruisce continuando la storia".
E lascia i suoi concittadini ai festeggiamenti per tornare a casa, dove ha trascorso l’intera giornata in attesa dei risultati. Non ci sara’ una festa in piazza, tutto e’ rimandato al giorno dell’insediamento quando Ciriaco prendera’ il posto che per cinque anni e’ stato del nipote ribelle Giuseppe De Mita. De Mita ha raccolto 1.136 preferenze, mentre la sfidante Secchiano 336 voti. A recarsi alle urne a Nusco il 49% degli aventi diritto.
L’uomo politico, 86 anni, e’ stato presidente del Consiglio dei ministri, 4 volte ministro, presidente della Democrazia cristiana, deputato dal 1963 al 2008 ed eurodeputato dal 2009. Dopo la Dc, fatto parte dei Popolari, della Margherita e poi del progetto Pd, uscendone per problemi connessi allo Statuto e avvicinandosi all’Udc.
dal sito notizie.virgilio.it
dal sito notizie.virgilio.it
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EUROPEE: IN DANIMARCA VINCE IL PARTITO ANTI IMMIGRAZIONE
EUROPEE: IN DANIMARCA VINCE IL PARTITO ANTI IMMIGRAZIONE

Il Partito popolare danese (DF), contrario all’immigrazione, ha vinto largamente le elezioni europee in Danimarca, con il 26,7% dei voti e quattro dei 13 seggi che spettano al Paese al Parlamento Europeo.
Il DF ha staccato nettamente i socialdemocratici attualmente al governo, che sono accreditati del 19,1% dei voti e 3 seggi contro i 4 che avevano.
Il DF ha staccato nettamente i socialdemocratici attualmente al governo, che sono accreditati del 19,1% dei voti e 3 seggi contro i 4 che avevano.
La vittoria del partito guidato da Pia Kjaersgaard era gia’ stata annunciata nei sondaggi dopo il voto, ma i risultati ufficiali sono stati resi noti solo oggi.
dal sito www.stranieriinitalia.it
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UCRAINA: MOGHERINI, GRANDE DOLORE PER MORTE ROCCHELLI

"Fino all’ultimo ho sperato che le notizie arrivate nel primo pomeriggio di ieri dall’Ucraina fossero infondate, ma ora è giunta la conferma e alla famiglia di Rocchelli così duramente colpita va il mio più affettuoso pensiero. La Farnesina e io personalmente siamo a disposizione della famiglia", ha detto il ministro.
"Voglio anche inviare le mie condoglianze ai famigliari dell’interprete russo", giornalista e attivista, "ucciso insieme a Rocchelli, Andrey Mironov, e i miei auguri di completa guarigione a William Rogueolon, il giornalista francese rimasto ferito", ha aggiunto.
"Chiediamo alle autorità ucraine che sia accertata rigorosamente la dinamica dell’attacco di cui è rimasto vittima Rocchelli. Nelle prossime ore sentirò personalmente il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Deshchytsia", ha spiegato.
"Voglio anche inviare le mie condoglianze ai famigliari dell’interprete russo", giornalista e attivista, "ucciso insieme a Rocchelli, Andrey Mironov, e i miei auguri di completa guarigione a William Rogueolon, il giornalista francese rimasto ferito", ha aggiunto.
"Chiediamo alle autorità ucraine che sia accertata rigorosamente la dinamica dell’attacco di cui è rimasto vittima Rocchelli. Nelle prossime ore sentirò personalmente il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Deshchytsia", ha spiegato.
"È anche per questa tragedia che continuiamo a sperare che la giornata di oggi, con le elezioni presidenziali, avvii l’Ucraina sulla strada della riconciliazione nazionale", ha concluso.
LE MANCE DELLA GIUNTA
Come riportato da alcuni organi di stampa, una nuova tempesta si sta avvicinando alla Giunta Zingaretti: dopo l’affaire Civita, il “Caro Estinto” e il caso D’Amato è il momento delle “mance di Smeriglio”.

Cosa è successo? Semplice, come sempre la vecchia politica ha abusato delle propria posizione per distribuire prebende e mantenere clientele. I consiglieri del M5S Lazio hanno depositato una richiesta di accesso agli atti e un’interrogazione urgente in merito a quanto riportato dall’articolo pubblicato da L’Espresso sulla commissione giudicatrice del bando “Torno Subito” rivolto a studenti universitari e laureati.
Peccato che i fondi destinati a “lanciare un piano di sviluppo dei percorsi di alta formazione e di sperimentazione di esperienze professionali a valenza formativa in altre realtà nazionali e all’estero, come strumento innovativo per favorire la creazione di opportunità per un qualificato e duraturo inserimento occupazionale all’interno del tessuto produttivo regionale” siano finiti principalmente nelle tasche dei soliti.
Secondo il periodico il progetto era gestito e valutato da persone che hanno ricoperto incarichi con diversi titoli e ruoli all’interno di SEL e che sono vicine all’Assessore Smeriglio, due caratteristiche che si ritrovano anche in chi il bando lo ha vinto.
Gianluca Perilli ha illustrato le motivazioni dei due atti depositati:
“Speriamo che quanto letto e mai smentito dalla Giunta non corrisponda a verità, sarebbe gravissimo che un progetto teso ad aiutare gli studenti sia diventato un pretesto per distribuire i soldi pubblici agli amici. Secondo quanto riportato dalla stampa le decisioni prese dalla commissione sono inadeguate ed espongono l’amministrazione regionale a critiche ed accuse che non servono ad un’Istituzione che gode già di abbondante discredito. Se le notizie fossero vere credo che Zingaretti dovrebbe ritirare immediatamente le deleghe conferite a Smeriglio. Terremo aggiornati i cittadini sugli sviluppi della nostra analisi documentale.”
Peccato che i fondi destinati a “lanciare un piano di sviluppo dei percorsi di alta formazione e di sperimentazione di esperienze professionali a valenza formativa in altre realtà nazionali e all’estero, come strumento innovativo per favorire la creazione di opportunità per un qualificato e duraturo inserimento occupazionale all’interno del tessuto produttivo regionale” siano finiti principalmente nelle tasche dei soliti.
Secondo il periodico il progetto era gestito e valutato da persone che hanno ricoperto incarichi con diversi titoli e ruoli all’interno di SEL e che sono vicine all’Assessore Smeriglio, due caratteristiche che si ritrovano anche in chi il bando lo ha vinto.
Gianluca Perilli ha illustrato le motivazioni dei due atti depositati:
“Speriamo che quanto letto e mai smentito dalla Giunta non corrisponda a verità, sarebbe gravissimo che un progetto teso ad aiutare gli studenti sia diventato un pretesto per distribuire i soldi pubblici agli amici. Secondo quanto riportato dalla stampa le decisioni prese dalla commissione sono inadeguate ed espongono l’amministrazione regionale a critiche ed accuse che non servono ad un’Istituzione che gode già di abbondante discredito. Se le notizie fossero vere credo che Zingaretti dovrebbe ritirare immediatamente le deleghe conferite a Smeriglio. Terremo aggiornati i cittadini sugli sviluppi della nostra analisi documentale.”
dal sito www.lazio5stelle.it
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‘MANCIA’ DI SEL AGLI AMICI: I VENDOLIANI LITIGANOTRA DI LORO

Un articolo sull’Espresso fa litigare i vendoliani. Il tesoriere del partito e deputato Sergio Boccadutri, spesso protagonista di retroscena che lo vorrebbero nell’area che pensa alla scissione, in sofferenza per la scelta del partito di sostenere la lista Tsipras alle europee e di irrigidire i rapporti con il Pd, chiede conto al responsabile organizzazione del partito e vice presidente della regione Lazio Massimiliano Smeriglio di quanto rivelato dall’Espresso su alcune nomine.
« Mancia di Sel agli amici » è il titolo del pezzo che ricostruisce come un bando dell’ente regionale per il diritto allo studio, Laziodisu, abbia impiegato, e lautamente retribuito, una serie di professionisti vicini a Sel. Il progetto si chiama “Torno subito”, ed è la mutuazione del progetto ‘Bollenti spiriti’ promosso negli anni passati dalla giunta regionale pugliese di Nichi Vendola: 350 studenti saranno sostenuti dall’agenzia per sei mesi di formazione all’estero in cambio dell’impegno di tornare in regione e spendere qui la loro formazione. Le domande si chiudono il 26 maggio. A gestirle c’è un apposito team, retribuito, come giusto, ma appunto vicino al vicepresidente della regione.
A capo del progetto è infatti Luciano Ummarino, al momento dell’uscita del bando nella segreteria di Smeriglio: per diciotto mesi di lavoro secondo l’Espresso gli sarebbero riconosciuti 106 mila e 705 euro lordi («Le cifre sono minori del 20 o 30 per cento», replicano da Laziodisu, senza però fornire un dato preciso). Ad otto collaboratori “senior” andrebbero invece 70 mila 531 euro. Tra loro Raimondo Sergio Mauricio, segretario della sezione Sel di Portonaccio di Roma, Claudio Novembre candidato alle primarie nel 2012 a Noci, in Puglia, e Lucia Caggiano della redazione di Loop, rivista di area smerigliana. Secondo l’Espresso sarebbero vicini anche i tre “junior” incaricati del front office del progetto, ognuno retribuito 50 mila 833 euro.
Su Facebook Sergio Boccadutri posta il ritaglio dell’articolo e scrive: «Quando è uscito sul Fatto Quotidiano che io ero uno scissionista alcuni compagni giustamente mi chiesero di smentire». Poi aggiunge: «Posso chiedere lo stesso al mio responsabile dell’organizzazione sulle notizie riportate da l’Espresso?». Al telefono con l’Espresso Boccadutri sceglie poi un profilo tutto sommato morbido, ma la polemica c’è: «Della vicenda mi colpisce il fatto che esce un immagine di Sel, a Roma, che nulla c’entra col partito nazionale, che è un partito francescano, che non ha mai avuto risorse». «Sono sicuro che Smeriglio smentirà la ricostruzione dell’Espresso» è la chiosa d’ordinanza.
Sempre all’Espresso Massimiliano Smeriglio replica piccato: «sono esterrefatto che a parlare in questa maniera sia un deputato di un partito dal dna garantista, e che invece asseconda una mentalità grillina». Il clima è da strascico di congresso, del braccio di ferro tra chi voleva sostenere il greco Tsipras e chi il tedesco Schulz. «Io non devo smentire nulla» continua Smeriglio, «a rispondere semmai deve essere l’ente».
Smeriglio ricorda poi come sulle nomine ci sia già un ricorso a Tar di chi è arrivato secondo: «aspetteremo la sentenza, ma il Tar per ora ha deciso di non applicare la sospensiva e mi pare già un buon segnale». «Se avessi voluto lottizzare avrei usato i posti nei cda di nomina diretta che invece abbiamo deciso di abolire», si difende Smeriglio, che poi per ogni altra precisazione rimanda alla nota emessa da Laziodisu.
L’ente rivendica di aver svolto un bando pubblico per le nomine «a cui hanno partecipato 30 candidati». Ed è infatti proprio su quello che il Tar deciderà. L’ente conferma poi che i contratti sono co.co.co della durata di 18 mesi ma indica ritribuzioni inferiori «dal 20 al 30 per cento rispetto a quelle riportate dall’articolo». «Niente a vedere con i compensi dei 36, tra membri del Cda e atipiche figure apicali» rivendica anche Laziodisu, «abolite con il commissariamento predisposto dalla Regione Lazio, e quelle si, da sempre, di diretta nomina politica».
dal sito espresso.repubblica.it
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LAZIO, M5S: “MILLE EURO IN PIU’ AL MESE A 100 DIPENDENTI”. REGIONE: “NON E’ VERO”
Secondo i Cinque Stelle è stata riconosciuta un’indennità aggiuntiva a lavoratori che fanno capo al segretariato generale. Ma dall’amministrazione precisano: "Non ci saranno aumenti né costi aggiuntivi per i conti"
In Regione Lazio crisi economica e sacrifici non sembrano essere contemplati, almeno per alcune categorie di lavoratori. Con una delibera di fine aprile la giunta regionale ha riconosciuto un’indennità aggiuntiva di circa mille euro al mese a testa a 100 dipendenti delle strutture che fanno capo al segretariato generale. Questo è, secondo quanto sostengono sindacati e Movimento 5 Stelle, l’importo variabile in relazione all’inquadramento professionale del singolo dipendente: complessivamente è di oltre un milione di euro in più all’anno l’aumento di spesa per le casse regionali. Una vicenda che ha spinto i consiglieri regionali 5 Stelle a presentare un esposto alla Corte dei Conti perché, oltre a sembrare inopportuna, la somma potrebbe anche essere illegittima perché i dipendenti sono stati equiparati a quelli destinatari dell’indennità prevista per le segreterie degli organi politici anche se il segretariato generale dovrebbe svolgere funzioni amministrative. “Non ci sarà alcun aumento nelle retribuzioni dei dipendenti del segretariato generale – precisano dalla Regione Lazio – infatti in seguito alla revisione del sistema delle attribuzioni sono state eliminate per il segretariato generale le alte professionalità e le posizioni organizzative con le relative retribuzioni accessorie. Quindi al fine di evitare una disparità di trattamento tra i dipendenti del segretariato generale e delle Direzioni, è stato individuato un trattamento accessorio analogo a quello dei colleghi, suddiviso in fasce di indennità. In questo modo il 95% dei dipendenti mantiene invariata la propria retribuzione, alcuni singoli guadagneranno qualche decina di euro in più e altri in meno, mantenendo così un principio di compensazione. Di conseguenza a fronte di una più corretta armonizzazione delle retribuzioni non vi sarà alcun costo aggiuntivo per la pubblica amministrazione”.

In Regione Lazio crisi economica e sacrifici non sembrano essere contemplati, almeno per alcune categorie di lavoratori. Con una delibera di fine aprile la giunta regionale ha riconosciuto un’indennità aggiuntiva di circa mille euro al mese a testa a 100 dipendenti delle strutture che fanno capo al segretariato generale. Questo è, secondo quanto sostengono sindacati e Movimento 5 Stelle, l’importo variabile in relazione all’inquadramento professionale del singolo dipendente: complessivamente è di oltre un milione di euro in più all’anno l’aumento di spesa per le casse regionali. Una vicenda che ha spinto i consiglieri regionali 5 Stelle a presentare un esposto alla Corte dei Conti perché, oltre a sembrare inopportuna, la somma potrebbe anche essere illegittima perché i dipendenti sono stati equiparati a quelli destinatari dell’indennità prevista per le segreterie degli organi politici anche se il segretariato generale dovrebbe svolgere funzioni amministrative. “Non ci sarà alcun aumento nelle retribuzioni dei dipendenti del segretariato generale – precisano dalla Regione Lazio – infatti in seguito alla revisione del sistema delle attribuzioni sono state eliminate per il segretariato generale le alte professionalità e le posizioni organizzative con le relative retribuzioni accessorie. Quindi al fine di evitare una disparità di trattamento tra i dipendenti del segretariato generale e delle Direzioni, è stato individuato un trattamento accessorio analogo a quello dei colleghi, suddiviso in fasce di indennità. In questo modo il 95% dei dipendenti mantiene invariata la propria retribuzione, alcuni singoli guadagneranno qualche decina di euro in più e altri in meno, mantenendo così un principio di compensazione. Di conseguenza a fronte di una più corretta armonizzazione delle retribuzioni non vi sarà alcun costo aggiuntivo per la pubblica amministrazione”.
“Quanto fatto dalla giunta regionale con questa delibera – denuncia Gianluca Perilli, consigliere regionale 5 Stelle – è sconcertante e provocatorio per i cittadini. Mentre Marino taglia le buste paga di vigili, insegnanti e dipendenti del Comune di Roma, che hanno ottenuto il posto attraverso un concorso pubblico, con un atto solo Zingaretti regala oltre mille euro al mese ai 100 dipendenti del Segretariato generale, per lo più suoi fiduciari, riconoscendogli l’indennità di segreteria politica in violazione di ogni norma e procedura”.
“Se il segretariato generale – spiega Roberta Bernardeschi, segretaria regionale della Direr, sindacato dei dirigenti regionali – è una struttura di diretta collaborazione politica sostanzialmente la Regione ammette di avere degli organismi doppione visto che il segretariato generale si andrebbe ad aggiungere all’ufficio di gabinetto e alle segreterie politiche. Abbiamo così oltre 250 dipendenti complessivi che svolgono tutti funzioni politiche. Ma il segretario generale in questi mesi ha selezionato, anche spesso in forma arbitraria, decine e decine di dirigenti regionali, svolgendo quindi una funzione amministrativa. Anche se sia lui sia gli stessi dirigenti da lui selezionati sono stati scelti sostanzialmente in forma fiduciaria senza un bando. Delle due l’una: o il segretariato generale svolge funzione amministrativa e allora gli aumenti sono illegittimi o svolge funzioni politiche e allora è un doppione e, oltre ad essere quindi una struttura inutile, non potrebbe, come invece succede da mesi ormai, selezionare dirigenti”.
Immagine da www.iltempo.it
dal sito www.ilfattoquotidiano.it
Immagine da www.iltempo.it
dal sito www.ilfattoquotidiano.it
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MARO’. “TUTTI INSIEME, NESSUNO INDIETRO” PER MAX E SALVO: CORTEO A ROMA IL14 GIUGNO
“Tutti insieme, nessuno indietro”: con il motto caro al maresciallo Massimiliano Latorre, il popolo tricolore in prima linea nel chiedere la liberazione dei marò italiani a Nuova Delhi scenderà di nuovo in piazza, a Roma, sabato 14 giugno. La manifestazione è stata annunziata da Paola Moschetti Latorre, compagna di Massimiliano, che sarà affiancata nell’organizzazione da Il Tempo e da altre due promotrici, Tiziana Piliego di Brindisi e Rita Riggio di Finale Emilia, attivissime in questi mesi nelle campagne che hanno mobilitato migliaia e migliaia di patrioti.
MARO’. “TUTTI INSIEME, NESSUNO INDIETRO” PER MAX E SALVO: CORTEO A ROMA IL14 GIUGNO

“Grazie tante a tutti coloro i quali continuano a dimostrarci affetto e solidarietà. Molti di Voi mi hanno chiesto di essere ancora una volta tutti insieme per poter dimostrare che non molliamo e non molleremo mai”: Paola Latorre ha così presentato l’appuntamento che consentirà ancora una volta di avere una rappresentazione tangibile non solo della solidarietà che accompagna la prigionia in India dei due marò, ma soprattutto dell’adesione dell’opinione pubblica ad una mobilitazione per la difesa della dignità nazionale. “Tutto è nato dal grande affetto che riceviamo quotidianamente: tanti italiani ci sono stati costantemente vicini in questi mesi, dando la forza e riempiendoci il cuore di speranza e determinazione”, ha aggiunto la Moschetti Latorre.
Il corteo partirà dalla Bocca della Verità e non avrà alcun connotato politico-partitico: dopo gli annunci di prossima risoluzione del caso avanzati dal governo Monti e dai successivi esecutivi Letta e Renzi, ogni possibile strumentalizzazione politica, secondo gli organizzatori, sarebbe di cattivo gusto, e potrebbe nuocere alla causa dei fucilieri.
In poche ore sono già numerosissime le adesioni all’iniziativa, soprattutto dei gruppi sui social network, che contano centinaia di migliaia di sostenitori della richiesta di immediata liberazione dei marò. Il coinvolgimento del mondo associativo è stato immediato: “Adesso cominciamo a mobilitarci non solo nel gruppo “Siamo tutti marò”, ma solleciteremo le associazioni d’arma locali”: Aldo Casamento è uno dei promotori di una pagina Facebook con undicimila e quattrocento adesioni. Rita Riggio, una delle organizzatrici, spiega così le motivazioni profonde che porteranno in piazza tanti italiani: “Questo evento vuole essere un gesto forte e concreto per far sentire a tutta l’Italia e a tutto il mondo che nessuno di noi mollerà mai, qualunque sia la direzione da intraprendere o gli ostacoli da superare”. Il corteo è parte di un cammino che finora ha consentito di non spegnere mai i riflettori dei media sulla vicenda: “Abbiamo fatto già molta strada insieme e mai una sola volta i nostri sentieri hanno preso direzioni diverse, forti tutti del desiderio di riavere tra noi i nostri fratelli, Massimiliano e Salvatore, ritrovarli nell’affetto dei loro cari, così com’è giusto che sia. Ci faranno cadere tante altre volte ma mai nessuno ci impedirà di rialzarci e di andare avanti, di riprovarci ancora e ancora”. “Questo per Max e Salvo – ha aggiunto la Riggio – perchè non si ripeta mai più per nessuno una simile odissea, per tutti noi… perché la libertà e la giustizia sono un diritto universale di ogni anima su questa terra. Finirà, questo è certo… ma finirà con l’aiuto indispensabile di ognuno di noi. Con la nostra determinazione, i nostri valori e soprattutto con la nostra unione. Grazie alle famiglie dei nostri Fucilieri, grazie a Paola e Tiziana per questo cammino intrapreso insieme, consapevole che ognuno metterà il suo cuore al primo posto”.
Il corteo partirà dalla Bocca della Verità e non avrà alcun connotato politico-partitico: dopo gli annunci di prossima risoluzione del caso avanzati dal governo Monti e dai successivi esecutivi Letta e Renzi, ogni possibile strumentalizzazione politica, secondo gli organizzatori, sarebbe di cattivo gusto, e potrebbe nuocere alla causa dei fucilieri.
In poche ore sono già numerosissime le adesioni all’iniziativa, soprattutto dei gruppi sui social network, che contano centinaia di migliaia di sostenitori della richiesta di immediata liberazione dei marò. Il coinvolgimento del mondo associativo è stato immediato: “Adesso cominciamo a mobilitarci non solo nel gruppo “Siamo tutti marò”, ma solleciteremo le associazioni d’arma locali”: Aldo Casamento è uno dei promotori di una pagina Facebook con undicimila e quattrocento adesioni. Rita Riggio, una delle organizzatrici, spiega così le motivazioni profonde che porteranno in piazza tanti italiani: “Questo evento vuole essere un gesto forte e concreto per far sentire a tutta l’Italia e a tutto il mondo che nessuno di noi mollerà mai, qualunque sia la direzione da intraprendere o gli ostacoli da superare”. Il corteo è parte di un cammino che finora ha consentito di non spegnere mai i riflettori dei media sulla vicenda: “Abbiamo fatto già molta strada insieme e mai una sola volta i nostri sentieri hanno preso direzioni diverse, forti tutti del desiderio di riavere tra noi i nostri fratelli, Massimiliano e Salvatore, ritrovarli nell’affetto dei loro cari, così com’è giusto che sia. Ci faranno cadere tante altre volte ma mai nessuno ci impedirà di rialzarci e di andare avanti, di riprovarci ancora e ancora”. “Questo per Max e Salvo – ha aggiunto la Riggio – perchè non si ripeta mai più per nessuno una simile odissea, per tutti noi… perché la libertà e la giustizia sono un diritto universale di ogni anima su questa terra. Finirà, questo è certo… ma finirà con l’aiuto indispensabile di ognuno di noi. Con la nostra determinazione, i nostri valori e soprattutto con la nostra unione. Grazie alle famiglie dei nostri Fucilieri, grazie a Paola e Tiziana per questo cammino intrapreso insieme, consapevole che ognuno metterà il suo cuore al primo posto”.
Intanto dall’India Massimiliano Latorre ha postato su Facebook la foto della figlia Giulia, con la divisa della Brigata Paracadutisti “Folgore”, accompagnata dall’affettuoso messaggio “ti amo”: dal 19 febbraio del 2012, salvo le due brevi licenze in Italia e qualche soggiorno a Nuova Delhi, i rapporti tra le rispettive famiglie e i due fucilieri sono scanditi da costanti contatti telematici, attraverso Skype o i social network, al fine di ridurre la distanza e alleviare le sofferenze almeno virtualmente.
Mentre in India si stanno completando le operazioni di voto per le elezioni politiche che rinnoveranno il Parlamento, il governo italiano continua a dare segnali univoci sulla vicenda. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha recentemente ribadito che per i nostri fucilieri “il tribunale naturale è quello internazionale” dal momento che i fatti contestati sono avvenuti in acque internazionali. “La detenzione arbitraria in India – ha aggiunto il premier – è inaccettabile”. La posizione è netta: “Chiedo rispetto per l’Italia, per due persone sotto accusa ma non considerate colpevoli da nessun tribunale”. Se il ministro Federica Mogherini è schierata con decisione sulla richiesta di “una procedura internazionale”, anche l’opposizione considera la libertà dei marò una priorità: se Fratelli d’Italia ha promosso un corteo in Puglia per i Leoni del San Marco, Raffaele Fitto, capolista di Forza Italia alle Europee, ha aperto domenica la convention del partito con un tributo a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, definiti “due pugliesi eccezionali”. (da Il Tempo)
dal sito www.barbadillo.it
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RITORNO ALLA CARICA DI MANLIO CERRONI
Nei primi giorni del 2014 la magistratura interveniva direttamente nell’universo Cerroni ed a tutto quello ad esso collegato, arrestando ex Presidenti di Regione come Bruno Landi e Dirigenti dell’attuale Amministrazione Regionale come De Filippis e Fegatelli.
Dopo quel forte atto tutti ci aspettavamo una “riscossa” da parte di un’amministrazione regionale fino a quel momento immobile nel controverso tema della gestione dei rifiuti. All’inizio si pensava che ciò fosse dovuto al commissariamento da parte del Governo, ma finito questo (in concomitanza con gli arresti) ci siamo resi conto che l’assenza, che ancora oggi continua, era forse dovuta alla mancanza di capacità da parte del Presidente Zingaretti e del suo fidato assessore “a disposizione” Michele Civita.
Il periodo di commissariamento, durante il quale le responsabilità venivano rimbalzate dall’assessorato alla struttura commissariale e viceversa, doveva essere sfruttato da parte di Civita per studiare un piano per una gestione virtuosa e innovativa del ciclo dei rifiuti, approfittando dell’uscita di scena del monopolista con buone entrature in Regione.
Naturalmente non è stato fatto niente di tutto ciò.
Un atto che però è stato realizzato e salutato con favore da parte delle associazioni, dei cittadini e nostra è la revoca dell’AIA (Autorizzazione Integrale Ambientale) al sito di Monti dell’Ortaccio rilasciata dall’allora Commissario all’emergenza rifiuti romana, il prefetto Goffredo Sottile, il 27 dicembre del 2012 e revocato con la Determinazione della Regione Lazio n. G02364 del 28/02/2014 dell’Area rifiuti. Questo sito di proprietà di Cerroni era pronto ad ospitare l’immondizia della Capitale nella già martoriata Valle Galeria, in cui è presente la più grande discarica d’Europa (Malagrotta, sempre gruppo Cerroni), una raffineria e l’inceneritore di rifiuti ospedalieri.
Ma non poteva andare tutto liscio, nonostante il presunto indebolimento dell’influenza di Cerroni.
Con un atto che riteniamo provocatorio nei confronti dei cittadini, presentato con un coraggio che, per fortuna, solo poche persone al mondo hanno, la CO.LA.RI. (Consorzio Laziale Rifiuti) ha impugnato la revoca dell’Autorizzazione Integrale Ambientale presentando un ricorso al TAR di Roma.
Appresa questa notizia, Devid Porrello, consigliere del M5S Lazio e membro della commissione ambiente, dichiara:
“La riteniamo una provocazione da parte di chi per decenni ha speculato sull’inefficienza della gestione dei rifiuti del Lazio a discapito della salute dei cittadini e dell’ambiente e dell’erario lasciando una regione in emergenza, grazie anche ad una rete di contatti consenzienti all’interno delle amministrazioni regionali. Ad oggi non ci risulta che la Regione Lazio si sia costituita in processo contro quest’atto presentato dalla CO.LA.RI. Invitiamo Zingaretti e L’Assessore Civita a prendere immediatamente gli opportuni provvedimenti e a difendere nelle aule del tribunale la salute e i diritti dei cittadini della Valle Galeria. Abbiamo anche già predisposto l’accesso agli atti per poter leggere l’informativa mandata dal tribunale alla Regione per renderci conto delle scuse con cui un delinquente vuole riaprire una vicenda che non doveva neanche essere aperta.”

Dopo quel forte atto tutti ci aspettavamo una “riscossa” da parte di un’amministrazione regionale fino a quel momento immobile nel controverso tema della gestione dei rifiuti. All’inizio si pensava che ciò fosse dovuto al commissariamento da parte del Governo, ma finito questo (in concomitanza con gli arresti) ci siamo resi conto che l’assenza, che ancora oggi continua, era forse dovuta alla mancanza di capacità da parte del Presidente Zingaretti e del suo fidato assessore “a disposizione” Michele Civita.
Il periodo di commissariamento, durante il quale le responsabilità venivano rimbalzate dall’assessorato alla struttura commissariale e viceversa, doveva essere sfruttato da parte di Civita per studiare un piano per una gestione virtuosa e innovativa del ciclo dei rifiuti, approfittando dell’uscita di scena del monopolista con buone entrature in Regione.
Naturalmente non è stato fatto niente di tutto ciò.
Un atto che però è stato realizzato e salutato con favore da parte delle associazioni, dei cittadini e nostra è la revoca dell’AIA (Autorizzazione Integrale Ambientale) al sito di Monti dell’Ortaccio rilasciata dall’allora Commissario all’emergenza rifiuti romana, il prefetto Goffredo Sottile, il 27 dicembre del 2012 e revocato con la Determinazione della Regione Lazio n. G02364 del 28/02/2014 dell’Area rifiuti. Questo sito di proprietà di Cerroni era pronto ad ospitare l’immondizia della Capitale nella già martoriata Valle Galeria, in cui è presente la più grande discarica d’Europa (Malagrotta, sempre gruppo Cerroni), una raffineria e l’inceneritore di rifiuti ospedalieri.
Ma non poteva andare tutto liscio, nonostante il presunto indebolimento dell’influenza di Cerroni.
Con un atto che riteniamo provocatorio nei confronti dei cittadini, presentato con un coraggio che, per fortuna, solo poche persone al mondo hanno, la CO.LA.RI. (Consorzio Laziale Rifiuti) ha impugnato la revoca dell’Autorizzazione Integrale Ambientale presentando un ricorso al TAR di Roma.
Appresa questa notizia, Devid Porrello, consigliere del M5S Lazio e membro della commissione ambiente, dichiara:
“La riteniamo una provocazione da parte di chi per decenni ha speculato sull’inefficienza della gestione dei rifiuti del Lazio a discapito della salute dei cittadini e dell’ambiente e dell’erario lasciando una regione in emergenza, grazie anche ad una rete di contatti consenzienti all’interno delle amministrazioni regionali. Ad oggi non ci risulta che la Regione Lazio si sia costituita in processo contro quest’atto presentato dalla CO.LA.RI. Invitiamo Zingaretti e L’Assessore Civita a prendere immediatamente gli opportuni provvedimenti e a difendere nelle aule del tribunale la salute e i diritti dei cittadini della Valle Galeria. Abbiamo anche già predisposto l’accesso agli atti per poter leggere l’informativa mandata dal tribunale alla Regione per renderci conto delle scuse con cui un delinquente vuole riaprire una vicenda che non doveva neanche essere aperta.”
dal sito www.lazio5stelle.it
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ISTAT: NEL 2014 IL PIL NON SUPERERA’ LO 0,6%
Disoccupazione al 12,7%. Dagli 80 euro minima spinta sui consumi. A prevederlo è l’Istat che ha diffuso le prospettive per l’economia italiana nel 2014-2016. Disoccupazione record nel 2014. Secondo l’Istat si prevede un calo sia nel 2015 che nel 2016.

Consumi in moderata ripresa. La spesa per le famiglie salirà dell’0,2%. Nel 2015 crescerà dello 0,5% e del 1% nel 2016. Sulla moderata ripresa dei consumi incideranno la spinta degli 80 euro per alcune fasce di reddito decisi dal governo.
Immagine dal sito www.economia.panorama.it
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GRILLO ALL’ATTACCO: SE VINCIAMO NOI ALLE EUROPEE NAPOLITANO SI DOVRA’ DIMETTERE
Un duro affronto del leader 5Stelle contro il Presidente Napolitano.” Se il M5Stelle sarà votato come primo gruppo politico alle europee dovranno avvenire due cose immediatamente. La prima è che Napolitano dovrà dimettersi, non rappresenta da tempo più il Paese né la volontà degli elettori”. Cosi ha postato Grillo sul suo blog. ”Napolitano va a Cesano Boscone” e “il Parlamento è incostituzionale e non ha più alcuna legittimità elettorale. O noi o loro "Quanto ai suoi avversari ha espresso le opinioni di disprezzo come sempre definendo Renzi un bamboccione e figlio di Troika.
Immagini dal sito www.liberoquotidiano.it, www.urbanpost.it
GRILLO ALL’ATTACCO: SE VINCIAMO NOI ALLE EUROPEE NAPOLITANO SI DOVRA’ DIMETTERE

Immagini dal sito www.liberoquotidiano.it, www.urbanpost.it
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CINA, PRIMA ECONOMIA AL MONDO. USA PERDE LO SCETTRO ECONOMICO
Il sorpasso avverrà prima del previsto 2019,forse già adesso. E’ quanto emerge, riporta il Financial Time, da uno studio della Banca Mondiale. Gli Stati Uniti di America stanno perdendo il loro primato che detengono dal 1872.Nella classifica l’India è la terza economia. Secondo uno studio al 2011 il Pil cinese è pari all’87% di quello americano. Per il 2011 “gli Usa restano la prima economia al mondo. L’India si afferma con la terza posizione economica al mondo e la top 12 include la Russia, Brasile, Indonesia e Messico.

Immagine dal sito www.guidasicilia.it
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SONDAGGI ELEZIONI EUROPEE 2014 DA PARTE DI IPSOS AL CORRIERE DELLA SERA

Manca un mese circa per il voto e il sondaggio di Ipsos per il Corriere della sera del 26 aprile riporta queste previsioni di voto.
Il PD rimane stabile al 34,9%
Forza Italia subisce una flessione dello 0,6% ed è sceso al 19,0%
Movimento5Stelle sale al 21,6 con un +0,2%
NCD-UDC-Ppe decresce dello 0,1%
Lega Nord si attesta al 5,4% con uno + 0,5%
Fratelli di Italia-An si attesta al 4,1% salendo dello 0,3%
Il PD rimane stabile al 34,9%
Forza Italia subisce una flessione dello 0,6% ed è sceso al 19,0%
Movimento5Stelle sale al 21,6 con un +0,2%
NCD-UDC-Ppe decresce dello 0,1%
Lega Nord si attesta al 5,4% con uno + 0,5%
Fratelli di Italia-An si attesta al 4,1% salendo dello 0,3%
Scelta Europea (Alde) è stimata al 3,2con un calo di 0,3% mentre Tsipros solo al 3,1% con + 0,2% .
Immagine dal sito www.lastampa.it
Immagine dal sito www.lastampa.it
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CODICI: LO CHIEDIAMO AL NUOVO GOVERNO VENGA RIMOSSO ATTILIO BEFERA
Già Presidente di Equitalia, dalla direzione dell’Agenzia delle Entrate. Il suo doppio incarico è in conflitto di interessi: la persistenza di un sistema incoerente, che vede la stessa persona, come Direttore dell’Agenzia delle Entrate, proporre le normative, e come Presidente Equitalia, applicare le stesse disposizioni, è assolutamente inaccettabile.
CODICI: LO CHIEDIAMO AL NUOVO GOVERNO VENGA RIMOSSO ATTILIO BEFERA

dal sito www.codici.org
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TROPPA BUROCRAZIA E POCHI INVESTIMENTI. ITALIA BOCCIATA DALLA UE

La burocrazia danneggia e frena la crescita dell’Italia , rallenta i processi produttivi ma questa volta è la Ue che boccia l’Italia.
Secondo la Ue nel nostro Paese non ci sono investimenti adeguati nell’hi-tec e lo sviluppo sarebbe frenato dalle lungaggini del sistema. Per comprendere al meglio la condizione dell’Italia può venire in aiuto il parametro Tfp,Total factor productivity che valuta i fattori di produttività di un paese. Per la Ue l’Italia non supera nemmeno l’esame del sistema di tassazione.
“C’è la prova che tasse più alte sulle aziende possono ridurre l’imprenditorialità e l’attività di ricerca e sviluppo sfociando in un impatto negativo sul Tfp dell’1%.
Infine i Paesi che spendono nella ricerca e nello sviluppo meno tendono ad esibire più tassi di crescita nel loro Tfp. Quelli che hanno speso meno come l’Italia hanno avuto un minore tasso media di crescita durante il periodo che ha preceduto la crisi.
Immagine dal sito www.si.24.it
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UCRAINA, NUOVE SANZIONI ALLA RUSSIA: NEL MIRINO IL CAPO DI ROSNEFT
Misure contro sette cittadini russi e 17 aziende. Replica del Cremlino: gli Usa hanno perso contatto con la realtà. Obama ha spiegato che la mossa è una risposta al “continuo intervento illegale della Russia in Ucraina”. Tra le persone finite nel mirino della Casa Bianca ci sarebbero Igor Sechin capo del gigante petrolifero Rosneft e il deputato Pushkov. Dura la replica del Cremlino: ”la Casa Bianca ha perso il contatto con la realtà” ”Ogni parola usata per dare motivazione delle decisioni prese mostra che gli Usa hanno perso il contatto con la realtà e che stanno portando a una escalation della crisi”. Le sanzioni Usa contro la Russia non rimarranno senza risposta e la risposta sarà dolorosa per la Casa Bianca. Risponderemo naturalmente. Abbiamo la capacità per una risposta cosi come una serie di misure che verranno utilizzate.
Immagine dal sito www.qn.quotidiano.net
UCRAINA, NUOVE SANZIONI ALLA RUSSIA: NEL MIRINO IL CAPO DI ROSNEFT
Immagine dal sito www.qn.quotidiano.net
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EGITTO, PENA DI MORTE PER CIRCA 700 FRATELLI MUSULMANI

Immagine dal sito www.ansa.it
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PADRE DALL’OGLIO IN MANO AI QAEDISTI

“Noi non abbiamo notizie di Paolo da mesi” ha commentato la sorella di Dall’Oglio: ”ho letto anch’io questa news, ma confermo che noi non abbiamo notizie”. Intanto le elezioni presidenziali in Siria si terranno il 3 giugno prossimo. Il Presidente Assad punta al terzo mandato. Il gruppo “Amici” della Siria ha definito le elezioni “una buffonata”.
In Siria il conflitto civile è ormai in corso da quattro anni. Sono morti negli scontri 150 mila persone ed oltre un terzo della popolazione è stata costretta a fuggire abbandonando le proprie case.
Immagine dal sito www.repubblica.it