“Illuminiamo il futuro”

L’Onlus Save the Children si occupa di programmi comunitari, degli sbarchi dei minori emigranti, di centri di accoglienza nelle città, e normalmente di progetti di emergenza internazionali , il Presidente Claudio Tesauro ha affermato che un milione di bambini e adolescenti italiani sono colpiti da una povertà economica estrema, mentre 3milionie500mila sono a rischio esclusione. Con l’aiuto di esperti Save the Children individua una povertà educativa che chiama deprivazione educativa, intendendo con questo la privazione ad apprendere, sperimentare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni . Lo studio è stato condotto su dati statistici relativi all’accessibilità e alla qualità dagli asili nido fino alla scuola secondaria , forniti dall’Istat, dall’ufficio statistico del Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca, su indagini dell’Istat sulle abitudini di vita degli italiani. Il comitato scientifico di Save the Children ha selezionato 14 indicatori ritenuti significativi per costruire il primo e sperimentale “Indice di Povertà Educativa-IPE”. Fra questi indicatori vi sono la copertura dei nidi e dei servizi integrativi pubblici; le classi a tempo pieno nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado; istituzioni scolastiche principali con servizio mensa; aule connesse a internet; Scuole con certificato di agibilità/abitabilità; dispersione scolastica; bambini che hanno visitato o sono andati a teatro, musei, mostre, monumenti o siti archeologici, concerti; bambini che praticano sport o che hanno letto libri. A questo studio si sovrappone poi un’indagine condotta su un campione di 200 adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Duemilioni di euro sono già stati investiti nei primi i centri situati in grandi città italiane, per ora Palermo, Catania, Gioiosa ionica (Rc), Bari, Genova.
Valerio Neri direttore della Onlus per l’Italia, parla di una differenza fra povertà economica e povertà educativa , che può esistere indipendentemente dalla povertà della famiglia. Nessuna regione italiana è in linea con gli obiettivi europei la copertura degli asili nido, che dovrebbe essere del 33% arriva a stento al 23% con l’Emilia e Romagna , mentre la Calabria è al 2,5%. La povertà educativa è l’impossibilità di dare espressione alle proprie capacità, non avere l’opportunità di praticare uno sport, accedere ad un museo, visitare un sito archeologico, andare al cinema. Altissimo il tasso di dispersione scolastica in Sicilia al 25,8% ma anche in Valle d’Aosta con il 19%. I ” punti luce” saranno centri gestiti in collaborazione con organizzazioni già esistenti e operanti come Mama Happy, CSI- Centro Sportivo Italiano di Catania, Associazione Don Milani Libera, UISP Unione italiana sport per tutti-Genova.
La povertà è un indicatore di sostenibilità sociale e oltre un certo tasso di disoccupazione, il sistema esplode. La povertà educativa pone una sfida alle competenze locali e regionali quando non aiuta a individuare percorsi adeguati per le persone o non promuove l’inclusione attiva degli immigrati. Fra quelli che chiamiamo stranieri, l’abbandono scolastico è del 50% mentre per gli altri è del 13%. In nessuna regione italiana sono rispettati gli obiettivi europei di copertura al 30% degli asili nido, usufruiscono del tempo pieno meno del 50% dei ragazzi, la metà degli edifici scolastici non hanno certificati di agibilità inutile dire l’enorme divario fra nord e sud.

Per saperne di più sulla campagna :www.savethechildren.it

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