Per un patto di solidarietà civica

 
Elaborazione Immagine di Carla Morselli

Con la vittoria del Partito democratico alle elezioni europee possiamo ritenere politicamente consolidata la guida di Matteo Renzi .
 

(dal sito www.oggi.it)
Una grande vittoria ( o forse rivincita ) personale dovuta a molti noti fattori, tra i quali: pochi fatti, molte promesse e non ultimi agli 80 euro in busta paga (assicurati per ora solo per il 2014) oltre alla pessima e quindi penalizzante campagna di comunicazione delle forze politiche concorrenti.
Due le grandi conseguenze: Renzi dovrà passare al “concreto” , mettendo da parte “ le supercazzole” e le goliardie da“Amici miei” e garantire assieme al Capo dello Stato e ai partiti la regola democratica di un governo e di una opposizione, oggi praticamente sparita ( Lega a parte ) e i rischi di ritrovarci in derive estreme di protesta sono molti se si considerano le realtà politiche euroscettiche che in Europa aggregano sempre più.
Se questo risultato rappresenta per Renzi un punto di partenza e quindi di stabilità, il cambiamento deve partire da subito , proprio perché ha distribuito speranze agli Italiani ma in sei mesi, se non le manterrà, andrà a tenere compagnia ai grandi parolai già visti, sperimentati e sofferti dagli Italiani.
Cominci a mettere i paletti con l’India e a riportarci i Nostri Marò mandando a casa buona parte di diplomatici imboscati e incompetenti e porti a compimento la legge elettorale tanto per fare degli esempi.
Renzi dovrà affrancarsi da taluni imprenditori, finanzieri, banchieri e da "consigliori residenti in Quirinale" e dalle  sue smanie di "giovanilismo invecchiato" per proporre al Popolo italiano un "patto di solidarietà civica" che passi attraverso la responsabilizzazione consapevole  dei cittadini.
Qualche utile indicazione potrebbe essere la determinazione di lavoratori con anzianità adeguata di lasciare il proprio posto  in favore di giovani; rimodulare le tasse per nuove attività aziendali tra giovani e donne; rivedere le "partite iva" per i giovani professionisti; chiamare fresche risorse a controllare le evasioni continue di Sindacati e realtà della Chiesa non sociali ma commerciali, verificare territorialmente gli abusi di banche e finanziarie nei confronti del cittadino e tanto altro.
Verificare tali situazioni significherà creare giovani preparati a scovare sacche di evasione senza spirito poliziesco o di rivalsa di classe.
Oggi le responsabilità del governo si sono moltiplicate all’infinito, ma sono d’accordo con Gianfranco Pasquino quando scrive: ”il Presidente del Consiglio non deve sentire nessuna urgenza. La fretta è una pessima consigliera di cui il Presidente Renzi può facilmente fare a meno. Ha il consenso politico e il tempo necessario per progettare cambiamenti di lunga durata“ e soprattutto quando sottolinea che sicuramente il trionfo storico del Pd è merito di Napolitano “che vince quasi sempre”.
 
Non sono d’accordo con Pasquino sui tempi perché non siamo mai usciti dalla crisi economica e la fame si fa sentire sempre più! La stessa imminente scadenza della guida italiana dell’Unione Europea sarà un grande banco di prova per il nostro Paese anche verso di noi.
Ormai le ricette del buon governo non esistono, tuttavia alcuni valori e talune prudenze vanno adottate.
Il continuo scagliarsi indiscriminato di Renzi verso la burocrazia , in senso lato, è un errore!
Mai , come in questa , abbiamo bisogno di certezze e la maggior parte dei Funzionari dello Stato rappresenta una irrinunciabile risorsa per la crescita democratica del Paese.
Occorre individuare quella sana continuità valoriale di un certa dirigenza statale corretta e preparata, valorizzarla nell’azione di controllo per una sana gestione della macchina dello Stato senza confonderla nel nodo gordiano di burocrazie create ad arte per sconquassare lo Stato e depredarlo.
Occorrerà ripensare a quelle burocrazie barocche nate in seguito alla creazione delle Regioni, proliferate con la legge sui Sindaci : si fa pressante un urgente riordino dei poteri degli organi territoriali perché proliferano incessantemente sacche occulte di spreco e malaffare.
Sono stati creati “city manager “e segretari generali, ruoli ricoperti da persone senza requisiti .
Perché non tornare semplicemente ai segretari comunali e generali delle regioni, riconosciuti in un albo ufficiale convalidato dalle istituzioni competenti, senza far rivestire quei ruoli da politici trombati, sindacalisti e altre inaspettati esemplari di razze incollocabili in cerca solo di lauti compensi ai danni dei cittadini, aumentando solo lambiccose complicazioni e criminalità.
Renzi finalmente può dare alla sinistra italiana quella veste di credibilità popolare e di allegria, mai recepite da chiunque ( perché quando si parla di sinistra lo si fa in termini “proBBBlematici “come direbbe Verdone), abituati ad un immagine polverosa di “eskimi e sagre di feste dell’unità con porchetta con le mosiche di Guccini e degli Intillimani e con le proiezioni di Ecce bombo” di Nanni Moretti.
Come direbbe Renzi : “signori miei! I tempi sono cambiati… !
Si, i tempi sono proprio cambiati : sono ormai un triste ricordo le bandane di Berlusconi , i baffetti di D’Alema a Palazzo Chigi , gli “I care e i ma anche no ” di Veltroni, le inconcludenti arie bocconiane di Monti il pisanofrancoinglese finanziario con ”la r roulant” di Letta e i saltelli di dudù.
Speriamo che i tempi cambino in meglio e non sentire parlare di “incapienti” per non dire indigenti e job act per non parlare di misure per la creazione di posti di lavoro. Dai Renzi, se porterà l’Italia fuori dal pantano chiederemo di farla “santo subito”, intanto realizzi quanto ha promesso, grazie

Elaborazione Immagine di Carla Morselli

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