Gli eventi culturali. Mostre ed eventi in Italia e nel mondo

Collezione Umberto Boccioni
Giovedì 10 luglio 2014, ore 18.00, a Cosenza, Palazzo Arnone, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria inaugura la Collezione Umberto Boccioni, a cura di Fabio De Chirico.
La presentazione al pubblico della nuova ala espositiva della Galleria Nazionale di Cosenza dedicata all’opera grafica del maestro futurista vedrà la partecipazione di Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria; Luciano Garella, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone; Nella Mari, storico dell’arte Soprintendenza BSAE della Calabria; Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura e Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza. Modera Gemma-Anais Principe.
Nell’occasione sarà presentata la scultura Forme uniche della continuità nello spazio, donazione di Roberto Bilotti alla Galleria Nazionale di Cosenza.
La collezione grafica di Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882 – Sorte 1916) si compone di un nutrito gruppo di disegni e di incisioni e documenta l’intera evoluzione artistica di Boccioni, dalla fase prefuturista alla maturità.
Del maestro calabrese, esponente di rilievo del futurismo e dell’arte italiana del primo Novecento, si possono ammirare disegni eseguiti a matita, penna, china, pastelli colorati, acquerelli, nonchè incisioni ad acquaforte e a punta secca. Le opere sono state acquisite al patrimonio dello Stato e destinate alla Galleria Nazionale di Cosenza nel 1996 e provengono dalla galleria privata di Lydia Winston Malbin, importante collezionista americana. Il nucleo più rappresentativo è costituito da studi anatomici e di figure, di paesaggi ed architetture. Tra i pezzi più interessanti Gisella, puntasecca del 1907; l’acquaforte La madre con l’uncinetto; gli studi per Contadini al lavoro e Campagna lombarda; i disegni preparatori per il dipinto La risata nonchè il pastello su cartoncino raffigurante Gisella della collezione d’arte di Banca Carime e in comodato d’uso presso la Galleria Nazionale di Cosenza.

Collezione Umberto Boccioni
Cosenza – Palazzo Arnone
Giovedì 10 luglio 2014 – ore 18.00

Inaugurazione

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria: Francesco Prosperetti
Cura: Fabio De Chirico
Coordinamento scientifico e organizzativo: Nella Mari
Ufficio stampa: Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail: sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it

"SIMBOLI VIVI. Il potere delle immagini nelle ceramiche preistoriche del Pakistan"
La mostra “Simboli vivi” espone per la prima volta in Italia un cospicuo gruppo di vasi in terracotta dipinta, di periodo protostorico, provenienti in gran parte dal Beluchistan pakistano (Pakistan sud-occidentale). Tali manufatti, illegalmente trafugati dal Pakistan, furono sequestrati nel 2005 in Italia dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo di Monza e restituiti due anni più tardi alla Repubblica Islamica del Pakistan, in virtù del comune impegno nella lotta al commercio clandestino dei beni culturali. Alle ceramiche saranno affiancati oggetti di vita quotidiana in metallo, terracotta e pietra e fili di perle in pietre semipreziose, conservati nel Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ e appartenenti allo stesso ambito culturale e cronologico.
La mostra, organizzata dal Museo Nazionale d’Arte Orientale in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Islamica del Pakistan, e con il contributo di Eural Gnutti s.p.a. (Brescia), è una preziosa occasione per conoscere le civiltà che si avvicendarono nel Pakistan.
Raffinate civiltà si sono infatti qui susseguite a partire dal V/IV millennio a.C.: da una relativa uniformità culturale alla fine del Neolitico, il Pakistan passa, tra la metà del IV e il III millennio a.C., ad una differenziazione regionale che è rivelata soprattutto dai diversi stili della ceramica dipinta e che documenta lo sviluppo di culture preurbane e poi urbane, come quelle, dette di Nal e di Kulli dal nome dei siti dove sono state ritrovate, rappresentate dal gruppo di vasi esposti nella mostra, e come la più nota Civiltà della Valle dell’Indo (2600-1900 a.C. ca).
Nel mondo delle prime città della Valle dell’Indo, la costruzione di un nuovo tipo di società richiese, tra le altre cose, l’elaborazione di una serie di simboli religiosi e sociali al tempo stesso, quali la foglia dell’albero di pipal, il pesce, lo zebù, lo stambecco, la tigre, l’unicorno, alcuni motivi geometrici, come la croce o la scala. Difficili da decifrare ma affascinanti, questi simboli si sono perpetuati nei millenni, mantenendo parte dei significati originali e assumendone di nuovi, in un cangiante gioco di specchi nel quale possiamo ricercare frammenti della nostra stessa identità. I motivi decorativi, animali e vegetali, geometrici, dipinti sulla superficie dei vasi illustrano una simbologia di ambito centro-asiatico e del sub-continente indiano, estranea alla nostra cultura occidentale, sebbene alcuni elementi simbolici, come suggerito dal percorso della mostra, si siano radicati anche nella nostra cultura.
www.simbolivivi.beniculturali.it

Roma, Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’
dal 25 Giugno 2014 al 21 Settembre 2014

IL METAFORMISMO
Dart è lieta di ospitare nei prestigiosi spazi espositivi del Chiostro del Bramante la Rassegna del Metaformismo, che presenta 60 opere di arte Contemporanea Italiana, nella specialità pittorica e plastica, con un catalogo edito dall’Editoriale Giorgio Mondadori.
ILMETAFORMISMO ©2010 – è un codice di lettura che propone di interpretare i messaggi artistici dell’astrattismo contemporaneo attraverso le forme espressive che lo caratterizzano: sinora si è sempre confuso il concetto di figura con quello di forma, sostiene Giulia Sillato. Il fatto che nell’arte astratta non ci siano figure non vuol dire che non ci sono forme e saranno proprio queste, una volta individuate e riconosciute, a guidare l’osservatore nella giungla di segni e colori che l’ha sempre resa incomprensibile. Dal 2010, anno in cui dopo un lungo periodo di verifica viene definitivamente formulata la teoria del Metaformismo, il nuovo titolo si affianca a quello del consolidato ciclo itinerante “L’arte Contemporanea nelle antiche dimore”, a sua volta Copyrith del 1994.
GLI ARTISTI – provenienti da ogni regione d’Italia, hanno già raggiunto da tempo livelli riconosciuti di vera professionalità artistica. Di seguito l’elenco dei partecipanti in ordine alfabetico: Gennaro Barci, Pietra Barrasso, Emilio Belotti, Natalia Berselli, Martino Brivio, Fabio Cicuto, Adriana Collovati, Rosetta D’Alessandro, Daniele Bruno, Enzo Devastato, Emanuela Franchin, Massimo Fumanti, Dino Maccini, Saverio Magno, Pier Domenico Magri, Claudio Massimi, Carmine Mastronicola, Fiamma Morelli, Chiara Müller, Salvo Nicotra, Rita Paola, Osvalda Pucci, Carla Rigato, Maurizio Rinaudo, Rosa Spina, Fedora Spinelli, Alessandro Trani, Marco Tulipani.

L’IDEATRICE E CURATRICE – Giulia Sillato, storico dell’arte di scuola longhiana, dopo trent’anni di docenza di storia dell’arte in Accademie e Istituti artistici di Verona, oggi fa parte del Comitato Scientifico del Catalogo dell’Arte Moderna dell’Editoriale Giorgio Mondadori ed è Presidente di Artis Recensio Associazione per la Divulgazione e il Sostegno del Patrimonio Artistico Nazionale. Al suo attivo, vent’anni di eventi esclusivi celebrati nei siti museali più importanti d’Italia con correlate pubblicazioni catalografiche.

Roma, Chiostro del Bramante
dal 19 giugno 2014 al 20 Luglio 2014


NOTTI D’ESTATE A CASTEL SANT’ANGELO
Torna anche quest’anno il consueto appuntamento Notti d’estate a Castel Sant’Angelo promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, guidata da Daniela Porro.
La manifestazione, giunta alla IV edizione, apre a romani e turisti le porte del monumento per godere nelle serate d’estate di concerti e visite guidate.
Da martedì 1 luglio al 7 settembre si apriranno eccezionalmente al pubblico il Passetto di Borgo, un lungo e suggestivo camminamento di circa 800 m che collega il Castello ai Palazzi Vaticani, ricavato sulle mura che delimitavano la città leonina; le Prigioni storiche, anguste e buie celle che furono usate come prigioni dal Rinascimento sino all’Ottocento e dove furono rinchiusi Papa Paolo III Farnese, l’umanista Pomponio Leto, Benvenuto Cellini, Giuseppe Balsamo, meglio noto come Cagliostro; la Stufetta di Clemente VII, un vero gioiello architettonico della prima metà del Cinquecento, sala da bagno dei Pontefici, uno dei rarissimi esempi di bagno rinascimentale. Da quest’anno sarà visitabile anche le Mole, il mulino risalente al tardo Cinquecento per la guarnigione di Castello. Ogni sera visite guidate illustreranno l’usuale percorso, arricchito anche dal punto ristoro nel Giretto coperto di Alessandro VII.
Notti d’estate a Castel Sant’Angelo propone, inoltre, un intenso programma di 40 concerti di musica classica e jazz che coinvolgerà oltre 100 musicisti: artisti di primissimo piano – Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Gabriele Mirabassi, Alessandro Carbonare e il Quartetto Bernini – si alterneranno con numerosi giovani ed affermati talenti, tra i quali Paolo Taballione, Tilly Cernitore, Enrico Zanisi, Mattia Cigalini.
Ingresso Notti d’estate a Castel Sant’Angelo euro 10,00
visite guidate notturne comprese nel biglietto d’ingresso


Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo SANT’ANGELO
dal 01 Luglio 2014 al 07 Settembre 2014


COSE, UOMINI E PAESAGGI DEL MONDO ANTICO

Nuovo ciclo di conferenze estive organizzate presso il Castello di Santa Severa, si comincia con la preistoria con un interessante intervento del Prof. Italo Biddittu intitolato “La mano e lo strumento: l’evoluzione della tecnologia nel Paleolitico”.

WEB&INFO:
Museo del Mare e della Navigazione Antica

Direttore scientifico Dott. Flavio Enei, archeologo

Castello di Santa Severa, Via del Castello (Aurelia ss1 km 52,600) 00050 Santa Severa (RM)

Centro Visite 0766-570209, Direzione 0766-570077

E mail: fenei@comune.santamarinella.rm.it

WEB: www.museosantasevera.org


Santa Marinella, Castello di Santa Severa
dal 04 Luglio 2014 al 27 Settembre 2014


Romagna Liberty 

La mostra “ROMAGNA LIBERTY. Ville e opere d’arte Liberty in Romagna tra Otto e Novecento” è in viale Ceccarini a Riccione dal 5 aprile al 31 luglio 2014. Presentata dalla Fondazione Fontanesi Cicchetti Pantaleoni Onlus per annoverare l’anno del Liberty ricco di manifestazioni culturali legate al tema.
L’esposizione, a cura di Andrea Speziali, studioso specializzato nello stile artistico conosciuto come “Art Nouveau”, si sviluppa a partire dal 5 aprile attraverso una mostra documentaria che raccoglie capolavori architettonici e d’arte Liberty in Romagna, ospitata alla Galleria d’Arte Montparnasse.
Il percorso espositivo dell’appuntamento riccionese è caratterizzato dalla presentazione al pubblico di suggestive immagini d’epoca e moderne, di documenti storici quali cartoline, manifesti e depliant originali, riguardanti principalmente l’architettura romagnola tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 in località balneari come Cattolica, Riccione, Rimini, Viserba, Cesenatico, Cervia, Milano Marittima e Comacchio fino a città dell’entroterra come Cesena, Forlì e Faenza.
La mostra ‘‘Romagna Liberty’’ si preannuncia come un viaggio a ritroso nel tempo, capace di fare rivivere, tramite immagini ed importante documentazione, l’epoca dorata che trasmise il suo ottimismo anche in architettura, che ha visto nascere il turismo in riviera e che ha lasciato edifici di inconfondibile eleganza nelle città.
L’esposizione si sviluppa su quattro percorsi suddivisi per aree: Provincia di Rimini, Provincia di Forlì-Cesena, Provincia di Ravenna e una sezione dedicata ai grandi capolavori del Liberty a Bologna e provincia, dove Imola, che fece parte della Romagna agli inizi del ‘900, presenta diversi fabbricati Liberty.
Tra i documenti esposti si segnalano i progetti di edifici disegnati da importanti architetti dell’epoca, come il dalmata, attivissimo in Romagna, Mario Mirko Vucetich (1898-1975), Matteo Focaccia (1900-1975), Paolo e Alberto Sironi, i fratelli Somazzi che progettarono il Grand Hotel Rimini, Leonida Emilio Rosetti, Arturo Prati, Regimo Mirri, Giuseppe Palanti, Roberto Franzoni, Rutillio Ceccolini, Francesco Matteucci, Domenico Baccarini, Achille Calzi, Achille Casanova, Fratelli Minardi, e altri autori meno noti.
E’ esposta un’opera di Gustav Klimt, uno tra i più noti artisti della corrente artistica Art Nouveau. L’opera olio su tela è un ritratto di Johanna Staude del 1916, esposto in mostra per rappresentare la Secessione Viennese in relazione al Liberty.
Romagna Liberty include una serie di conferenze dedicate al tema organizzate nella suggestiva "Terrazza Ceccarini" (sopra la galleria d’arte dove si tiene la mostra) dove gli autori delle proprie pubblicazioni e oratori possono presentare le loro opere e conferenze sul tema delle avanguardie del ‘900. È previsto anche un itinerario aperto a tutti: ‘’Romagna Liberty in bicicletta’’ organizzato dall’associazione riminese Pedalando e Camminando dove con la propria bici è possibile visitare interni e esterni delle ville storiche in Romagna.
Romagna Liberty, con il patrocinio della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, è realizzata in collaborazione con la grande mostra "LIBERTY. Uno stile per l’Italia moderna" (visitabile presso i Musei San Domenico di Forlì fino al 15 giugno 2014) e con l’Archivio di Stato Rimini (MiBACT) per ampliare il tema dell’architettura Liberty in Romagna.

ROMAGNA LIBERTY
Galleria d’arte Montparnasse
Viale Ceccarini, 19 Riccione (RN) 47838
dal 05 Aprile 2014 al 31 Luglio 2014





La Nuova Moda tra ‘500 e ‘600
Dall’8 maggio al 19 ottobre 2014 Villa d’Este a Tivoli ospiterà la mostra “La nuova moda tra ’500 e ‘600”. Promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e realizzata dalla De Luca Editori d’Arte, l’esposizione sarà inaugurata il 7 maggio, alle ore 17,30, alla presenza del Prof. Roberto Valeriani, curatore della mostra, del Soprintendente Giorgio Palandri e del Direttore di Villa d’Este Marina Cogotti. Interverrà il Direttore Regionale Federica Galloni.
La mostra, che vede esposti una ventina di dipinti ed altrettanti abiti, oltre ad una ricca selezione di stoffe e tessuti cinquecenteschi e seicenteschi, vuole raccontare l’evoluzione della moda e del costume in Europa dagli inizi del Cinquecento fino al secolo successivo. L’obiettivo della mostra è quello di offrire una panoramica sulla moda tra il ‘500 e il ‘600 attraverso il dialogo fra i dipinti, in cui sono rappresentati gli abiti, ed una selezione di costumi di scena contemporanei provenienti dalla Sartoria Farani, ideati e realizzati per le più importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche.
Alle soglie del Cinquecento la moda degli abiti di corte e con essi anche quelli di uso più comune, muta quasi completamente il suo aspetto: il taglio dei vestiti sembra divenire più confortevole e allo stesso tempo più spettacolare, mettendo in risalto alcune caratteristiche fisiche. Nei vestiti femminili viene accentuata l’altezza del busto diversamente da quanto avveniva in passato, quando il corpetto era marcato all’altezza del seno; le gonne e le maniche sono rigonfie e voluminose ma lasciano ben visibili collo e spalle. Per l’uomo si concepiscono invece vestiti dai tagli più attillati e articolati, abbandonando la consuetudine di utilizzare sopravvesti ampie e panneggiate.
Come spiega Luigi Piccolo nel suo saggio: “Per raccontare l’evoluzione della moda e del costume in Europa dagli inizi del Cinquecento al secolo successivo possiamo tracciare tre momenti ben definiti. Il primo è caratterizzato dal Rinascimento italiano, il secolo che esalta la bellezza, la cultura e l’armonia, regole vigenti nelle corti italiane, nelle quali si formano futuri papi, cavalieri di ventura e principi. (..)
La seconda parte del Cinquecento inizia con l’avvento della Controriforma, il Concilio di Trento detta nuove regole e di conseguenza anche l’abito diventa austero e molto meno appariscente.
Nella terza fase, con l’avvento del Seicento, inizia lento, ma inesorabile, il declino dell’Italia e della sua egemonia sulla moda. (…) nei ritratti del seicento i nobili vestono alla francese o alla spagnola, la moda italiana è ormai un lontano ricordo.”
La selezione delle opere pittoriche presenti in mostra include alcuni ritratti provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, tra cui quelle della Galleria Estense e del Museo Civico di Modena, dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, del Castello Odescalchi di Bracciano e di Palazzo Chigi in Ariccia. Tra i ritratti presenti in mostra si sottolineano le opere di Sante Peranda, Lavinia Fontana, Luca Ferrari e Giovanni Maria Morandi.
I dipinti, tra cui quelli del Museo Nazionale di Palazzo Venezia e della Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini a Roma e del Museo di Palazzo Ducale a Mantova, abbracciano un arco temporale cha parte dalla fine del Cinquecento e giunge fino alla seconda metà del secolo successivo e ritraggono sia figure maschili che femminili, esemplificando perfettamente il valore rappresentativo dell’abito che all’epoca ha una visibilità diversa e più ampia di quanto non avvenisse in precedenza.
Accanto ai ritratti si potranno ammirare alcune scene di genere, come la vivace rappresentazione di gentiluomini romani sulle pendici del Gianicolo, proveniente dal Museo di Roma.
Oltre ai dipinti sono esposti diversi costumi di scena, realizzati dai maggiori disegnatori italiani per il cinema, il piccolo schermo e il teatro lirico: a partire dalle serie televisive de I Borgia e del memorabile Leonardo di Castellani fino a recenti pellicole o ai magnifici costumi di due diverse produzioni del verdiano Don Carlos. In occasione della mostra l’esperto di costume e ricostruzione storica, Luca Costigliolo ha ricreato, seguendo il modello del dipinto originale esposto a Villa d’Este, l’abito della regina Cristina di Svezia.
Completano la mostra una preziosa selezione di tessuti, merletti e galloni ricamati provenienti dal Museo Civico d’Arte di Modena ed un’ulteriore sezione dedicata ai testi dell’epoca che testimoniano la diffusione dei modelli tramite la stampa.
Il catalogo della mostra è realizzato da De Luca Editori d’Arte e comprende saggi di Dario Beccarini, Marco Fortini, Lorenzo Lorenzini, Luigi Piccolo, Francesco Solinas e Roberto Valeriani.

Tivoli, Villa D’Este
dal 08 Maggio 2014 al 19 Ottobre 2014


XI Giornta Europea "Musei a Cielo Aperto"- Domenica 1 Giugno 2014
Teatro, musica, video, incontri, passeggiate e mostre permanenti con ingresso libero per riscoprire tesori d’arte e memorie civiche.
La manifestazione è promossa dal Comune di Milano in collaborazione con ASCE (Association of Significant Cemeteries in Europe) con il patrocinio della Commissione Europea.
In questa occasione il Cimitero Monumentale di Milano invita cittadini e turisti a scoprire i suoi tesori, distribuiti su una superficie di 245mila mq. partecipando gratuitamente a mostre, passeggiate itineranti, spettacoli teatrali, letture e musica.
La manifestazione, svolta ogni anno nella 1^ domenica del mese di Giugno, è giunta ormai alla sua XI edizione e si presenterà con un ricco programma per Domenica 1° Giugno 2014.
Gli eventi saranno distribuiti nell’arco della giornata dalle ore 9,30 alle ore 18,30; saranno presenti attori diplomati del Teatro Scuola Paolo Grassi e dell’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe; esibizioni della Milano Civica Scuola di Musica; esperti in restauro della Fonderia Artistica Battaglia e dell’Accademia di Belle Arti di Brera; oltre a passeggiate tematiche gratuite proposte dagli Amici del Monumentale.
Mostre permanenti di cui una fotografica allestita presso la Galleria G superiore ponente, l’altra dedicata a "Monumenta Milano Architettura Edicole" con i bozzetti realizzati dagli studenti del Politecnico di Milano.



77° FESTIVAL DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
Il cartellone include quattro opere: si inaugura con «Tristano e Isotta» di Wagner, diretto da Zubin Mehta, con quattro repliche (30 aprile, 4, 7, 11 maggio) al Teatro Comunale.
Il 18 e il 20 maggio, all’OF (nome scelto, ha spiegato Bianchi, perché pare che ‘opera’ sia il termine chiave più usato da chi cerca in rete i programmi dei teatri con programmazione musicale), si ascolterà in forma di concerto «Roberto Devereux» di Donizetti.
L’inaugurazione del nuovo teatro (che in realtà è la terza, dopo quelle del 21 dicembre 2011 e del 24 novembre 2012) avverrà il 10 maggio, con una serata di gala che vedrà protagonista il Maestro Mehta, chiamato a dirigere il quarto atto dell’Otello di Verdi (con video-proiezioni; voci principali Gregory Kunde e Maria Agresta) e il primo atto della Tosca di Puccini, in forma scenica (primo esperimento sul nuovo palco; le voci saranno quelle del soprano Fiorenza Cedolins e del tenore Marco Berti). Il concerto sarà intervallato da due balletti: «After the rain» di Wheeldon con l’étoile rediviva Alessandra Ferri e un ballerino del NYCB, e «La Valse», coreografia di Davide Bombana su musica di Ravel.
Le altre opere saranno «L’amore delle tre melarance» di Prokof’ev, diretta da Juraj Val?uha (1, 3, 5, 7 giugno) e «Orfeo e Euridice» di Gluck, diretta da Federico Maria Sardelli (8, 10, 14, 15 giugno).
CONCERTI
Tra i concerti, il clou è rappresentato dal ritorno, il 24 giugno, dei Berliner Philarmoniker, diretti da Gustavo Dudamel, che suoneranno nel nuovo teatro, dove si terranno tutti i concerti principali, mentre per le opere sarà utilizzato ancora il vecchio Comunale.
Sono in arrivo anche l’Orchestre Philarmonique di Montecarlo il 17 maggio e la Filarmonica di San Pietroburgo l’11 giugno, mentre l’orchestra e coro del Maggio Musicale si esibiranno il 21 giugno, diretti da Juraj Val?uha, e per la chiusura del Festival il 4 luglio, diretti da Daniele Gatti.
Il 24 maggio sarà la volta di Uto Ughi, nel recital «Quel diavolo di un trillo». Altro recital da segnalare è quello del basso ucraino Vitalij Kowaljow, che si esibirà nella più raccolta cornice del Teatro Goldoni. Qui si svolgeranno anche altri concerti, come quello del Contempoartensemble il 19 maggio.
DANZA
Per la danza, ci saranno la «Carmen» (19 giugno) con le coreografie di Davide Bombana, nuovo direttore di Maggio Danza (affidato a una società terza, ma sempre attivo stabilmente per il Maggio), e due spettacoli in collaborazione con Fabbrica Europa: Firenze City Contemporary Dance Company – Hong Kong, «As if to nothing», in prima europea (27-28 giugno) e «Singspiele» della coppia Maguy Marin – David Mambouch, in prima mondiale (16-17 maggio).
Altre collaborazioni saranno quella con gli “Amici della musica”, che porteranno sul palco il pianista Christyan Zimerman (23 maggio), e con la manifestazione «O Flos colende» organizzata dall’Opera del Duomo, per il concerto del Coro del Maggio nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore (12 giugno, ingresso libero).
Per la stagione estiva, sono previsti spettacoli nella “cavea” (cioè nella terrazza sopra il teatro), tra cui «Viva la mamma», titolo con cui è stata ribattezzata in tempi moderni la farsa in un atto «Le convenienze ed inconvenienze teatrali» di Donizetti (direttore Fabrizio Maria Carminati, regia Andrea Cigni, 15, 17, 18, 21, 22 luglio) e un balletto (26, 28, 29, 30 luglio).
Dal primo settembre, annuncia Bianchi, tutti gli spettacoli saranno nel nuovo teatro, che, assicura Nardella, non chiuderà più.
E’ online il nuovo sito del Maggio dove è possibile consultare il programma completo del Festival e acquistare i biglietti. 

Firenze, Teatri: Opera di Firenze, Teatro Comunale e Teatro Goldoni
dal 30 Aprile 2014 al 04 Luglio 2014
Leonardo da Vinci: Vorbild Natur – Zeichnungen und Modelle
Si tratta della prima grande mostra temporanea basata sulla più importante collezione storica dei modelli di Leonardo del Museo della Scienza, che viene ospitata dai principali musei scientifici internazionali.

Monaco di Baviera – Deutsches Museum Sonderausstellungsraum 1 Obergeschoss

E’ la prima volta che il Museo è presente in Germania con 40 modelli storici della sua collezione, la più grande al mondo di macchine di Leonardo, uniti a postazioni interattive e multimediali sono il filo conduttore che consente di esplorare l’evoluzione della carriera di Leonardo ingegnere e interprete della natura.
Curiosità, desiderio di apprendimento, osservazione della natura, pensiero flessibile e trasversale hanno permesso a Leonardo di indagare l’universo e le sue leggi.

Per info dettagliate sugli orari e costi:

www.deutschesmuseum.de/verkehrszentrum/information/preislisten/eintrittspreise/

Monaco di Baviera, Deutsches Museum, Sonderausstellungsraum 1 Obergeschoss
dal 11 Ottobre 2013 al 03 Agosto 2014



dal sito www.nga.gov

Degas/Cassatt

May 11 – October 5, 2014
West Building, Main Floor
Overview: From the moment the American Mary Cassatt (1844–1926) made her debut in 1879 with the group of artists known as the impressionists, her name has been linked with that of the Frenchman Edgar Degas (1834–1917). Cassatt stated that her first encounter with Degas’s art “changed my life,” while Degas, upon seeing Cassatt’s art for the first time, reputedly remarked, “there is someone who feels as I do.” It was this shared sensibility as much as Cassatt’s extraordinary talent that drew Degas’s attention.
The affinity between the two artists is undeniable. Both were realists who drew their inspiration from the human figure and the depiction of modern life, while they eschewed landscape almost entirely.
 Both were highly educated, known for their intelligence and wit, and from well-to-do banking families. They were peers, moving in the same social and intellectual circles. Cassatt, who had settled in Paris in 1874, first met Degas in 1877 when he invited her to participate with the impressionists at their next exhibition. Over the next decade, the two artists engaged in an intense dialogue, turning to each other for advice and challenging each other to experiment with materials and techniques. Both made printmaking an important aspect of their careers and for a time collaborated on their endeavors. Their admiration and support for each other endured long after their art began to head in different directions: Degas continued to acquire Cassatt’s work, while she promoted his to collectors back in the United States. They remained devoted friends for forty years, until Degas’s death.
Image: Mary Cassatt, Little Girl in a Blue Armchair, 1878, oil on canvas, National Gallery of Art, Collection of Mr. and Mrs. Paul Mellon

Organization: Organized by the National Gallery of Art, Washington

Sponsors: The exhibition is made possible by a generous grant from Booz Allen Hamilton Inc. in celebration of its 100th Anniversary.

The Robert and Mercedes Eichholz Foundation is the foundation sponsor.

The exhibition is supported by an indemnity from the Federal Council on the Arts and the Humanities.

dal sito www.louvre.fr

Les nouvelles salles du département des Objets d’art
De Louis XIV à Louis XVI, un art de vivre à la française

Evénement
Les collections du département des Objets d’art offrent un large panorama de la décoration intérieure, de la production des grandes manufactures, de l’artisanat et du commerce d’art, principalement français, du règne de Louis XIV à la Révolution.
Constituées de boiseries et de décors peints, de tapisseries, de meubles d’ébénisterie, de bronzes d’ameublement, de marbres, d’orfèvrerie et de bijouterie, d’instruments scientifiques, de faïences et de porcelaines européennes, ces collections principalement d’origine royale et princière possèdent un caractère remarquable.
Le nouveau parcours, présentant plus de deux mille objets, a vocation à éclairer aussi bien l’histoire des techniques que celle des styles, à présenter les grandes résidences et les principales personnalités du temps : artisans, artistes ou commanditaires.
Le circuit est divisé en trois grandes séquences chronologiques et
stylistiques :
– 1660-1725 : règne personnel de Louis XIV et la Régence
– 1725-1755 : épanouissement du style rocaille
– 1755-1790 : retour au classicisme et règne de Louis XVI.
Une attention particulière a été portée à l’aménagement de period rooms, afin de rendre perceptible et compréhensible cet art de vivre luxueux. Ce principe muséographique, adopté dès le XIXe siècle par certains musées historiques, permet de restituer les plus belles inventions des décorateurs et maîtres-artisans dans leur environnement naturel, comme les salons et bibliothèque de l’hôtel de Villemaré, le grand salon du château d’Abondant et la chambre de parade de l’hôtel de Chevreuse.
 

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