Italia nel pallone (e non solo nel calcio)

Raccolgo e metto in fila le mie note, scritte alla rinfusa prima e durante il mondiale di calcio, sperando che il Direttore Gerace le pubblichi prima della partita Italia Uruguay.
Il CT Prandelli mi ricorda un po’ Bearzot che, nell’82, iniziò il mondiale azzeccandone poche; con una differenza: il suo predecessore aveva comunque indovinato le convocazioni, cosa che gli permise di modificare in corsa la squadra fino a vincere il mondiale.
E ciò spero sia un buon viatico per Prandelli.
Iniziamo quindi con le convocazioni: il CT porta in Brasile un solo terzino sinistro, De Sciglio; imbarca Cassano che, da tempo gioca a sinistra, di punta, stringendo spesso al centro; non porta una punta d’area come Toni, Gilardino o Destro ipotizzando probabilmente di far giocare la squadra stile Barcellona; lascia a casa Pepito Rossi che tanto sarebbe servito a questa Nazionale seguendo forse troppo i consigli dei medici; convoca il blocco della difesa Juve per poi farla giocare a 4 anziché a 3, come sono abituati; porta Abete che, a mio parere, potrebbe ben figurare solo in una squadra di serie B.
Vediamo poi le formazioni e i cambi. Evidentemente il nostro Mister presume che Balotelli sia una autentica punta, cosa che a mio avviso non è. Super Mario è un fenomeno se si applica e se riesce ad avere spazi, anche minimi; serve quindi qualcuno che porti via le marcature aprendogli corridoi. E Prandelli che fa? Non gli affianca nessuno.
Con l’Inghilterra gli va bene, ma notoriamente, gli albionici non sono granché. Ma mette Chiellini a sinistra creando un buco incredibile perché lo juventino non è più abituato a giocare in quel ruolo; oltre tutto l’età pesa. Mette Verratti in linea, davanti a Pirlo, intralciando spesso quest’ultimo; comunque Il ragazzo ha dinamismo e, pur non giocando nel suo ruolo (lui è un buon sostituto di Pirlo), dà peso al centrocampo. Il portiere Sirigu, che sostituisce Buffon infortunato, si comporta ottimamente. Con l’Inghilterra crea una fascia molto forte composta da Darmian e Candreva che crea scompigli.
Con il Costarica che fa? Disfa questa fascia, lascia la difesa a 4, rimette Buffon convalescente tra i pali, tiene Balotelli come sola punta, mette Motta al posto di Verratti, Abete a destra, Darmian a sinistra. Tutto un disastro: Buffon va spesso per farfalle, la difesa è imbarazzante, Motta e Abete arrancano, Candreva purtroppo è stanco e arranca pure lui non avendo Darmian a dargli una mano, ma Abete.
Preso il gol dai centramericani, Prandelli da i numeri. Fa entrare Cassano e lo fa giocare da trequartista, tra le linee, con il compito di servire Balotelli, alla Totti (ma allora perché lasciare a casa quest’ultimo?). Non è più il suo ruolo e si vede. E, purtroppo, se ne accorge anche Balotelli a cui Cassano non serve una palla decente.
Fa avanzare De Rossi, che è fortissimo davanti alla difesa, ma non è più capace di stare in mezzo al campo.
Poi mette dentro Cerci e Insigne. L’Italia gioca quindi con 4 punte o meglio, mezze punte. Ma insomma, caro Prandelli, se tu credi che si possa vincere con il solo Balotelli perché metti dentro Cassano, Cerci e Insigne? Chi passa loro la palla? Infatti, quante ne hanno toccate?
Fra poco si gioca Italia-Uruguay.
Mi auguro che i senatori Buffon, Pirlo, ecc. prendano in mano la situazione e impongano al loro CT di farli giocare come sanno, nei loro ruoli.
Mi auguro che Prandelli metta in formazione accanto a Balotelli Immobile o Cerci o Insigne.
Confido anche nella tradizione che vede i giocatori italiani tirare fuori gli attributi nelle partite chiave.
Sennò saranno guai perché i sudamericani potrebbero farci molto male!
Immagine dal sito www.qn.quotidiano.net

Post Comment