Guerre

di | 7 Ago 2014

E’ sempre più pericolosa se non esplosiva la situazione dell’Ucraina, che potrebbe degenerare in una vera e propria guerra guerreggiata con i ventimila soldati dell’esercito russo schierati al confine orientale. Come inevitabile, ai vari embarghi e restrizioni dell’Europa e degli Usa, Putin risponde con ritorsioni e l’embargo per tutti i prodotti cerealicoli ed alimentari provenienti dall’occidente. I diktat dei comunicati europei e i vari embarghi sempre più pesanti provocano inevitabilmente la risposta della Russia che sa di colpire interessi vitali per gli Stati europei. Lo stato di tensione e di potenziale belligeranza produce sempre come per le guerre vere e proprie, conseguenze negative per i popoli prima ancora che per gli Stati e gli eserciti. In verità anche la Nato ha espresso timori ed il clima complessivo è sempre più preoccupante.
L’Europa insomma è chiamata in causa e non basta battersi con ardore per il nome del "ministro degli esteri".
Un intellettuale e scrittore israeliano come Abraham Yehoshua, il cui figlio maschio quarantenne è appena rientrato da Gaza, ha ripetuto con appassionata energia che solo il riconoscimento dei due Stati, quello palestinese e quello israeliano, potranno finalmente dare pace e prosperità a tutta la regione. Con un paradosso, guardando dal terrazzino della sua casa il panorama di Tel Aviv, aggiungeva che anche i lavoratori di Hamas, così bravi nel costruire tunnel e camminamenti sotterranei, potrebbero essere utilmente impiegati in opere di pace per dotare finalmente Tel Aviv di una grande metropolitana. Indispensabile però dare spazio alla grande politica e non presumere che la potenza delle armi e la loro tecnologia sofisticata possa rappresentare una soluzione: sarebbe un peccato sprecare l’occasione di un interlocutore moderato come Abu Mazen, che ha intelligentemente sostenuto la mediazione dell’Egitto. Serve una politica di alto profilo che abbia la capacità di guardare al futuro. Più che ad Obama spetta però all’Europa assumersi questa responsabilità.
Immagini dal sito www.greenreport.it; www.esteri.it