
Nicola ZINGARETTI
Assessori della Giunta regionale del Lazio
presso il Tribunale di Roma
Daniele FRANCO
Ragioniere Generale dello Stato
Ministero Economia e Finanza
Procura Regionale della Corte dei Conti
Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio
Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Regione Lazio
Raffaele CANTONE
Autorità Nazionale Anticorruzione
OGGETTO: “Dieci anni di connivenza: scandali e burocrazia” articolo a firma Sergio Rizzo, pubblicato nella Cronaca di Roma de “Il Corriere della Sera” il 17 ottobre 2014.
Si è appreso dall’articolo in oggetto che la Giunta regionale ha scoperto che Raniero De Filippis è stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale con riferimento a numerose assunzioni attivate quale commissario liquidatore della Comunità Montana Gronde dei Monti Ausoni, che in tale veste aveva anche promosso dei concorsi, mai pubblicati, grazie ai quali avrebbero acquisito la qualifica dirigenziale numerosi dipendenti poi transitati nelle Aree Naturali Protette e poi nei ruoli della Giunta, e che, dopo anni di connivenza (la vicenda attraversa tre legislature), la Giunta Zingaretti avrebbe immediatamente provveduto a ripristinare la legittimità dell’azione amministrativa facendo “saltare” 15 dirigenti, retrocessi a semplici impiegati.
Purtroppo la storia non è proprio in tali termini:
a- i provvedimenti, mediaticamente annunciati, non risultano adottati e ancora nel mese di ottobre ben 19 “dirigenti” stanno svolgendo funzioni correlate ad una qualifica dirigenziale il cui possesso non è documentato, percependone il relativo corrispettivo;
b- ancora il 16 ottobre u.s. la Giunta regionale si è opposta in sede TAR, rappresentata dall’avv. Pellegrino, (pagato dal bilancio della Regione Lazio) alla istanza di questa sigla sindacale di pubblicare gli atti presupposti e correlati con i reclutamenti di tali “dirigenti” ( programmazione del fabbisogno, coperture finanziarie, procedure di acquisizione della qualifica dirigenziale, procedure di inserimento nei ruoli dirigenziali), pubblicazione prevista da norme nazionali e regionali ;
c- la Direzione alle Risorse Umane non ha neppure ha ritenuto di rispondere alla istanza con cui questa sigla sindacale ha chiesto di conoscere, ai sensi e nei termini di cui alla legge n. 241/90, tipologia e termini dei procedimenti attivati a seguito delle segnalazioni della Direr;
d- ancor oggi non risulta che tali “anomalie” siano state inserite nel quadro della verifica amministrativo – contabile effettuata presso la Regione Lazio dai due dirigenti dei Servizi Ispettivi del M.E.F., dott. Vito Tatò e dott. Luciano Cimbolini, “anomalie” loro segnalate insieme ad altre imprecisioni ed omissioni da parte di questa sigla sindacale con raccomandata A/R del 30 gennaio 2013, poi inoltrata con nota del 16 maggio 2013 al Presidente Zingaretti ed agli Assessori Ciminiello e Sartore. Nessuna di tali segnalazioni ha ricevuto riscontro né è stata tenuta in alcun conto ai fini della legittima costituzione ed utilizzo del fondo per la retribuzione di posizione e risultato della dirigenza.
e- neppure ancor oggi l’Amministrazione regionale ha provveduto al corretto computo della reppresentatività sindacale, nel quale sono stati ricompresi soggetti privi della qualifica dirigenziale;
f- quanto alla “sospensione” del dottor Raniero De Filippis, questa è intervenuta solo dopo l’arresto dello stesso, avvenuto mentre lo stesso rivestiva l’incarico di Direttore all’Ambiente, incarico conferitogli dalla Giunta Zingaretti su istruttoria non di burocrati ma del Segretario Generale (soggetto fiduciario e pertanto incompetente di gestione amministrativa, istruttoria che il Regolamento di Organizzazione affida al Responsabile del Ruolo) che non ha alcun titolo per intervenire in tali procedure.
g- non risulta che siano stati effettuati i controlli ai sensi delle normative per l’anticorruzione: infatti i direttori incaricati, in contrasto con quanto scritto nelle Deliberazioni di nomina, hanno sottoscritto immediatamente i contratti sulla base di una mera autocertificazione che non risulta verificata.
h- per quanto riguarda il De Filippis, lo stesso è stato incaricato nonostante fosse appena intervenuta una condanna per danno erariale da parte della corte dei conti. (Per situazioni analoghe gli impiegati di livello inferiore vengono lasciati a stipendio base senza neppure altri benefici contrattuali).
i- dopo l’ arresto in servizio del De Filippis non è intervenuta alcuna iniziativa a sanzionare chi ha prodotto l’istruttoria sulla cui base è stato affidato allo stesso un nuovo rilevante incarico (Direttore della Direzione Ambiente e Infrastrutture) che non teneva conto delle gravi “problematiche” dello stesso, ampliamente riportate dalla stampa.
l- inoltre il dottor De Filippis è stato sostituito, in esito ad analoghe procedure istruttorie (compiute sempre dal Segretario generale, soggetto fiduciario e pertanto incompetente di gestione amministrativa, al posto del Responsabile del Ruolo cui il Regolamento di Organizzazione affida tale compito) da altro dirigente condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti e destinatario di una vantaggiosa transazione conclusa dal De Filippis in esito ad attestazioni del dott. Carruba, direttore pro tempore dell’ARPA Lazio.
m- infine nella notizia, trasmessa presumibilmente dalla Regione Lazio al Corriere della Sera, si ipotizza una “retrocessione” dei “dirigenti” anomali: tale procedura amministrativa non ha alcun presupposto e/o fondamento giuridico in quanto molti degli interessati risultano assunti sulla base di autocertificazioni di un concorso inesistente sul piano giuridico, sono stati comunque reclutati nella inesistenza degli atti presupposti (programmazione risorse umane, convenzione con l’Amministrazione che ha bandito il concorso utilizzando graduatorie pubbliche), con provvedimenti inesistenti nel sistema di protocollo e registrazione degli atti dell’Amministrazione regionale, senza che venissero registrati dei contratti di assunzione.
Con riferimento a quanto sopra si chiede:
1°- di adottare immediatamente e formalmente tutti i necessari atti, anche in sede di autotutela;
2°- di procedere a riversare sul fondo contrattuale della dirigenza le somme indebitamente utilizzate per erogare retribuzioni di soggetti privi della qualifica dirigenziale;
3°- di inserire tali elementi, assieme a quelli contabili connessi con la cosiddetta “perequazione” nelle risultanze dell’ispezione contabile-amministrativa effettuata dal M.E.F. ed inspiegabilmente omessi;
4°- di procedere alla correzione delle rilevazioni delle deleghe sindacali al 31 dicembre 2013.
5°- di chiarire (adottando tutti i conseguenti necessari atti) come siano potute essere ignorate delle condanne per danno erariale nelle procedure di selezione di direttori, che per tali eventi ( con grave disparità di trattamento per casi analoghi ) non risulterebbero essere stati neppure oggetto di procedimenti disciplinari.
Gli interlocutori istituzionali esterni all’Amministrazione regionale sono informati al fine di un opportuno monitoraggio dell’adozione dei necessari provvedimenti per il ripristino della legittimità dell’azione amministrativa.
Roma, 20 ottobre 2014
Roberta Bernardeschi
Immagine dal sito www.roma.corriere.it