“Carcere : modello Lazio”

di | 18 Nov 2014


Nella Foto – Angiolo Marroni

Angiolo Marroni ha gestito l’attività di Garante dei detenuti Regione Lazio a partire dal 2003 ,anno in cui è stata istituito, riuscendo ad attivare sinergie e interventi con istituti nazionali, regionali e locali, Università , enti pubblici e privati, realtà del sindacato e del mondo della cooperazione , realizzando e attivando progetti volti a migliorare la condizione di vita nelle carceri e a favorire il reinserimento sociale dei detenuti.
Nel 2013 si è avviato un progetto per il Microcredito , il Garante, operatore di diritto del Fondo Regionale, assiste nella fase di start-up i soggetti provenienti dal carcere che intendono realizzare un idea imprenditoriale; il garante ha firmato un Protocollo di intesa con il Ministero della Pari Opportunità con lo scopo di divulgare in tutte le 14 carceri del Lazio i temi relativi all’affettività -da quella etero a quella omosessuale nel rispetto della diversità di genere-; si è fatto promotore di un accordo con il Banco Farmaceutico per la distribuzione gratuita dei farmaci; con “Artura” della Casa dell’Arte e della cultura e con l’UEPE mira a realizzare una casa della cultura e dell’arte con corsi di formazione teatrale letteraria e cinematografica. Altri protocolli sono stati firmati con FORTE food” Un boccone di speranza” per i giovani di Casal del Marmo, con INPS un modello sperimentale per i detenuti delle carceri del Lazio; Carcere e Università : modello S.U.P. i detenuti studenti aumentano del 610% in 8 anni; a Tor Vergata con l’istituzione di un Master di secondo livello si formano gli intermediari del disagio. La situazione delle 14 carceri del Lazio è drammaticamente oltre il livello di guardia al 9.11.2014, vi sono 5.257 detenuti uomini , su una capienza regolamentare di 4.785.
Strutture fatiscenti e carenza di personale mettono a dura prova, le condizioni di sopravvivenza quotidiana nelle carceri , lo testimoniano l’incrementi di atti di autolesionismo e di suicidi, non solo fra i detenuti ma fra gli stessi agenti di polizia penitenziaria. Secondo Marroni occorre una profonda riforma che intervenga sul codice penale e su una legislazione che non hanno fatto altro che produrre carcere, privilegiando misure alternative , ma non meno efficaci , che siano in grado di risanare il sistema.
Il Garante per il Lazio Angiolo Marroni dice “Abbiamo fatto un buon lavoro, un bilancio di cui faremo una pubblicazione per poter trasmettere quel che è avvenuto, perché si possa prendere spunto e migliorare il lavoro di questi dieci anni. Molte componenti hanno prodotto questo risultato, quando nacque il “garante” vi fu una tendenza negativa si vedeva questa figura come un’antagonista del sistema, io ho voluto che questa figura si caratterizzasse come una figura del sistema. Noi del Lazio siamo riusciti a creare un’armonia fra chi vive ed opera nelle carceri. Ho iniziato a lavorare in carcere nel 1985, con lacooperativa 29 giugno, fu un impegno che diede luogo ad splendida iniziativa quella della rappresentazione dell’Antigone, recitata dai detenuti. Riuscii a portare Pupella Maggio, i detenuti alla fine scesi dal palco le baciarono la mano e si inginocchiarono davanti a lei . Allora capii che c’era molto altro nelle carceri.
Fui eletto su proposta di Storace, chiesi a mia moglie Leda Colombini cosa dovessi fare lei disse che se non era un accordo politico potevo accettare, così fu.
– Siccome con la crisi tutti problemi si acuiscono cosa prevedete?
Con questa crisi tutti problemi esploderanno, l’importante è non far mancare il sostegno ai detenuti che sono gli ultimi della ruota del carro, non so se ci riusciremo, ma vedo dei segnali positivi, dopo la decisione presa dall’Europa i problemi sono diminuiti. Però il problema rimane grave.
Due sono le figure che non possono avere visibilità: chi fa del bene e chi fa del male . Il primo perché annulla la bontà del gesto con la volgarità della vanagloria, il secondo perché rappresenta l’orgoglio del male . Restituire la dignità alla persona, qualsiasi atto abbia commesso, concedere la possibilità di un reintegro è segno di speranza per tutta la società, a chi condanna e al condannato. La società italiana non ne vuole sapere di condonare pene, di salvare il salvabile; indulti e amnistie vengono richieste invano, non c’è distinzione fra i reati e le condizioni in cui vengono commessi, né analisi della condizione umana , in questo tempo . Le riflessioni intorno alla miseria dei nostri giorni sono rimandate all’emergenza, proprio là dove non c’è più tempo di riflettere. Lo spazio politico annullato dall’assenza di sovranità nazionale ed europea, dalla scomparsa dei partiti, dalla società di massa, dal consumismo e dal liberismo finanziario spinto fin dentro al gioco d’azzardo quotidiano, non ha da tempo spazio per il pensiero. La dimensione della scomparsa delle relazioni sociali nel vuoto pneumatico di un‘informazione isterica e diseducativa diffonde il vuoto carcerario nelle periferie e nel sociale. Il cortocircuito della crisi cerca un capro espiatorio e il primo che passa va benissimo, sia diverso da noi o troppo uguale.

Avv. ANGIOLO MARRONI BIOGRAFIA
Nato a Napoli nel 1931, Avvocato, Dirigente dell’Alleanza dei contadini di Roma e del Lazio, Consigliere Provinciale di Roma dal 1965, ha svolto, successivamente per dieci anni (1975 – 1985), le funzioni di Vicepresidente ed Assessore al Bilancio della Provincia di Roma.
Dal 1985, per sette anni, è stato Vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, poi Presidente per la Commissione per la lotta alla criminalità.
Dal 1995 al 2000 è Assessore Regionale al Bilancio e fino al 2005 è Vicepresidente della Commissione “Roma Capitale” della Regione Lazio.
Molto ricca è stata la sua attività di Legislatore regionale in materia di sviluppo economico, artigianato, ambiente e problematiche sociali.
Contestualmente agli impegni in Provincia ed in Regione è stato Consigliere Comunale a Palestrina.
E’ membro della Presidenza Nazionale della Lega delle Autonomie Locali.
E’membro della Sezione Mediterranea della Conferenza delle Regioni periferiche marittime (C.R.P.M.) della Comunità Europea.
Da anni è volontario nelle carceri romane dove si è reso promotore di importanti battaglie civili per il miglioramento della vita negli istituti penitenziari, molte, infatti, sono le iniziative di carattere sociale e culturale intraprese in questo campo.
Nel 2003, è stato eletto all’unanimità dal Consiglio Regionale del Lazio, Garante dei diritti delle persone sottoposte a restrizione della libertà personale ai sensi della Legge regionale n°31 del 6 ottobre 2003.

Foto di Carla Morselli
Immagine dal sito www.tgcom24.mediaset.it