Il gioco dell’oca

Tra annunci, polemiche e divisioni le riforme non partono e la crisi economica continua inesorabile.
Diamo atto al Premier Renzi di aver cercato di smuovere il l’artritico sistema politico e burocratico, ma i risultati non ci sono e i personaggi “rottamati” ricicciano ( mi si consenta il verbo dialettale ma è quanto mai calzante ) .
A parte D’Alema e la Bindi che si “autorottamano” per l’anacronismo delle loro uscite, la Finocchiaro, Veltroni , Fassino , Chiamparino sono li quatti quatti ad aspettarsi qualcosa; come se fossero stati estranei al degrado pluridecennale della politica che li ha visti importanti e protagonisti.
Una considerazione a parte per Bersani che merita per il suo coraggioso impegno.
La componente di cattolici del Pd è pressochè irrilevante : Marini, Fioroni e Franceschini sono supporter renziani.
I Sindacati sono arroccati su posizioni quasi di neocorporativismo ( per mantenere privilegi di casta discutibili ) , pur constatando la superficialità di chi ritiene inutile il confronto con il Governo .
La Confindustria sta dimostrando tutta e per intero la sua inadeguatezza con una forte crisi esistenziale al suo interno, per mancanza di coraggio materiale negli investimenti e nel confronto necessario con i Sindacati .

(Vignetta di Giulio Laurenzi)
La burocrazia, dipinta a tinte fosche, ha avuto sempre la meglio quando mancano gli Uomini di Stato e fa bene ad aspettare al varco coloro che la deridono senza avere la cultura necessaria per la Cosa pubblica !
Le recenti elezioni regionali calabresi ed emiliane sono state vinte si dal Pd, ma con una tale astensione che suggella il distacco reale dai Cittadini e il fallimento dell’istituzioni regionali, note solo per essere diventate il “pozzo senza fondo” degli sprechi e dello sperpero di denari pubblici .
Allora , in prossimità della probabile elezione del Presidente della Repubblica, si dia un segno vero di discontinuità concreta con il passato.
Finisca questo gioco dell’oca tra il Presidente del Consiglio e le forze politiche, un passo avanti per le riforme e quattro indietro per ottenere svariate convenienze!
Se il bene primario è il Paese perché non si rinuncia agli egoismi di parte ?
Scongiurando forme retoriche, perché non si portano a termine le riforme di trasformazione senza crogiolarsi col poi dei decreti attuativi?
Perché non si rifondano Regioni e Comuni, riducendo il potere straordinario a Governatori e Sindaci per costringerli a riconciliarsi con il territorio limitandone le immense deleghe?
Invece di giocare al massacro politico, perché non ufficializzare la candidatura di Draghi al Colle, invece di manovrare e bruciare importanti storie personali ?
C’è un perverso gioco allo “scassaquindici” che oltre a disgustare gli italiani è la prova eloquente che i vecchi metodi tortuosi (evidentemente non dispiacciono  all’innovatore Renzi, a meno che non dimostri subito il contrario) non sono mai cambiati .
Tanto , tranne Salvini , il Pd e poco Berlusconi , Renzi ha poco da temere .
Un dato lo deve far tremare, senza atteggiarsi da statista, l’allontanamento volontario in massa degli Italiani dalla politica e non basterebbe certo un altro bonus da 80 euro di incoraggiamento .
Quando si tireranno i dadi per giocare sul percorso a spirale con le caselle , gradiremmo capire come e chi passa da una posizione all’altra, l’oca siamo noi elettori e non possiamo essere l’ambita preda da degustare .

Immagine dal sito www.iltirreno.gelocal.it

 

Post Comment