Greta e Vanessa sono arrivate in Italia

di | 16 Gen 2015

dal sito www.lastampa.it

Sono state riportate indietro da un aereo dei servizi segreti atterrato a Ciampino alle 4. Commosso abbraccio con i familiari. Oggi saranno sentite dalla Procura di Roma.
È atterrato alle 4 in punto all’aeroporto di Ciampino l’aereo che ha riportato in Italia, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane di 20 e 21 anni sequestrate nel nord della Siria alla fine di luglio. Sono scese dal Falcon dell’ Aeronautica militare alle 4,20, dopo un volo di tre ore dalla Turchia. Ad accoglierle sulla pista, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni che su twitter ha commentato il loro ritorno.
Twitter: Paolo Gentiloni
Bentornate in Italia, Abbracciate ai famigliari. Grazie a unità di crisi, servizi, tutto il lavoro di squadra. #GretaeVanessa
04:51 – 16 Gen 2015
Entrambe le ragazze indossavano giubbotti scuri con il cappuccio tirato sul capo, pantaloni neri e scarpe da ginnastica bianche e rosse. Apparivano molto provate e non hanno salutato la folla di giornalisti e cameraman che le attendeva. Sono subito entrate con il ministro nell’edificio dell’aeroporto militare. Sono state poi condotte all’ospedale militare del Celio per un controllo medico. In giornata saranno sentite dalla Procura di Roma che ha aperto un inchiesta sul loro rapimento.
Commosso abbraccio con i parenti
Un lungo e commosso abbraccio quello di Greta e Vanessa con i rispettivi genitori, parenti ed amici giunti dalla Lombardia, avvenuto in una saletta dell’aeroporto di Ciampino, lontano da giornalisti, fotografi e telecamere. Per Vanessa c’erano i genitori e il fratello; per Greta, oltre ai genitori, il fratello e la sua fidanzata, anche due amiche, compagne delle scuole medie, volontarie anche loro.
È atterrato alle 4 in punto all’aeroporto di Ciampino l’aereo che ha riportato in Italia Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane di 20 e 21 anni sequestrate nel nord della Siria alla fine di luglio. Greta e Vanessa sono scese dal Falcon dell’ Aeronautica militare alle 4,20, dopo un volo di tre ore dalla Turchia. Ad accoglierle sulla pista, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Entrambe le ragazze indossavano giubbotti scuri con il cappuccio tirato sul capo, pantaloni neri e scarpe da ginnastica bianche e rosse. Visibilmente provate, le due ragazze non hanno salutato la folla di giornalisti e cameraman che le attendeva. Sono subito entrate con il ministro nell’edificio dell’aeroporto militare.
Il papà di Vanessa ringrazia la Farnesina
Gioia, lacrime e riconoscenza del padre di Vanessa, Salvatore Marzullo, che a Rainews24 ha ringraziato la Farnesina, commentando: “Mi sembra di rinascere”.
Chi sono
Vanessa Marzullo, 21 anni, di Brembate, in provincia di Bergamo, è una studentessa di Mediazione linguistica. È stata lei ad organizzare il progetto Horryaty, che riuniva varie associazioni di volontariato per portare medicine in Siria e tenere corsi di formazione di primo soccorso. Greta Ramelli, 20 anni, di Gavirate (Varese), è una studentessa di scienze infermieristiche e volontaria della Organizzazione internazionale di Soccorso. Ha svolto esperienze di cooperazione in Zambia e a Calcutta.
Era il 31 luglio quando si persero le tracce di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, rapite in Siria ad Alabsmo vicino ad Aleppo. Avevano fondato il Progetto Horryaty ed erano entrate il 3 giorni prima in Siria da Atma, a pochi chilometri di distanza dal campo profughi omonimo. Originarie una di Brembate, nel Bergamasco, e l’altra di Besozzo, nel Varesotto, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, erano al loro secondo viaggio in Siria in poco meno quattro mesi: a marzo, la prima tappa del “progetto Horryaty”, le aveva portate a compiere un sopralluogo per capire cosa fare.
Il rapimento
Le due giovani erano state rapite il 31 luglio del 2014 nel nord della Siria, fra Aleppo e Idlib. In seguito, erano state cedute dai rapitori al fronte Al Nusra, il ramo siriano di al Qaida. Il 31 dicembre era stato diffuso un video in cui le due ragazze, vestite con un chador nero, chiedevano aiuto dal governo italiano e dicevano di rischiare di essere uccise. L’annuncio della liberazione è stato dato con un tweet di Palazzo Chigi, che ha così confermato un’anticipazione del canale Al Mubasher della televisione panaraba Al Jazira, secondo il quale le ragazze erano state rilasciate dal Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Poco dopo è stata il ministro Maria Elena Boschi a dare la notizia alla Camera, che l’ha accolta con un lungo e unanime applauso.
Il governo italiano, come d’uso, nega di avere pagato un riscatto. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ieri ha parlato di un versamento di 12 milioni di dollari. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni riferirà oggi alle 13 alla Camera sulla vicenda.