Ecuador – L’arte cinetica italiana protagonista
dal sito www.esteri.it
Una selezione di opere degli autori piu’ prestigiosi del mitico movimento dell’arte cinetica fra il 1950 ed il 1970, da Bruno Munari fino agli artisti ancora attivi come Getulio Alviani. Questo e’ "Occhio Mobile: Linguaggi dell’arte cinetica italiana – anni ’50 – ’70", una mostra organizzata con il sostegno dell’ambasciata italiana a Quito, che si terra’ dal 28 febbario al 19 aprile presso il Centro di arte contemporanea della capitale ecuadoregna. L’esposizione, che fa parte delle iniziative del progetto l’Anno dell’Italia in America Latina, e’ composta da 50 quadri, collages, video, sculture e altri oggetti realizzati da artisti chiave dell’arte ottica e cinetica italiana, partendo da Bruno Munari, precursore delle investigazioni sulla percezione e precursore indiscusso del design e della didattica, fino ad artisti che condivisero la scena locale, attraverso raggruppamenti o in forma individuale come Antonio Barrese ed altri membri del Gruppo T (Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco).
50 quadri, collages, video, sculture e altri oggetti realizzati da artisti chiave dell’arte ottica e cinetica italiana
Un’altra delle novita’ e’ l’esposizione di dieci vestiti del maestro Fausto Sarli che rivela al pubblico le connessioni tra arte e moda, con creazioni che mostrano le sperimentazioni di quegli anni anche nel campo della moda. Originata in Europa negli anni ’30 del secolo scorso, l’arte cinetica esce alla ribalta nel 1955 con l’esposizione "Le mouvement" a Parigi, nella quale partecipano Alexander Calder, Marcel Duchamp, Jesus Soto e Victor Vasarely. Piu’ avanti si crea in Italia l’arte programmata, che aggiunge alla poetica del cinetismo un programma di calcolo che permette la variazione formale e cromatica delle sequenze rappresentate. Questo sara’ un passo definitivo per il consolidamento del genere e la sua irradiazione in tutto il mondo occidentale.