LA FUGA

LA FUGA
Trasparenza col trucco. Zingaretti, dopo l’esplosione del caso Venafro, le tentera’ tutte pur di evitare controlli seri al suo operato. Lo ha dimostrato in maniera strampalata nella seduta di ieri alla Pisana, durante la quale si è esibito in una delle sue peggiori performance da quando governa la regione. Agisce minacciando ritorsioni con una impressionante caduta di stile; si chiude nel bunker al solo proporgli di far ruotare d’incarico i direttori delle aziende sanitarie; arzigogola sulle modalità di controllo delle gare regionali; punta ad evitare i controlli del consiglio…
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DIMISSIONI VENAFRO, PERILLI (M5S) A ZINGARETTI: SI DIMETTA
Per questa amministrazione è fallimento
“Lei ha chiesto serenità e io le dico che chiedo le sue dimissioni e mi permetta di dire che questa mia richiesta è motivata non solo per questo episodio ma a una intera pagina scritta da questa amministrazione che segna un fallimento della sua amministrazione il re è nudo e lei è l’unico a non accorgersene quanto accaduto non è un fulmine a ciel sereno”. Così Gianluca Perilli consigliere regionale del Lazio per il M5S nel corso del suo intervento in aula nel corso della seduta dedicata alle dimissioni del Capo di Gabinetto Maurizio Venafro. “Non può andare avanti ad ogni costo l’amministrare c’è un programma che è stato completamente smentito, se uno si designa come un buon governo, una buona persona su cui si è costruito una pagine di una regione che volta pagina. Nulla di tutto questo è accaduto. I cittadini che l’hanno eletta le direbbero questo. Se va a casa il capo di gabinetto e si cerca di far diventare un atto eroico una scambio sdolcinato di lettere ma questa lettera dovevate scriverla ai cittadini di ammissione di responsabilità. Noi le chiedavamo di sospendere Venafro non per questo caso ma per un altro episodio (World Clean) questo non è una soddisfazione ma una frustrazione: non essere ascoltati e produrre una relazione così deludente su un uomo di sua fiducia coinvolto in due inchieste”. (segue)
Immagine dal sito www.roma.corriere.it
dal sito www.askanews.it
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LA ROMA MAFIOSA CHE FINGIAMO DI NON VEDERE. E QUEGLI AFFARI DI TOTTI
Il libro di Lirio Abbate e Marco Lillo è una spietata fotografia della Capitale e insieme un resoconto da brivido sulle complicità criminali nella città
…È l’affare dei Caat (Centri di assistenza abitativa temporanea), 43 milioni all’anno da spendere e quel Luca Odevaine che è stato vicecapo di gabinetto del sindaco Veltroni prima e a capo della polizia municipale con Zingaretti poi, che “segue” la pratica per l’affitto di 35 appartamenti arredati a Tor Tre Teste intestati all’Immobiliare Ten. Quasi tremila euro al mese per ogni appartamento nell’estrema periferia romana, “una beneficenza al calciatore più ricco di Roma”.
Il libro di Abbate e di Lillo sulla mafia che sporca la capitale d’Italia, oltre alla mole di informazioni che ci offre e alla chiarezza dell’esposizione, ha un pregio particolare: parla di un crimine “attuale”. È cronaca in diretta, accade tutto sotto il nostro naso. Merito anche dei magistrati che quest’inchiesta hanno sviluppato (da Pignatone a Prestipino, da Ielo a Tescaroli a Cascini) insieme ai carabinieri del Ros, un’inchiesta che può considerarsi a pieno titolo “apripista”. Questo libro, ecco il valore, guarda dentro un “laboratorio” criminale.
Si comincia dal racconto di come è nata una copertina dell’Espresso e si arriva “al Comune agli ordini di Massimo Carminati”, si passa dall’esercito degli “impresentabili” dell’ex sindaco Alemanno e dalla “santa alleanza” fra i rossi e i neri. All’ultima pagina manca il respiro. Però, d’ora in poi, sarà più difficile dire: io non ne sapevo nulla.
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MAFIE, PERILLI: TEMPO DI AGIRE E CALENDARIZZARE NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE PER COMMISSIONE INCHIESTA SU INFILTRAZIONI MAFIOSE
Gianluca Perilli, capogruppo del M5S Lazio, dichiara:
“Ho analizzato il rapporto dell’ Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza, presentato oggi, che definisce le dimensioni delle infiltrazioni criminali nella nostra regione. Come ha detto il procuratore Prestipino al termine del suo intervento, è arrivato il momento di azioni concrete di contrasto, come abbiamo fatto noi del M5S Lazio con le mozioni, con le interrogazioni su Mafia Capitale e la proposta di legge per l’ istituzione di una commissione di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose depositata mesi fa.
Nella prossima capigruppo ribadiró che sia data priorità alla sua calendarizzazione, anche per dare un segnale di compattezza della politica regionale contro la mafia.”
dal sito www.lazio5stelle.it
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Is, reclutati 400 minorenni in un anno
Sono stati almeno 400, dall’inizio dell’anno, i bambini o ragazzi sotto i 18 anni d’età reclutati in Siria dall’Is, che a questo scopo ha aperto speciali uffici dedicati a quelli che vengono chiamati “i cuccioli dei leoni del Califfato” (Ashbal al Khilafah). Ne dà notizia oggi l’ong
Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).
Alcuni dei minorenni sono avvicinati durante le esecuzioni sulle pubbliche piazze, alle quali capita loro di assistere. Per attirarli, i jihadisti usano anche le promesse di fornire loro denaro, armi e automobili.
Tra le città in cui è stata segnalata l’apertura di questi uffici vi sono quelle di Al Mayadin e Al Bokamal. Testimoni hanno riferito di jihadisti impegnati nell’attirare e convincere alla causa dello Stato islamico bambini e ragazzi che frequentano scuole e moschee, alcuni dei quali sono indotti a unirsi ai ranghi del Califfato senza il permesso dei genitori.
In altri casi, invece, l’Is convince i genitori a inviare i figli ai campi militari dove vengono indottrinati nella Sharia e addestrati nelle tecniche militari. Inoltre, lo Stato islamico accoglie e si prende cura di bambini che soffrono di malformazioni congenite.
L’Ondus afferma di aver potuto verificare che l’Is ha inviato il 25 gennaio scorso un battaglione di 140 miliziani, la grande maggioranza minorenni, a combattere contro le milizie curde nella città di Kobane, nel Nord della Siria. In quella occasione, sei jihadisti sotto i 18 anni sono rimasti uccisi.
dal sito www.avvenire.it
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 MERKEL-TSIPRAS, SEGNALI DI DISTENSIONE. LA CANCELLIERA: “VOGLIAMO GRECIA ECONOMICAMENTE FORTE”
Un’ora abbondante di colloquio per parlare di “euro e questioni bilaterali”. Il premier greco: i Trattati vanno rispettati, ma “è il momento di realizzare le grandi riforme strutturali e combattere l’evasione fiscale e la corruzione” cercando soluzioni “che portino benefici sia alla Grecia che all’Europa”. Merkel: “Ma non sarà Berlino a giudicare le vostre riforme. E la questione delle riparazioni di guerra è chiusa”
BERLINO – “Vogliamo che la Grecia sia forte economicamente, che cresca e che venga fuori dall’alta disoccupazione”, e in particolare “da quella giovanile”. Ma “questo richiede riforme strutturali e finanze pubbliche solide”. Lo ha detto Angela Merkel, in conferenza stampa a Berlino con il premier greco Alexis Tsipras, al termine di un bilaterale in cui diversi segnali inducono a parlare di allentamento della tensione nei rapporti tra Germania e Grecia.
L’accoglienza che Berlino ha riservato a Tsipras, alla sua prima visita nella sede della Cancelleria da quando ha assunto la guida del governo greco, quasi due mesi fa, è stata particolarmente rispettosa. Merkel e Tsipras hanno passato in rassegna la guardia d’onore davanti a decine di fotografi e operatori dei media, si sono stretti la mano sorridendo un paio di volte, prima di salutare le rispettive delegazioni e ascoltare gli inni nazionali dei due Paesi. Quindi, si sono ritirati nella Cancelleria per il loro faccia a faccia.
Al termine del quale, Merkel e Tsipras hanno dichiarato di aver discusso di argomenti relativi all’intera Eurozona e di argomenti bilaterali. Con la cancelliera a sottolineare come i colloqui abbiano mostrato una volontà di collaborazione, benché le differenze restino…
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CITTADINANZA SPORTIVA. I FIGLI DEGLI IMMIGRATI TESSERATI COME I RAGAZZI ITALIANI
Alla Camera una proposta di legge che elimina le differenze, almeno nello sport. Il governo: “Piena condivisione”
Roma – 24 marzo 2015 – Per i figli degli immigrati si fa ancora attendere una riforma della legge sulla cittadinanza che stabilisca che chi cresce in questo Paese è italiano. Intanto, però, il Parlamento sta per fare un piccolo ma significativo passo in avanti per questi ragazzi, rendendoli uguali ai loro coetanei almeno nei campi di calcio, sulle piste di atletica e in tutte le attività sportive.
Oggi, infatti, le seconde generazioni sono “straniere” anche per le società sportive, che non possono tesserarli come se fossero italiani quando passano dall’attività amatoriale a quella agonistica. Succede così che tanti piccoli talenti non possono vestire la maglia azzurra nelle competizioni nazionali e internazionali, e per esempio non possono diventare “campioni italiani” nelle loro discipline…
dal sito www.stranieriinitalia.it
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