INTERVISTA AD ANDREA BENETTI

di | 15 Mag 2015

Che scrivere del maestro Benetti, un artista? E’restrittivo come apposizione.
Benetti è soprattutto uno studioso del linguaggio artistico e un divulgatore straordinario.
Nella Mostra che si è tenuta alla Camera dei Deputati nello scorso aprile si comprende visivamente l’ispirazione tratta da pitture e disegni rupestri, origini primordiali dell’arte, e traslata su tela (simili alla pietra su cui si rivengono nelle grotte gli originali di 40.000 anni fa) ed anche per l’utilizzo di materiale residuale dei lavaggi dei reperti archeologici, dall’ocra, carbone e terra del Paleolitico e con l’uso di terriccio ed altri materiali proveniente dagli scavi dello stesso periodo. Sono inoltre esposte le copie di due pietre ritrovate dentro la grotta di Fumane, ed insieme a queste opere sono presenti alcuni disegni, realizzati su carta di Montesanto, prodotta dallo stesso Benetti, con gesso bianco, sanguigna, carboncino e seppia.
I lavori di Benetti nascono da una collaborazione con le Università di Bologna e di Ferrara.

Benetti, perché scegliere di rifarsi proprio all’arte Rupestre?
Perché l’arte è una forma di comunicazione emozionale, che porta sempre un messaggio di Pace. La sensibilità che anima un artista, mal si sposa con un pensiero “criminale”, poiché l’arte è amore per la vita, è il donare qualcosa di sé e del proprio periodo storico al prossimo e, di conseguenza, ai posteri. L’esempio più alto di arte e di comunicazione, nato dall’animo umano senza mediazioni, si è manifestato come per magia contemporaneamente in tutto il mondo, a partire da circa 40.000 anni fa, quasi si trattasse di un “tam tam” avvenuto tra i popoli della Terra, ma che in realtà non vi è mai stato, in quanto il comparire delle pitture Rupestri interessava popolazioni così distanti tra loro, che si sarebbero conosciute reciprocamente non prima di 40.000 anni dopo la realizzazione di quel moto dell’anima, che si chiama arte Rupestre.

Come è nata l’idea di realizzare opere su tela con materiale risalente al Paleolitico?
Da parecchi anni collaboro ed ho collaborato con parecchie università italiane e qualcuna anche estera (come la Johns Hopkins University) a vari progetti, tra cui come ultimo progetto in ordine di tempo, vi è stato quello presentato alla Camera dei Deputati ad aprile, grazie ad una mia mostra, che vedeva coinvolti nella curatela della mostra la prof. Silvia Grandi ed il ricercatore Giuseppe Virelli (Dipartimento delle Arti dell’università di Bologna) e il prof. Marco Peresani ed il ricercatore Matteo Romandini (Dipartimento di Studi Umanisti, Archeologia della Preistoria dell’università di Ferrara). Con loro è nato il progetto per unire il primo momento dell’arte, nato nella Preistoria, all’ultimo momento dell’arte, ovvero l’arte contemporanea. Ciò si è concretizzato per la realizzazione di un ciclo di opere su tela, utilizzando terriccio, ocra e carboncino del Paleolitico provenienti dagli scavi nella grotta di Fumane (VR), dove i ricercatori dell’università di Ferrara hanno scoperto le due pietre dipinte più antiche d’Europa, risalenti a circa 40.000 anni fa.
Già nel 2010, coinvolgendo l’università del Salento, fu allestita una mia mostra all’interno delle grotte di Castellana (BA).

Cosa le piacerebbe fare nel suo futuro artistico?
Mi piacerebbe riportare alla luce con la mia arte, attraverso un ciclo di mostre, quella ricerca di bellezza e quello spirito di Pace universale che nacque nella Preistoria dall’animo umano e che inconsapevolmente unì per la prima volta tutti gli uomini della Terra. Quello spirito si chiamava e si chiama “arte”. Ed anche rischiando la vita, quell’uomo preistorico la realizzava contemporaneamente nelle grotte di tutto il mondo, quando ancora non aveva un linguaggio scritto.

 

Biografia Andrea Benetti
Andrea Benetti, nato a Bologna nel 1964, ha ideato il "Manifesto dell’Arte Neorupestre" presentato alla 53ma Biennale di Venezia, nel padiglione "Natura e sogni", sito presso l’Università Ca’ Foscari, che si ispira idealmente alla genesi dell’arte, citando, trasfigurando, reinventando concetti e forme proprie della pittura Rupestre. Ha collaborato e collabora tutt’oggi alla realizzazione di progetti con varie Università italiane ed estere, tra cui la Johns Hopkins University, le Università di Bologna, Ferrara, Roma Tre, Lecce, Bergamo, Chieti, Bari e sono in corso nuove importanti realizzazioni. Le sue opere sono presenti nelle Collezioni Istituzionali di tutto il mondo, tra cui l’O.N.U., il Quirinale, la Camera dei Deputati, il Vaticano, Ambasciate, importanti musei di arte contemporanea in Italia e all’estero e prestigiose Collezioni Private.
Sono ormai diverse decine i professori universitari ed i critici di rilievo che hanno scritto della sua arte, partecipando attivamente ai molti progetti che sino ad oggi il Maestro ha portato a termine. Da alcuni anni a questa parte, sempre ispirandosi all’arte delle origini, sta realizzando opere di videoarte, che proietta autonomamente o alle inaugurazione delle mostre che realizza ogni anno in luoghi di rilevanza internazionale.


Foto dal sito www.artid.com; www.andreabenetti.com