“Ciclo dei rifiuti, Roma è regina dell’illegalità”
Quinto posto per reati ambientali. Quarto per corruzione. Primo per archeoreati. È la fotografia del Lazio secondo il dossier sulle ecomafie di Legambiente: abusi edilizi, smaltimento illecito di rifiuti, sistemi mafiosi. Nel corso del 2014 sono state 2255 le infrazioni ambientali accertate: ogni giorno 6,1 reati. "Principali protagonisti – spiega il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi – continuano a rimanere il ciclo del cemento e quello dei rifiuti che vedono il Lazio rispettivamente al 4° posto con 545 illeciti per abusivismo edilizio e al 4° posto con 486 illeciti per i rifiuti. Roma si conferma regina dell’illegalità laziale nel ciclo dei rifiuti: i reati salgono dai 229 del 2013 ai 255 del 2014. Non va meglio nel ciclo del cemento, tradizionalmente colpito da infiltrazioni mafiose: qui la capitale si conferma al primo posto nella regione, con 180 illegalità, seguita a breve distanza da Latina dove gli illeciti accertati sono stati 173". Gravi anche i reati contro la fauna, 561 nel Lazio, e gli incendi dolosi, 248.
"Il rapporto di quest’anno ci dice che ecomafie e corruzione vanno a braccetto", dichiara Cristiana Avenali, consigliera regionale Pd, che chiede alla Regione di rilanciare l’osservatorio ambiente e legalità. "Continuare ad investire sulla raccolta differenziata ci permetterà di contrastare il ciclo illegale dei rifiuti che cresce nel 2014 portando il Lazio dal 7° al 4° posto – riprende Avenali – A livello nazionale siamo stati testimoni di un passaggio storico, come l’approvazione della legge sugli ecoreati. Ma è fondamentale anche approvare una legge che fermi il consumo di suolo per arginare le illegalità nel ciclo del cemento e l’abusivismo edilizio".