Non si può separare l’uomo dall’ambiente
“Avrebbero ucciso la mia famiglia. In una mano teneva la foto e con l’altra mi puntava una pistola alla testa, mia madre sarebbe stata la prima”. Così dai 12 ai 17 anni hanno costretto alla prostituzione Karla, ragazza messicana che oggi di anni ne ha 22 e testimonia la sua esperienza. 40.000 gli uomini passati sul suo corpo di bambina. Lo fa con voce ferma , con una semplicità che fa tremare . Anche Ana Laura è una sopravvissuta alla schiavitù, mostra le foto di un corpo martoriato da più di 600 cicatrici, costretta a dormire in piedi, a non mangiare, a bere l’acqua del ferro da stiro con cui lavorava, a masticare plastica: catene fisiche e psicologiche che segneranno la sua vita. Con queste testimonianze ha inizio il convegno a cui sono stati invitati 60 sindaci da tutto il mondo, per discutere sul nesso fra “Schiavitù moderna e cambiamenti climatici”, tracciato dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” . Il riscaldamento globale è uno dei fattori che induce a migrazioni forzate, la mancanza di opportunità, la povertà, spingono le popolazioni rurali verso le metropoli , in questo ambito nasce la tratta di esseri umani, il lavoro come schiavitù, la prostituzione, il traffico di organi . Sono più di 30 milioni le vittime di schiavitù , esseri umani ridotti a merce di scambio, il profitto che se ne ricava raggiunge i 150 miliardi di dollari l’anno. I minori sfruttati sessualmente sono 1,8 milioni ; 5,2 milioni i bambini schiavi. Il Sindaco Ignazio Marino, medico, parla del commercio di organi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il commercio maggiore si svolge in paesi come l’India, la Cina e il Pakistan: qui si vendono reni per il 75% del totale. Ma i “brokers”si stanno rivolgendo all’Africa . Donare un organo non costituisce mai uno strumento contro la povertà.
Il passaggio alla gestione dei problemi politici è immediato , ma siamo molto lontani da qualsiasi tipo di gioco. Il dramma chiede un cambiamento di modelli, vivere, spostarsi, consumare diversamente, riciclare, recuperare, ridurre al minimo l’impatto: è una sfida immensa con la crisi , la mancanza di sicurezza. Il consumismo è una cultura esplosa da molto tempo. Accesso all’acqua, aria pulita , nuove tecnologie educazione e un nuovo welfare, la mancanza di abitazioni, il costo della schiavitù, il problema dell’HIV, sono tutti problemi da risolvere, mentre gli interventi che si alternano, sono stati già introdotti nell’agenda ambientale, nell’ agenda sociale con la necessità di avere un’agenzia che metta al centro il problema della miseria, dinanzi al destino del pianeta. Si parla di ridistribuzione del potere alla gente. Il sindaco di Kochi (India) Tony Chammany ha proposto nella sua città, il pagamento di 100 giornate lavorative ad ogni famiglia rurale . Il cambiamento climatico ha già determinato l’innalzamento di un metro del livello del mare e la sua città è solo 1metro e mezzo sopra . Nel suo paese il sistema delle caste schiavizza il cuore e la mente, hanno tuttavia un progetto di protezione infantile e un altro che abolisce la servitù del lavoro. Giusi Nicolini , sindaco di Lampedusa, descrive la grande tragedia del mediterraneo, le 366 vittime del 18 aprile scorso, i 900 dispersi sono cifre che fanno parte della storia della tratta degli esseri umani. Noi sappiamo rispondere solo con le logiche del respingimento. I profughi ambientali non godono di nessun diritto. Le richieste di asilo dei siriani sono 68.000 mentre ve ne sono 4 milioni nei campi profughi. Gli scenari migratori sono apocalittici: 250milioni nel 2050. La politica da sola non basta . I poteri economici si saldano con le paure. Ha proposto una legge per equiparare il caporalato alla mafia. Il sindaco di New Orleans Mitchell Landrieu descrive la tragedia dello sfruttamento petrolifero con la conseguente distruzione delle zone paludose e la dura lezione del ciclone Katrina con la sua difficile ricostruzione ne è testimonianza. Charo Castello membro per la Comunicazione dei Movimenti Popolari, pone radicalmente le istanze necessarie. I poveri vengono lasciati all’ultimo posto, i trafficanti sono il prodotto della xenofobia di alcuni stati. Propone attraverso i media degli spazi culturali comunitari, privilegiando bambini e anziani e molto altro.
Il sindaco di Bristol George Ferguson descrive la sua città come la città del commercio equo e solidale. Le religioni praticanti sono 45, con una popolazione proveniente da 190 differenti paesi. Si parlano 90 lingue e la città di Bristol è stata nominata capitale verde 2015. Il sindaco di Seattle Ed Murray, descrive i quartieri poveri della città mettendo in risalto il degrado ambientale e la mancanza di servizi. Nonostante la presenza di Amazone e Microsoft , vi sono sacche di povertà e i fra gli ultimi degli emarginati annovera donne, bambini, gay, lesbiche e transessuali. Gustavo Petro, sindaco di Bogotà racconta le difficoltà a far comprendere alla gente la necessità del cambiamento affermando che il mercato non può risolvere i danni che ha creato, e che il mercato stesso produce carabattole per le quali stiamo morendo. Il mercato propone la felicità alla guida di una Ferrari, mentre la felicità è un uomo che va a comprare il pane sottocasa e va a lavorare in bicicletta. Molti altri interventi disegnano le problematiche delle metropoli, città spesso assediate dalla miseria, carenti di strade, fognature, trasporti, servizi sanitari e scolastici dove la redistribuzione del reddito è un grave problema, ma anche tutte le iniziative messe in atto per realizzare relazioni sociali e welfare. Parlano i sindaci di New York, di San Francisco, di Matola, di Palermo, di Oslo ecc. Poi arriva Papa Francesco e interviene così:
Non si può separare l’uomo dall’ambiente. Non è una enciclica verde ma una enciclica sociale, la cura ambientale è un’ attitudine sociale. L’ambiente o meglio il creato, mi è parsa una buona idea, quella della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e del suo Cancelliere Mons. Marcelo Sànchez Sorondo, di invitarvi per parlarne. Una delle cose che avviene quando il creato o l’ambiente non è guidato è la crescita smisurata delle città, è un fenomeno mondiale. Le città più sono grandi più sono circondate da cordoni di povertà. La gente soffre gli effetti della mancanza di cura dell’ambiente, è il grande fenomeno migratorio, la gente viene nella grande città quando il mondo rurale non ha nessuna opportunità . E’ un punto della enciclica denunciare l’idolatria della tecnocrazia che spoglia del lavoro, determinando il fenomeno della disoccupazione e quello migratorio. Io non so le statistiche ma abbiamo, in alcuni paesi dell’Europa, un gran numero di disoccupati , dai 25 anni in giù , con numeri che variano dal 20 al 40 al 50 per cento. Queste statistiche proiettate nel futuro ci fanno intravedere un fantasma per tutta la gioventù. Che futuro possiamo sperare per questa gioventù disoccupata, giovani che si annoiano, che non sanno che fare della loro vita, che nutrono progetti di guerriglia, non conosciamo davvero il numero dei suicidi giovanili .
<<La "tecnificazione”, il problema grande dell’ossigeno e dell’acqua, la desertificazione, la deforestazione dell’Amazzonia brasiliana, che è il grande polmone del mondo. Tutti questi fenomeni incidono sulla migrazione e la tratta di esseri umani, il lavoro in nero, un lavoro schiavo, significa che la persona non ha a sufficienza per vivere. Non conosciamo la tratta nelle miniere, la schiavitù mineraria e l’uso di sostanze chimiche per il lavaggio di certi elementi provoca malattie. La tratta delle persone per il lavoro schiavo, la prostituzione>>. il Papa parla con una voce bassa nel silenzio che si è fatto in sala, è facile seguire le immagini dei problemi a cui si riferisce. Il Papa continua rivolgendosi ai presenti gremiti nell’aula, ai sindaci invitati da tutto il mondo. << Sono contento, continua il Papa, che abbiate riflettuto, spero molto che nel vertice che si terrà a Parigi in dicembre si raggiunga un accordo fondamentale di base>>. Romano Guardini diceva che quando non hai cura ma ti impadronisci del creato, la cultura diventa incultura e finiamo con Hiroshima. <<Un rabbino, all’epoca di San Tommaso, in un midrash, in Sinagoga, raccontava che costruire la torre di Babele prese molto tempo nel costruire con ogni singolo mattone era laborioso, prima il fango, poi la paglia, impastarlo, lasciarlo seccare e quando un mattone si rompeva cadendo, il colpevole veniva castigato, mentre se cadeva un uomo nessuno se ne curava: questo è il dramma della seconda forma di incultura. L’uomo creatore di incultura.
Ma il lavoro più serio è quello della periferia verso il centro, ha un vero effetto di coscienza dell’umanità se il lavoro non viene dalla periferia non ha effetto.>>
Foto di C.M.; Foto dal sito www.ansa.it