Per non dimenticare l’11 settembre 2001

di | 11 Set 2015

 Elaborazione Immagine di Carla Morselli

L’11 settembre è un giorno del ricordo non solo per gli Usa per il mondo intero .
Ricorre il 14esimo anniversario dall’attacco terroristico alle torri gemelle di New York.
Il Presidente Barack Obama ha indetto tre giorni di preghiera in ricordo delle vittime degli attentati terroristici, tralasciando di ammettere che da quel giorno” l’America non è più il gendarme del mondo”.
E fu così che anche negli Usa l’insicurezza e la destabilizzazione tolsero quel sorriso compiaciuto di yankee in perenne movimento . Così come sono cambiati i rapporti di sudditanza degli altri Stati verso gli Usa. Gli eventi dell’11 settembre hanno lasciato un segno indelebile nella mente di tutti gli uomini delle società di oggi, nell’era della globalizzazione, si interfacciano attraverso l’interconnessione tra queste quattro logiche strutturali : politica, economia, cultura e religione e alle quali si aggiungono le logiche rappresentati dalla tecnologia e dalla demografia.
Ecco, queste interconnessioni strutturali, ideologiche e funzionali sono state messe a dura prova e hanno segnato l’inizio della decadenza “dell’impero americano”(secondo altri , la decadenza era in stato già  avanzato) .
Oggi viviamo in un mondo multipolare dove potenze emergenti come la Cina o India ma anche alleanze di diverso tipo tra gli Stati in parte molto diversi , stanno formando poli alternativi agli Usa.
Economicamente invece l’11 settembre coincide con l’inizio della fine del neoliberismo, processo che è giunto a compimento con la crisi finanziaria globale del 2007 – 2010.
Ma nessuno ricorda un “11 settembre” tragico: il crollo e il fallimento di Lehman brothers, colosso planetario che ha mandato a gambe all’aria l’economia mondiale! Attacco terroristico? Potrebbe essere …
Da allora nuove forme comunitarie di capitalismo stanno emergendo in tutto il mondo, creando un campo economico e finanziario diversificato e pluriforme.
Per immaginare un futuro gli Usa e il resto del mondo hanno bisogno di più cooperazione tra Stati e cultura diverse ma soprattutto Usa ed Europa, centro della cultura e democratizzazione mondiale.

(F.P.)