Intervista esclusiva a Mons. Domenico Sigalini
Mons. Domenico Sigalini è il Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina
Eccellenza, cosa ha rappresentato questo Sinodo? Quali sono stati i messaggi alle famiglie?
A differenza del sinodo straordinario dello scorso anno che ha preparato questo appena terminato, il senso sta tutto nel titolo: la vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo. Non si trattava quindi di fare analisi, di affrontare problematiche, ma di fare proposte. Infatti vi si esprimono: la bellezza della famiglia, l’affascinante progetto di Dio sulla famiglia necessaria alla felicità dell’uomo e della donna e alla stessa società. Il dono del sacramento del matrimonio. Insomma si esce da quella aria di sfiducia e disprezzo della mentalità moderna nei confronti del fare famiglia cristianamente; non se ne ignorano le difficoltà, sia per i giovani che per i genitori, ma si offrono strade e intuizioni anche per le politiche attuali, che trascurano il bene che la famiglia è per tutti, anche in periodi di crisi nera della democrazia, dell’economia e della socialità. Sulle questioni bollenti : divorziati risposati, conviventi e persone omosessuali, quali sono le posizioni della Chiesa?
Le questioni bollenti sono diventate tali per una esasperata esposizione ai massmedia. Non c’è a questo riguardo una posizione nuova e contraria alla tradizione cattolica. C’è però un approccio non più legato soprattutto alle teorie o affermazioni apodittiche, ma definito entro un confronto serrato, personalizzato con gli interessati, con i vescovi, nelle diocesi e nello stesso clero che accompagna la vita spirituale delle coppie interessate Nessuna soluzione quindi generica, né generalizzata. Si tratta del bene spirituale e morale delle persone, non di una legge canonica da osservare. Si richiama una espressione molto chiara di san Giovanni Paolo II: «Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni. C’è infatti differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente valido. Ci sono infine coloro che hanno contratto una seconda unione in vista dell’educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in coscienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido» (FC, 84),
(citato in n. 85 della relatio Synodi). Fare la comunione non è una dimostrazione di regolarità, ma il punto di arrivo di un cammino di conversione, di discernimento e di appartenenza alla comunità cristiana.
Per quanto riguarda l’omosessualità: grande rispetto per le persone, nessuna discriminazione, ma certezza ribadita che “Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia», richiamando affermazioni già note della Congregazione della dottrina della fede (n. 76 della Relatio Synodi)
Papa Francesco ha recentemente pubblicato un Motu Proprio per la riforma dei processi di nullità: che cosa comporterà?

Non credo che bisogni guardare la delusione, ma la faticosa ricerca della verità che non può essere appannaggio di nessuno e non risponde al numero delle persone che la sostengono. La relatio Synodi è un insieme di suggerimenti condivisi dai due terzi dei vescovi che saranno oggetto di un pronunciamento di papa Francesco. E’ lui il garante della nostra fede e dei comportamenti che ne seguono. In genere la delusione deriva da un giudizio già fatto prima di sviscerare la tematica o per lo meno da un desiderio non sempre attento a tutti i lati del problema e deve cambiarsi in adesione alle supreme decisioni del papa. Eccellenza, spesso si ha come l’impressione che Papa Francesco abbia due facce: il tradizionalista e il rivoluzionario, cosa ne pensa?
A questo riguardo papa Francesco non va valutato se è tradizionalista o rivoluzionario, come del resto facciamo di Gesù Cristo, ma per l’amore alla verità, il coraggio di affermarla e l’umiltà di ascoltare tutti, perché ciascun battezzato è costruttore o collaboratore o meglio corresponsabile della vita della chiesa e della verità che essa esprime. I vescovi sono chiamati a dare ciascuno il loro contributo. Ecco perché ora si è sdoganata l’idea di un nuovo Concilio proprio per dare voce a tutti. E questo non è poco, se guardiamo alle reazioni scandalistiche sulla proposta di un eventuale nuovo Concilio, che ci sono state in tempi non molto lontani da noi.
Che papa Francesco sia contrario all’immobilismo è vero, proprio perché la verità è una persona: Gesù Cristo e nessuno può averne possesso quieto e stabile. In questo senso destabilizza sia i tradizionalisti che i rivoluzionari.
Immagine dal sito www.unita.tv
Biografia Mons. Domenico Sigalini
Domenico Sigalini nasce a Dello, in provincia di Brescia, il 7 giugno del 1942.
Compie gli studi liceali e teologici nel Seminario di Brescia.
Nel 1965 viene mandato all’ Università degli studi di Milano per studiare matematica.
Il 23 aprile del1966 riceve l’ordinazione sacerdotale, entrando così a far parte del clero secolare della diocesi di Brescia.
Dal 1966 al 1969 è Vicario Cooperatore festivo a Frontignano e Bargnano (Brescia) mentre continua gli studi di matematica.
Nel 1972 si laurea in Matematica all’Università degli Studi di Milano, ed insegna questa disciplina presso il Seminario di Brescia dal 1967 al 1991.
Dal 1974 al 1980 è Vice Assistente del settore giovani dell’ Azione Cattolica Italiana della diocesi di Brescia, ricoprendo per un triennio anche l’ incarico di Vice-Rettore del Seminario di Brescia, assume poi la funzione di Assistente diocesano dal 1980 al 1991.
Nel 1991 è chiamato a Roma come aiutante di studio di Mons. Tettamanzi, per organizzare il Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI, di cui diventa il primo responsabile nel 1993, incarico che mantiene fino al 2001.
La preparazione e celebrazione delle Giornate Mondiali della Gioventù di Denver, Manila, Parigi, Toronto e soprattutto di quella di Roma nel 2000 lo vedono coinvolto in prima linea.
Nel 2001 è nominato Vice-Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana.
Dal 2004 è presidente del Centro di Orientamento Pastorale (COP), associazione di laici, preti e vescovi che riflettono e fanno proposte di pastorale.
Il 24 marzo del 2005 è eletto Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina dal Santo Padre Giovanni Paolo II .
Due mesi dopo, il 15 maggio del 2005, a Palestrina, per l’imposizione delle mani da parte di Sua Eminenza Camillo Ruini, viene consacrato vescovo.
Il 3 Novembre del 2007 il Santo Padre Benedetto XVI lo nomina Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana per il triennio 2007-2010, mandato confermato per il successivo triennio il 3 novembre del 2010.
Dal 25 maggio del 2010 è presidente della Commissione Episcopale per il Laicato.
Autore di diverse pubblicazioni, svolge una intensa attività di giornalista scrivendo articoli per riviste pastorali quali “Settimana”, “Note di Pastorale Giovanile”, “Orientamenti Pastorali” ( di cui è responsabile) e periodici dell’Azione Cattolica.
Biografia dal sito www.diocesipalestrina.it