
Clima, Dossier Caritas su sviluppo sostenibile
Nel testo si ricorda come il 2015 sia «l’anno in cui si devono rinnovare gli impegni sulle risorse messe a disposizione di una prospettiva di sviluppo globale condiviso, l’anno in cui è necessario trovare una convergenza significativa sugli impegni per ridurre l’impatto dell’umanità sui cambiamenti climatici del pianeta. Ed è anche l’anno in cui
Papa Francesco propone ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà il suo appello di consapevolezza e attenzione per i poveri e per tutto il creato, con la sua
enciclica “Laudato si’”».
Inoltre lo scorso ottobre Cardinali, Patriarchi e Vescovi, Rappresentanti delle Conferenze Episcopali continentali, delle diverse parti del mondo, hanno indirizzato un appello specifico al COP 21 (
leggi l’appello e l’
articolo di Italia Caritas che ne fa sintesi)
«I temi che caratterizzano il momento storico che viviamo – prosegue il testo – sono quelli su cui si è concentrata la campagna “
Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro” (
www.cibopertutti.it), promossa da più di trenta enti e organismi ecclesiali (ma non solo), in risposta all’appello lanciato da
Papa Francesco il giorno dell’Immacolata del 2013, e ripreso da Caritas Internationalis con la campagna
One Human Family: Food For All. Se questa campagna poneva la sua attenzione principale sui temi del diritto al cibo, visto in collegamento con le questioni della grande finanza internazionale e della pace, la necessaria attenzione ai segni dei tempi e il forte stimolo proveniente da
Papa Francesco deve indurci a rinnovare il nostro impegno e a sviluppare la nostra “cittadinanza ecologica”, unico mezzo, oggi, per realizzare pienamente la nostra umanità e quella delle generazioni future».
Per questo il Dossier Caritas, a partire anche dall’analisi e dalle testimonianze riguardanti l’America Latina, l’Africa, l’Asia ed Oceania, chiede ai capi di stato presenti al vertice di Parigi di arrivare un accordo sul clima che sia equo e giuridicamente vincolante. Sottolinea inoltre come occorra affrontare il tema del cambiamento climatico secondo un approccio basato sui diritti umani, come mezzo per eradicare povertà, fame e malnutrizione e che l’impegno per affrontare il cambiamento climatico deve essere sostenuto da adeguati finanziamenti, particolarmente nei Paesi ricchi. «Serve un impegno per modificare i modelli di sviluppo e gli stili di vita; i combustibili fossili devono essere abbandonati e fonti di energia sostenibili devono essere rese accessibili a tutti», si chiede ancora nel Dossier che chiede l’impegno e la partecipazione di tutti per utilizzare «in modo creativo gli spazi offerti dai nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile». In particolare «occorre limitare i processi di riscaldamento globale, limitando l’aumento della temperatura media del pianeta ad 1,5° entro la fine del secolo».
Questo documento segue
i nove già pubblicati negli scorsi mesi e dedicati i temi della crisi in Grecia, del conflitto in Siria, della condizione dei carcerati ad Haiti, dello sfruttamento lavorativo in Asia, della condizione giovanile in Bosnia ed Erzegovina, dell’immigrazione a Gibuti, dei cristiani perseguitati in Iraq, dello sfruttamento ambientale nella Repubblica del Congo e sulla salute mentale e dignità dei malati nei paesi balcanici.
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