GIULIO REGENI, AMMAZZATO A 28 ANNI!
di Nuccio Fava
Orrendo l’assassinio al Cairo di Giulio Regeni, giovane ricercatore friulano, orrendo il modo con sevizie, torture e mistificazioni per sviare ogni possibilità di accertamento sulla morte. Sdegno e dolore sono scattati con risonanza molto vasta. Mi ha colpito il lutto e il dolore mormorato con una nenia dolente, come accade ancora in tanti paesi del sud, da una donna vestita di nero, mescolata ad una lunga processione di fedeli di Padre Pio in transito sul ponte sant’Angelo per raggiungere la basilica di san Pietro. La donna pronunciava sottovoce il nome del giovane assassinato in Egitto : chiedeva protezione e aiuto al santo così venerato, a favore dei genitori e degli amici. Altri pellegrini si univano alla preghiera , senza che nulla fosse stato preparato e predisposto. L’orrore e il terrore tuttavia non si arrestano: morte e dolore , disperazione e fughe drammatiche dai luoghi martoriati, i respingimenti dell’Europa crescono di giorno in giorno. L’impotenza della diplomazia e della politica bloccano ogni aspirazione di pace o anche solo di tregua e di corridoi umanitari.
Qualche giorno fa il presidente Obama per la prima volta in una moschea ribadiva il tragico errore della equiparazione tra musulmani e terroristi. Visione sbagliata e inaccettabile che la coscienza civile dell’America deve sconfiggere scongiurando il pericolo di altre catastrofi che porterebbero l’America democratica a retrocedere ai tempi bui del razzismo contro la gente di colore. E’ fondamentale ribadire questa posizione da parte di tutti i grandi leader, sono sbagliati e controproducenti l’innalzamento di muri e la costruzione di orribili reticolati che ricordano campi di concentramento e nefandezze nazi-fasciste. Purtroppo però non fanno passi significativi né le trattative sulla Siria, sospesa in pratica sine die, né quelle per la Libia, dove addirittura sembra trasferirsi lo stato maggiore dell’Isis, con l’obbiettivo di premere e intimidire l’Europa cominciando naturalmente dall’Italia e da Roma sede del papato.
Va invece per la sua strada con determinazione e soprattutto visione universale papa Francesco. I suoi gesti sono di immensa portata storica, in una visione universale ed ecumenica delle responsabilità storiche dei cristiani. Anche in un tempo martoriato e smarrito come il presente, il Papa interverrà il 31 ottobre al cinquecentesimo anniversario di Martin Lutero a Lund in Svezia, per un incontro fraterno di comprensione e di perdono reciproco, dopo tanti errori e tante guerre che hanno insanguinato l’Europa. Lo sguardo del Papa sembra davvero lungo e capace di vedere lontano. L’ultimo annuncio è l’incontro con il patriarca di Mosca Kirill. Organizzato con grande prudenza, cautela e intelligenza si svolgerà all’aeroporto dell’Avana il 12 febbraio, con papa Francesco diretto in Messico e il metropolita russo in visita ufficiale all’Avana. Saranno esaminate questioni che risalgono nel tempo, addirittura più di mille anni. Ma ci sono anche quelle più recenti, nell’Ucraina dove le rotture e le offese hanno colpito tre diocesi del patriarcato di Mosca nell’Ucraina occidentale. Di conseguenza la crisi tra Russia e Ucraina ha aggravato le già difficili relazioni.
Tuttavia le gravi crisi in Medio oriente, in Africa e in altre regioni del mondo impongono una cooperazione più stretta tra le chiese cristiane. Nel comunicato di Mosca si parla della minaccia di “estremisti “che stanno perpetrando un vero genocidio della popolazione cristiana. Papa Francesco sempre rivolgendosi a tutti i popoli, non solo ai cristiani, ha più volte ricordato la barbarie delle discriminazioni , delle atrocità fino al martirio subite dai cristiani, proprio in ragione della loro fede e della testimonianza che devono sapere esprimere fino alla morte. Insomma la materia è ricca di molteplici aspetti, la cui complessità è rappresentata dalla sede stessa in cui avverrà l’incontro: l’aeroporto intercontinentale dell’Avana, ben lontano da Mosca e da Roma. Una sede neutra e non europea, un’isola lontana per molto tempo da rapporti e collaborazioni significative divenuta però di recente, grazie alla mediazione di papa Francesco, luogo di pace aperto al futuro.
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