L’ECONOMIA INSTABILE, IL MONDO DI PIU’…

di | 1 Mar 2016

Elaborazione Immagine di Carla Morselli

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Siamo stanchi di teorie di economisti dove tutto è il contrario di tutto .
Come uscire da una mai interrotta crisi mondiale e sentire uomini di governo che sostengono che l’economia è in crescita.
Se poi leggiamo le recenti affermazioni del Governatore della Banca d’Italia rimaniamo esterrefatti. Visco, aveva ricordato infatti che, in situazioni come queste, non c’è solo la responsabilità dei debitori ma anche dei creditori, che dovevano quanto meno gestire in modo più oculato prestiti ed investimenti.
Dello sfacelo delle banche italiane non ne parla ! Così come del “ruolo disattento” di Banca Italia nei confronti del settore credito. Idem, stesso silenzio da parte di Consob per i prodotti finanziari.
Dunque un bel pasticcio, più politico che economico, e in ogni caso una grande figuraccia ed una perdita di credibilità sui mercati finanziari e nella comunità internazionale. Anche se tutto sembra ormai essersi concluso nel modo peggiore : crisi totale mondiale.
Partendo dall’attuale crisi profonda dell’Europa, dovuta alla carenza di scelte coraggiose e lungimiranti sulle principali questioni sul tappeto: dalla vicenda terribile della migrazione alla drammatica condizione dell’occupazione, specie giovanile, alle crescenti preoccupazioni sul piano internazionale per le minacce del terrorismo . Tutto questo richiede innovazioni istituzionali e democratizzazione dell’Unione europea ormai a pezzi : Gran Bretagna , Italia , Austria, Irlanda in aperto contrasto (sia per i Migranti che per i tetti economici, finanziari e commerciali imposti a tavolino ) con la UE.
Non sta meglio l’economia mondiale: Cina in caduta libera per le perdite in borsa del 40%, Usa con i grandi problemi aperti e mai risolti, dal welfare alla sicurezza, agli armamenti in un clima infiammato dalla campagna presidenziale, Russia con enormi questioni di lotte etniche interne e di scontri di oligarchi vicini a Putin. Di Paesi in crescita ormai non se ne parla più : Brasile –India –Sudafrica, lontana e tramontata appare l’idea del Brics come economie in crescita .
Un mondo in tempesta quindi, come il titolo del libro di Vittorio Da Rold.
Vittorio Da Rold - Copertina - 099999999Un testo lucido con una visione comprensibile dello stato del mondo: le “ricette economiche “non hanno in se nessuna componente stabile se non l’instabilità degli eventi, la transizione.non proprio omologabili che investono relazioni, economia, finanze con una visione monocentrica di chi detiene il potere da molto e sempre dagli stessi, forse più ricchi ancora.
Riporto dal testo un breve passaggio illuminante del libro di Da Rold:
“E’ l’economia della transizione, dell’instabilità, del caos, un settore non ancora sufficientemente studiato a fondo dagli economisti ma che sta cambiando il nostro modo di vedere il mondo intorno a noi nell’indifferenza dei politici.”
Ancora più efficace il sottotitolo “coming soon, la prossima crisi”.
Un mondo di confusione e smarrimento .
Più di una volta ho scritto che alcuni fenomeni anomali in economia hanno un preciso significato: l’esaltazione dello spread (oggi non se ne parla più) per contrastare il Governo Berlusconi e per favorire l’ascesa di Monti (poi consacrato da Napolitano senatore, strana analogia caligoliana) “pare per diktat tedeschi”. Prima ancora la caduta di Prodi e D’Alema per i finanziamenti alle Missioni di Pace; in Francia (in forma tiepida), in Portogallo, in Grecia i contrasti economici con Ue, per altre ragioni la brexit britannica etc…tutti accadimenti gestiti fuori dai Paesi interessati e concepiti per motivi di politica economica.
Lo stesso Renzi va propagandando che l’Italia non potrà mai crescere senza realizzare le riforme, in piena empatia con “Anghela”,quando la incontra si scioglie in brodo di giuggiole e quando è a Palazzo Chigi contrae il paffuto viso, facendo la faccia cattiva e inveisce contro le decisioni europee senza però mai trasgredirle. Ad un timido clima di tensione, interviene Padoan con trovate veramente esilaranti, pur di non rompere con i funzionari di Bruxelles.
Si, proprio Padoan già Direttore per l’Italia al Fondo Monetario e in cui si interessò di Argentina e Grecia e considerando le disastrate condizioni di quei Paesi speriamo bene.
Ma tutti dai posti di potere mondiali ed europei monetario provengono i mancati salvatori dell’economia?

Fondo monetario Internazionale e mario Draghi - 500X300

Presto Draghi sostiturà Renzi ? Questo pazzo pazzo pazzo mondo…bel film

Immagini dal sito corriere.it; www.eunews.it