Unione Europea: un miraggio per migranti e rifugiati?
Centinaia di migliaia di persone sono in fuga dai loro paesi di origine. Vittime della guerra, della povertà e dei trafficanti di esseri umani, i migranti cercano sicurezza e la promessa di una vita migliore in Europa. La risposta dell’Europa a questa immensa tragedia è urgente e il Parlamento vuole una risposta più coordinata e operativa.
Secondo Frontex, l’agenzia per la gestione delle frontiere esterne dell’UE, sono 1,83 milioni gli attraversamenti illegali registrati alle frontiere esterne dell’Europa nel 2015, contro i 285.300 nel 2014.
Nel primo trimestre del 2015, 185.000 richiedenti asilo per la prima volta hanno chiesto la protezione in UE. La maggior parte provengono dal Kosovo, la Siria e l’Afghanistan. Un numero che fa riflettere considerando che alla fine di marzo c’erano già mezzo milione di richiedenti asilo in UE in attesa di una risposta.
Rifugiati siriani: UE vs mondo
Queste cifre rappresentano solo la punta dell’iceberg. Infatti, solo il 6% dei 4 milioni di rifugiati siriani sono diretti verso l’Europa. 1,8 milioni di rifugiati sono in Turchia, e ancora 1.170.000 in Libano, un paese di 4,4 milioni di abitanti.
Cosa sta facendo il Parlamento?
In una risoluzione del dicembre 2014, i deputati hanno chiesto un approccio globale dell’UE in materia di migrazione e un maggiore sforzo per prevenire la tragedia umana nel Mediterraneo. Più tardi, nel mese di aprile, i deputati hanno chiesto in una risoluzione una quota vincolante per la distribuzione dei richiedenti asilo tra tutti i paesi dell’Unione europea, maggiori risorse per i programmi di reinsediamento, una migliore cooperazione con i paesi terzi e misure più severe contro i trafficanti di esseri umani. Inolte, nel mese di luglio il Parlamento ha approvato un budget speciale di 69.600.000 euro per sostenere le agenzie europee come Frontex.
Il 10 settembre i deputati voteranno il meccanismo di emergenza vincolante per trasferire un totale iniziale di 40.000 richiedenti asilo provenienti da Italia e Grecia verso altri Stati membri dell’UE.
Il 14 settembre, i governi dell’UE si incontreranno a Bruxelles per discutere i passi successivi, mentre la Commissione europea dovrebbe proporre un meccanismo permanente di delocalizzazione dei richiedenti asilo all’interno dell’UE e una revisione del regolamento di Dublino al fine di garantire un’equa distribuzione dei richiedenti in UE.
dal sito www.europarl.europa.eu
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